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Raimondo Villano

“Non cercare di diventare un uomo di successo, 

ma piuttosto un uomo di valore”

 Albert Einstein

 

Tra i tipici esempi di straordinarietà dell'ordinario,  con una vita che insegna senza avere la pretesa di farlo  e talora priva di soddisfazioni ma non di vittorie morali,  Raimondo Villano è persona mai montata in superbia  e difficile da incasellare, per esperienze in svariati settori ,  che con discrezione e costante tenacia negli anni con efficacia creativa e coraggio da protagonista in modo diretto o indiretto ha tessuto e sostenuto aspetti sostanziali delle vite di molti. 


1. Elementi biografici e curriculari  

2. Approfondimenti di profilo e attività

3. Libri e multimedia

 

1. Elementi biografici e curriculari  

 

Nato nel 1960 a Torre Annunziata; marito e padre di due personalità esemplari; vive tra Roma e T. A.ta; non ha mai lasciato del tutto la sua città natale, con cui sente un legame indissolubile e, peraltro, in senso più ampio, la ricchezza culturale, ambientale e storica partenopea sono state per lui fonte vitale, permanendo tuttora inconsciamente se non dominanti quantomeno determinanti; è però consapevole dei mali principalmente socioeconomici di questa meravigliosa parte d’Italia e, indignato, si sente ferito da irrisolte disfunzioni e patologie di cui essa è vittima benché, non rassegnato a questa prospettiva, confidi in una sempre più ampia assunzione di responsabilità delle classi dirigenti e dei cittadini in determinati contesti ritenendo che l’intero Sud possa e debba allinearsi agli standard di efficienza e progresso del resto della Penisola come pure che il Paese possa davvero crescere solo se tutto insieme.Va considerato ancora che la stessa élite imprenditoriale partenopea, dotata di notevoli virtù (sovente nascoste), si è in parte trasformata da erede di un’antica civiltà in portatrice di vizi (esibiti senza vergogna), addirittura peggiori di quelli tradizionalmente attribuiti alla classe politica e amministrativa; egli ritiene dunque interessante pure osservare in che modo essa penserà di consumare il proprio riscatto (Ruffo) e di cambiare la storia. Dunque, pur cogliendo alcune negative specificità, rifacendosi al Leopardi egli riconosce che “i fiori più affascinanti e resistenti sono proprio quelli nati nella lava aspra e tagliente del Vesuvio” ed è perciò convinto sia realizzabile un auspicato più felice connubio di etica (come pure di estetica) in un ambiente innegabilmente connotato da una forte asprezza della vita ma dove non mancano persone che desiderano e potrebbero creare maggiore luce. È poi sostanzialmente da oltre un decennio romano di adozione, arco di tempo per lui ugualmente dalle eccezionali valenze esistenziali, in aggiunta all’ineguagliabile ed inebriante fascino che promana la Città eterna, dove ogni angolo è benedetto dall’unione di storia e bellezza. La moglie Maria Rosaria GIORDANO - figlia della matematica di talento Antonietta ABENANTE, allieva del genio Renato CACCIOPPOLI e poi precoce docente ante laurea (allora possibile, per necessità dello Stato italiano) e dell’altrettanto amatissimo genitore, Salvatore, funzionario di azienda chimica, di cui non ancora ventenne resta orfana - è biologa, farmacista, assistente sociale e valente docente di ruolo (da giovanissima età) di Scienze nei Licei Classico e Scientifico statali; già responsabile I.P.I.A. dip. Area scientifica-scienze integrate; già genetista e biochimica universitaria di notevole valore riconosciuto da illustri Cattedratici (tra cui il genetista POLITO e i biochimici SUZUKI, PARENTE e LIBONATI) nonché biologa ospedaliera a Napoli in Laboratori con Dirigenti di preclaro prestigio (all’Ascalesi con il Primario Prof. PANDOLFI e all’Annunziata con il Primario Prof. CASTALDO) e docente di discipline scientifiche in importanti ambiti istituzionali professionali specialistici presso l’ospedale Elena d’Aosta di Napoli e l’Unità Sanitaria Locale 34 della Provincia di Napoli. Il figlio 26enne Francesco è dal 2019 brillante matematico universitario dottore magistrale e dal 2020 docente di ruolo nei licei scientifici statali. Il padre Francesco era farmacista titolare urbano e già eccellente allievo dell’illustre chimica e biologa Maria BAKUNIN e del Maestro farmacologo Leonardo DONATELLI, oltre che Maggiore in congedo della Sanità dell’Esercito Italiano e socio UNUCI. Ha avi more nobilium: tra quelli paterni di “élite urbana” dei primi del ‘600 vi erano anche un cavaliere giovannita e un avvocato  di Curia vescovile; il nonno paterno Raimondo era proprietario del Pastificio VILLANO R. & C. (circa 90 dipendenti); il nonno materno Giovanni BUONAVITA era un imprenditore di rilievo; i trisnonni e bisnonni materni Alfonso BALESTRIERI e Vincenzo GARGIULO erano proprietari del Mulino e Pastificio omonimo (circa 1.000 dipendenti) e grandi proprietari terrieri e immobiliari a Sant’Agata, Massalubrense, Sorrento e Torre Annunziata; il prozio Leone GARGIULO era un prestigioso banchiere. I bisnonni paterni della moglie erano proprietari del Mulino e Pastificio LETTIERI-GIORDANO (circa 2.500 dipendenti). Tratto: tra i tipici esempi di straordinarietà dell’ordinario e con una vita che insegna senza avere la pretesa di farlo e talora priva di soddisfazioni ma non di vittorie morali, è persona mai montata in superbia e difficile da incasellare, per esperienze in svariati settori, che con discrezione e costante tenacia negli anni con creativa efficacia e coraggio da protagonista in modo diretto o indiretto ha tessuto e sostenuto aspetti sostanziali delle vite di molti. Ruoli: Diplomatico (Rm, da 2011); Operatore economico internazionale (Rm, da 2004); General manager Villano International Business Team, con 16 attività naz.li e int.li operative dal 1978 (con circa 80 partner e collaboratori) in settori business, no-profit, consulting & service, tra cui: affari esteri, immobili alta gamma, edilizia, restauro, imp-exp, antiquariato, editoria, informatica, sanità, alimentari, arte e cultura (da 2012); Membro (da 2013), Hon. Associate Professor in History of Health Adm. Pharmaceutical Dpt (da 2014) e Membro Onorario Ruggero II University of Florida State (da 2015); Trader (da 1976), Trader immobiliare (1980-81), Market analyst e Trader discrezionale operativo finanziario privato (solo con propria massa gestita) indipendente daily intra-multiday con portafoglio multi-asset sui principali mercati di stock, forex, commodity e bond europei e nordamericani (dal 1983); Membro del Terzo Ceto del Sovrano Militare Ordine di Malta (in origine comunità monastica fondata nel 1048 a Gerusalemme dal Beato Fra’ Gerardo Sasso da Scala con il nome di Cavalieri Ospedalieri, in riferimento alla missione umanitaria, riconosciuto ufficialmente come Ordine di San Giovanni nel 1113 con Bolla “Pie Postulatio Voluntatis” da Papa Pasquale II, che lo pone sotto la protezione della Chiesa, divenuto in breve tempo e fino al 1798 anche baluardo della cristianità nel Mediterraneo. L’Ordine gode ipso iure di personalità giuridica pubblica nella Chiesa ed è soggetto di diritto internazionale riconosciuto dagli Stati; a tenore della Sentenza del 24 gennaio 1953, emessa dal Tribunale Cardinalizio istituito il 10 dicembre 1951 con chirografo di Papa Pio XII, di venerata memoria, le “prerogative inerenti all’Ordine […] come soggetto di diritto internazionale […], che sono proprie della sovranità, […] non costituiscono tuttavia nell’Ordine quel complesso di poteri e prerogative, che è proprio degli Enti sovrani nel senso pieno della parola”. Infatti, esso è “un Ordine religioso, approvato dalla Santa Sede […]. Esso persegue, oltre la santificazione dei suoi membri, anche fini religiosi, caritativi e assistenziali”. Inoltre, “Le due qualità di Ordine sovrano e di Ordine religioso […] sono intimamente connesse tra di loro. La qualità di Ordine sovrano della Istituzione è funzionale, ossia diretta ad assicurare il raggiungimento dei fini dell’Ordine stesso e il suo sviluppo nel mondo” (Acta Apostolicae Sedis 45 [1953], 765-767). Quindi, essendo un Ordine religioso, dipende, nelle sue diverse articolazioni, dalla Santa Sede): Donato di Devozione (dal 2002), presentato dal Ricevitore Granpriorale di Napoli e Sicilia Cav. di Giustizia Fra’ Giorgio Maria CASTRIOTA SCANDERBEG (discendente dal principe unificatore e condottiero dei principati albanesi sia cattolici che ortodossi ed Eroe fondatore del Regno d’Albania, tra le più influenti personalità nella storia e nella memoria collettiva della “terra delle aquile” e, al tempo stesso, icona per l’Europa intera - rappresentando, oltre un secolo prima della battaglia di Lepantoun vero antemurale nella resistenza contro il dilagare degli Ottomani verso l’Italia e l’Europa centrale - e battezzato da Papa Callisto III “Atleta di Cristo” e “Difensore della Fede”) e dal Cappellano conventuale Gran Croce ad honorem, Arcivescovo-Prelato di Pompei e 12° Delegato Pontificio di Pompei  Francesco Saverio TOPPI OFMCap (già Definitore generale dei Frati Cappuccini ed ex Ministro Provinciale di Napoli e poi di Palermo su nomina generalizia, dal 2022 Venerabile sulla via della santità per virtù eroiche riconosciute dal Papa) e ammesso sotto il Sovrano e Superiore religioso 78° Principe e Gran Maestro SA Em.ma Balì Gran Croce di Giustizia Professo di voti solenni Fra’ Andrew BERTIE (cugino di 4° grado della regina ELISABETTA II, ma escluso dalla famiglia reale perché cattolico; imparentato con la famiglia di Winston CHURCHILL e dal 2015 in  causa di beatificazione e canonizzazione); Cavaliere di Grazia Magistrale (dal 2007), titolo automaticamente riconosciuto dalla Repubblica Italiana, presentato dal Balì Gran Croce di Onore e Devozione in Obbedienza Dott. Piero PIROMALLO CAPECE PISCICELLI, 13° duca di Capracotta, Presidente del Circolo nazionale dell’Unione e già Cancelliere Granpriorale di Napoli e Sicilia e dal Cavaliere di Giustizia di Voti semplici Comm. Dott. Fra’ Marco CRISCONIO, Governatore del Pio Monte della Misericordia e patrizio napoletano; candidato c/o Gran Priorato di Napoli e Sicilia al voto d’Obbedienza dallo Scienziato, Capitolare Granpriorale e Delegato di Napoli, Comm. di Giustizia marchese Prof. Ing. Fra’ Riccardo SERSALE (da 2009); Membro dell’Associazione Cavalieri Italiani del S.M. Ordine di Malta (dal 2003); Presidente della Fondazione Chiron (privata, indipendente, no-profit, no-partisan e no-onlus) fondata su sua iniziativa e dedita ad attività internazionale sociosanitaria, umanitaria, scientifico-culturale e tecnico-professionale (dal 1985), ne è anche il Webmaster (dal 2011); Amministratore Unico Chiron Editore (dal 2006): a fine 2020 sono edite e distribuite in Italia e all’estero 60 opere librarie in italiano (quasi tutte con ISBN), 11 opere non commerciali a titolo gratuito per enti non profit, 213 opere multimediali, 29 libri in 4 lingue straniere,  2 portfoli fotografici multimediali, 18 riedizioni, 38 ristampe, 13 riedizioni, 1 software gestionale con mega-archivio; Amministratore Photo Light - Creative fine art (dal 2018); Farmacista in Albo ordinario (dal 1986). Fotoamatore, da quasi sempre usa svariati importanti attrezzi professionali (dal 1971). Accademie: International Society History of Pharmacy, fondata nel 1926 da Ludwig Winklerad Hall (in Tirolo, Austria) per la gestione senza interessi commerciali e la promozione della scienza (principalmente ricerca, insegnamento e pubblicazioni) nel campo della storia farmaceutica (Francoforte, dal 2001); Acc. Italiana Storia Farmacia (Milano, dal 2001); Centro Studi Melitensi (che si occupa di studi sull’Ordine dei Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme), ammesso sotto la presidenza dell’Accademico dei Lincei Mons. Cav. Rettor Prof. Cosimo DAMIANO FONSECA (Taranto, dal 2002); Acc. Storia Arte Sanitaria-Ministero B.C. (Ente Morale a Classi chiuse fondato da vari Ministeri e Istituzioni con RD del 1922), con prestigiosi membri tra cui: Amb. Avv. Carlo ARDITI DI CASTELVETERE, Sen. Prof. Adriano BOMPIANI, Amm. Presid. C.I.R.M. Agostino DI DONNA, Prof. Giorgio DI MATTEO, Prof. Elio GUZZANTI, Prof. Adalberto FIDANZA, Prof. Gianni IACOVELLI, Amm. Isp. Capo Vincenzo MARTINES, On. Prof. Eolo PARODI, Prof. Giorgio ZANCHIN (Roma, Effettivo in Classe di Scienze Storico Biologiche dal 2006 e succ. DM 02/2007); Acc. già pontificia Tiberina (fondata nel 1813), che coopta chi con il suo sapere dà lustro al proprio Paese superandone anche i confini con l’attività scientifica e annovera tra i preclari membri CANOVA, CURIE, CROCE, FERMI, GENTILE, MARCONI, MANZONI, ROSSINI, RUBBIA e 5 porporati, poi divenuti Papi: Pio VIII, Gregorio XVI, Pio IX, Leone XIII, Pio XII (Roma, Ordinario dal 2009); Medical Tradition Smithsonian Institution-USA (Washington, dal 2011); Fondazione Treccani (Roma, dal 2016); Fondazione Italia USA, dedita a promuovere l’amicizia tra Italia e Stati Uniti, a favorire i rapporti tra Europa e USA e a contribuire al programma accademico dell’ONU in qualità di membro del programma “United Nations Academic Impact” (Roma, dal 2019); Società Dante Alighieri (fondata da Giosuè CARDUCCI nel 1889, eretta in fondazione nel 1893, tra gli Istituti di cultura nazionali dell’Unione europea, assimilata dal 2004 alle ONLUS), Entecertificatore dell’italiano di qualità con il Ministero degli Affari Esteri e la più antica istituzione del Paese “con scopo di tutela e diffusione di lingua e cultura italiana nel mondo” (401 Comitati in 79 Paesi), “ravvivando i legami spirituali dei connazionali all’estero con la madre patria e alimentando tra gli stranieri l’amore e il culto per la civiltà italiana”, presieduta dal Cav. di Gran Croce On. Prof. Andrea RICCARDI, ha tra i dirigenti  i Cavalieri di Gran Croce Prof. Salvatore ITALIA, On. Gianni LETTA, Amb. Giampiero MASSOLO e il Comm. Prof. Alessandro MASI (Roma, Socio Vitalizio dal 2021); Società Italiana per il Progresso delle Scienze (ammesso sotto la presidenza dell’ex-Ministro della Ricerca scientifica Cav. di Gran Croce Sen. Rettor Prof. Luigi BERLINGUER, già Ministro MIUR), Ente Morale (RD del 1908) e sorta nel 1839 dall’unione tra scienziati nelle Riunioni degli scienziati italiani con scopo di promuovere progresso, coordinazione e diffusione delle scienze e loro applicazioni e di favorire rapporti e collaborazione fra i cultori; annovera tra i suoi Presidenti insigni scienziati italiani (tra cui il matematico Vito VOLTERRA, il chimico Giacomo CIAMICIAN, i premi Nobel per la medicina Camillo GOLGI e Daniel BOVET) e tra i Vice Presidenti il fisico Enrico FERMI, mentre fra i Soci e componenti del Comitato scientifico vi è stato fino al 2022 anche Piero ANGELA (Roma, CNR/Univ. La Sapienza, Ordinario dal 2021); Iscritto al World Economic Forum di Davos, Organizzazione Internazionale per la Cooperazione Pubblico-Privato creata dal Prof. Klaus SCHWAB, che ne è Presidente Esecutivo, nel 1971 come fondazione senza fini di lucro impegnata a migliorare lo stato del mondo, credendo che il progresso avvenga riunendo persone di ogni ceto sociale che hanno la spinta e l’influenza per apportare cambiamenti positivi con analisi di esperti sulle questioni più urgenti del pianeta per dare forma alle agende globali, regionali e di settore con integrità morale e intellettuale, che è al centro di ogni suo operato (Ginevra, dal 2022); Socio dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano (Roma, Altare della Patria, Ordinario dal 2023); Nobile Collegio Chimico Farmaceutico Universitas Aromatariorum Urbis, fondato nel 1429 per volontà di Papa MARTINO V (Roma, membro d’onore dal 2006 con designazione all’unanimità). In Asas è voluto direttamente Accademico Effettivo dal Presidente Comm. Prof. Angelo CAPPARONI, pupillo del Presidente Em. del Pontificio Consiglio per gli Operatori sanitari Card. Fiorenzo ANGELINI; poi dopo l’ammissione riceve spontanee congratulazioni scritte finanche dal Gran Maestro SMOM SAE Bertie in persona. È membro Nikon Club Italia (dal 2015) e dei Nikon Club Abruzzo, Campania e Lazio (dal 2020); Associazione WSP Photography (Roma), Photographic Society of Kurseong (Darjeeling, Bengala Occ., India), Photographic Society of South Africa (Johannesburg) dal 2021; Professional Kenyan Photographers (Nairobi, Kenia), Asian Photographers (Toronto, Canada); International Photography Awards IPA (Los Angeles, Ca, USA) dal 2022. Oltre 100 conferenze in Italia e all’Estero (Berlino, Parigi, Varsavia, ecc.) in vari ambiti d’alto profilo specialistico e chairman in decine di congressi; organizzatore di vari congressi e decine di convegni. Un suo studio con conferenza sulla crisi in ex-Jugoslavia ha risultanze originali e intuizioni sul ruolo della Nato, nel dopo guerra fredda, nello scacchiere europeo e nel conflitto balcanico (e, più in generale, nel mutato scenario di instabilità e tensioni geopolitiche) ed è confermato come valido sia dal successivo intervento risolutivo in Serbia che, soprattutto, dall’approvazione al Summit di Lisbona nel 2010 della mission per il decennio successivo (Rotary, 1991). Una sua conferenza di storia a Berlino è onorata da standing ovation (ISHP, 2011). Collabora con importanti Riviste istituzionali e professionali nazionali (dal 1986), con Riviste scientifiche nazionali e internazionali (dal 2005); già Direttore Notiziario AGiFar (1986-90) e Bollettino Rotary Club (1990-94), collaboratore Rivista Ufficiale nazionale ‘Rotary’ (1999-02) e di varie Testate giornalistiche locali (1977-2004). Studiformazione culturale e professionale (con vari illustri docenti raggiunge ottimi profitti e in vari ambiti è di riconosciuta eccellenza): in età scolare due volumetti avranno un ruolo molto significativo per le sue inclinazioni: 1) memorie sull’Olocausto, per un’iniziale comprensione delle profondità della depravazione umana e dell’inferno dei vivi attraverso le testimonianze di un deportato (“Da Buchenwald a Belsen”, di Osiride BROVEDANI); 2) possibilità di creazione della bellezza dall’abisso, per comprendere le sofferenze del popolo ebraico e le conseguenze dell’insidiosa perdita delle libertà umane: più tenace dell’odio e della guerra, la forza della casuale amicizia tra un ragazzo arabo ed uno ebreo riesce a far superare la barriera dell’odio, insegnando anche agli adulti il coraggio della pace (“Shalom”, di Clara COSTA KOPCIOWSKI). Entrambi i libri stimolano la sua sensibilità e generano un forte interesse (che diverrà una costante nel tempo) per l’approfondimento e l’analisi di importanti tematiche storiche, geopolitiche e sociali. Di formazione classica: amava gli studi classici, che peraltro gli hanno dato la capacità di ragionare sia in modo analitico che sintetico; amante della Medicina, aspira alla cardiochirurgia (affascinato sin dagli anni ’70 da figure come Barnard, DeBackey e Cooley): riluttante all’ipotesi di un destino impacchettato, manifesta una fenditura profonda nella cortina patriarcale che lo circonda, da cui nitidamente emerge una chance di autodeterminazione per il diverso afflato che lo pervade, ma poi ripiega su diverso indirizzo cedendo alle influenze genitoriali e familiari pur meditando nei primi anni il cambio di facoltà; anche in tale ottica frequenta con assiduità bisettimanale il reparto operatorio e ha formazione chirurgico-infermieristica con l’amico di talento Dr. Emilio CIRILLO e il capace Dr. Adriano BELLONE ed è molto stimato dai chiarissimi professionisti Dr.ssa Maria BOTTONE e Dott. Antonio CIRILLO (Pompei, Clinica Maria Rosaria, 1979-81); assiste anche a molti interventi chirurgici del celebre oncologo Prof. Giovanni D’ERRICO (C.mare, Clinica Stabia, 1980-81). Laurea e abilitazione: Farmacia (Alma mater: Federico II - Napoli, 1985); circa 50 corsi certificati, tra cui: Sicurezza (IBD, 1997); Qualità aziendale (ONU-Workers Memorial Year/Presidenza Rep. It./IBD, 2000); Haccp (ONU-WMY/PRI/IBD, 2001); Piante officinali (Univ. Na, 2002); Tecniche cosmetiche (Univ. Na, 2003); Tossicodipendenze (Ist. Sup.Sanità/MinSal, vari anni), Storia (Pont. Univ. Gregoriana/Pont. Univ. Lat., vari anni); Dottrina sociale Chiesa (Pont. Univ. Gregoriana/Pont. Univ. Lat., vari anni); Teologia (Pont. Univ. Lat., 2013). Vita scolastica. Nella scuola dell’obbligo è sempre uno studente top performer sostanzialmente classificato “gifted” e tale si conferma anche dopo, salvo brevissime parentesi di attenuazione della resilienza a fine liceo e a fine università (in concomitanza con specifiche criticità: perdita del nonno; tumore della madre; rischi di destabilizzazione dell’azienda familiare per alcune incursioni criminali e per attacchi di alcuni politici e professionisti).Varie sue attività vengono considerate molto positive per la società in cui vive in quanto è innovatore e creatore di sapere e perciò in grado di dare un contributo allo sviluppo maggiore rispetto a quello della media degli studenti. Inoltre, pur non incline all’impostazione che cerca l’eguaglianza in basso verso la mediocrità sui livelli di competenza ma, nel contempo, coerentemente con la sua sensibilità e i suoi principi, per tutti gli anni di studio scolastico e universitario dedica molta umana attenzione ai meno bravi e ai meno fortunati e, tra l’altro, presta spesso e con costanza a beneficio di diverse singole persone una sua opera di assistenza, tutoraggio, formazione e integrazione didattica privata (a titolo gratuito),contribuendo immancabilmente al raggiungimento di migliori risultati nel loro rendimento. Molti suoi amici di classe di scuola d’obbligo o di Università sono di eccezionale valore ed hanno poi raggiunto in breve ruoli di alto livello con carriere esemplari; tra essi, a mero titolo indicativo, alcuni dei più cari a lui sono: Maria Luisa FARAONE MENNELLA (industria); Francesco Saverio PORCELLI (avvocatura); Etelberto ZIVERI (informatica e sport). Ha l’opportunità e il privilegio di una formazione di altissimo livello nel prestigioso ateneo Federico II di Napoli, con tradizione accademica illustre, dipartimenti eccellenti e riconosciuta attività di ricerca che nei tempi più recenti, forse anche più di allora, pone al centro i giovani, con i loro progetti e le loro ambizioni. Discente di valore di eccellenti Maestri (tra i quali: Vincenzo MISTRETTA, Maria ROSARIA MONACO CARAMIELLO, Raimondo MANZO, Giovanni DESIDERIO, Delia MARESCA, Mario BORRELLI, Giovina LUPO PARZIALE, Mario DE SANTIS, Antonietta RINZANO, Alfonso MONSURRO’, Franca AMETRANO VISCIANO, Mario SELLERI, Giovanni ALBANO e Romeo MEDINA) e poi di illustri Farmacologi della ‘Scuola’ di Leonardo DONATELLI (dalle pioneristiche visioni di farmacologia clinica, sempre con attenzione per il malato e in una visione etica avanzata) e Vittorio ERSPAMER (più volte candidato al premio Nobel per la Medicina); con docenti di varie discipline universitarie fa ricerca da interno (1980-84). Alla Federico II si distingue per profitto e abilità nelle discipline mediche, in Chimica Generale e Inorganica (Prof. Raffaele CARAMAZZA) - dove eccelle negli ambiti pH, Kps e redox - e nei laboratori di Analisi Chimica Farmaceutica e Tossicologica I (apprezzato non solo dalla sua docente Brunella CAPPELLO ma anche dalla Direttrice Prof. Maria Vittoria DIURNO, con cui sostiene l’esame finale) e Analisi Chimica Farmaceutica e Tossicologica III (apprezzato dal Prof. Franco ZOLLO, con cui collabora anche dopo il corso annuale) e da interno acquisisce notevoli conoscenze in Citologia (soprattutto sui mitocondri, tra l’altro sviscerandone l’attività del citocromo P450 nella fisiologia di organulo e di cresta) e in Embriologia umana e animale (su testi di Giuseppe Montalenti, con particolare cura alle ricerche di biologia riproduttiva e a quelle sull’anfiosso) e approfondisce sia la Biologia Molecolare del gene (a partire dagli studi dei premi Nobel James WATSON e Francis CRICK) presso l’Istituto di Zoologia con il Prof. Giovanni DELRIO del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Biologi sia le Linee Pure di Johannsen per la produzione di materiale oncologico animale a fine sperimentale in vivo (tra cui: incroci di Xiphoporus helleri con Xiphoporus maculatus) con il Prof. Paolo MARINO del Centro Nazionale Ricerche CNR di Napoli; alla Facoltà di Farmacia di Napoli ha collaborato ancora con: il Prof. Marcello LEMBO, approfondendo aspetti inerenti i batteri del Clostridium botulinum e del genere Serratia; il Prof. Augusto BIONDI di Fisiologia Umana approfondendo nell’attività renale le funzioni delle cellule iuxtaglomerulari e il ruolo sistemico dei podociti, in particolare per il sistema renina-angiotensina; il Preside Prof. Oreste SCHETTINO ed il Prof. Giuseppe FORGIONE di Analisi Chimica degli Alimenti, in particolare sui saggi enologici e caseari. Presso l’Istituto di Farmacologia sperimentale effettua varie esperienze e collaborazioni non sistematiche animali in vivo e in vitro sugli effetti delle prostaglandine PGE accanto ai Ricercatori Nicola MASCOLO e Aldo PINTO e sotto la guida del Direttore e Preside di Facoltà Prof. Massimo DI ROSA, coadiuvato dal Prof. Ludovico SORRENTINO. Altri titoli professionali: Esperto di sicurezza sul lavoro; Tecnico di sicurezza alimentare HACCP Aziendale con Alta Formazione ONU Workers Memorial Year; Esperto di qualità aziendale (conseguiti presso IBD, in collaborazione con INAIL, tra il 1997 e il 2000). Lauree h.c.: Scienze Umane e Sociali (2009); Storia e Filosofia (2010); Scienze Comunicazione (2013); Diplomazia e Studi internazionali (2015). Master h.c.: Science Medical Ethics (2010). Ha effettuato attività in vari campi di ricerca, tra cui: legislazione e terziarizzazione farmaceutica; ict e società globale; e-commerce e e-pharma; applicativi informatici e gestionali per professioni e ong; sicurezza del lavoro e alimentare; influenza A(H1N1), antibiotico-resistenza, tabagismo; storia melitense (cioè dell’Ordine dei Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme); storia socio-economica, tecno-scientifica, culturale e legislativa sanitaria (in prevalenza moderna e contemporanea, con particolare riferimento a Medicina e Farmaceutica); filosofia della storia; etica professionale e bioetica; questioni dottrinali, magisteriali, teologiche e pastorali della Chiesa; Logos e tempo virtuale; carisma e dimensione ecclesiale melitense. È tra l’altro dedito all’alfabetizzazione scientifica e sanitaria della popolazione, garantendo l’accesso alle informazioni e contrastandone le false o fuorvianti (come prescritto pure dall’Oms); è poi acuto osservatore della realtà sociale da una prospettiva che non privilegia più solo il “limitato” orizzonte della scienza farmaceutica. Uno degli obiettivi delle sue ricerche è rendere più comprensibili le attuali questioni scientifiche e pratiche in medicina analizzandone la storia e l’etica. La qualità della sua ricerca è contraddistinta da rilevanza, originalità, rigore, internazionalizzazione e limitata autoreferenzialità, ove necessaria. Le ricerche nascono spesso da sue idee originali condotte in libertà con rigore e disciplina pervenendo ad utili sintesi e vari suoi studi sono sviluppati in un’ottica senza precedenti. In vari ambiti è poi del tutto autodidatta e dunque pioniere. Incline al pensiero strategico anticipatorio, è dedito da anni allo studio e alla ricerca anche di macro-sistemi, rifiutando la deriva funzionalista del sapere accademico ed intellettuale tendente a racchiudere gli uomini di scienza in recinti di discipline iperspecialistiche ed autoreferenziali. La costante integrazione di elementi d’analisi provenienti dai campi più diversi hanno sovente rappresentato la sua cifra di ricerca e di pensiero fin dai suoi primi lavori. Ha operato tra ragione e passione considerando fondamentale che il sapere della ricerca indipendente vada oltre e, concentrandosi su percorsi rivelatisi in varie occasioni ricchi di opportunità, ha ottimizzato strategie e sequenze analitiche in grado di definire il valore dei nuovi studi nei contesti generali di settore, soprattutto in termini di utilità e di coniugazione con un sistema di valutazione delle ipotesi progettuali e della ricaduta conoscitiva e, ove possibile, operativa dei risultati della ricerca. È poi incline a non considerare una sua posizione nuova come “la” posizione”, distanziandosi dagli studiosi autoreferenziali o da coloro per i quali le tecniche dominano o sostituiscono i concetti. Peraltro ritiene pure i suoi studi più significativi o all’avanguardia non come conclusione ma come punto di partenza. Infine diffida delle persone “bravissime a dare la piacevole sensazione di aver capito qualcosa” di un argomento o di una disciplina ma tiene comunque bene a mente che “non sempre accade che chi sa le cose vede giusto e chi non le sa vede sbagliato” (Emilio Del Giudice). È ORCID identified. La sua traiettoria di ricerca futura è in prevalenza focalizzata su filoni riguardanti sanità, storia, geopolitica e geoeconomia. È iscritto da molti anni a numerosi servizi informativi di rilevanti Istituzioni scientifiche, tecniche e professionali, tra cui: Ministero della Salute; World Health Organization; US National Institutes of Health; Istituto Superiore di Sanità; PNAS of US National Academy of Sciences; The Lancet; The New England Journal of Medicine; Nature; Science; National Library of Medicine; Fondazione GIMBE. È stato alla guida di innumerevoli missioni di rilievo nazionale e internazionale, portando a conclusione anche questioni delicate, di cui indicativamente si elencano: autore, organizzatore e chairman Corso Sicurezza e Qualità per imprenditori e manager, ottenendo Alti Patronati da Capo dello Stato Oscar L. SCALFARO e da Nazioni Unite (2000); Consigliere Diplomatico dpt ENVA - Ente Nazionale Valorizzazione Commercio, Industria e Artigianato (2011-15); Segretario Comitato tecnico (presieduto da Amb. Margherita COSTA), co-estensore e relatore di risoluzione del Congresso internazionale di partenariato strategico in Africa (Vaticano, 2015); firmatario della petizione in difesa dei cristiani in Nigeria, promossa dagli On.li RICCARDI, LUPI, FRATTINI e VELTRONI (Rm, 2012); tra i primi sottoscrittori dell’Appello per la Tunisia, per la mobilitazione internazionale a sostegno del Paese, che ha tra i primi firmatari: BERLUSCONI, BOCCIA, BONIVER, CASINI, CICCHITTO, CRAXI, DINI, FASSINO, FRATTINI, SAPELLI e TRONCHETTI PROVERA (Rm, 2017); partecipante al Convegno russo-italiano, con interventi del Presidente Emerito della Repubblica Sen. Giorgio NAPOLITANO, del Presidente SIOI On. Franco FRATTINI, dell’Ambasciatore della Federazione Russa Sergey RAZOV e del Segretario della Lega On. Matteo SALVINI in cui, tra l’altro, sono ufficialmente lanciate proposte finalizzate al raggiungimento di un accordo per l’indizione di una conferenza internazionale sulla questione della Crimea (SIOI, 2015). Segretario International Committee Biothecnologies Wabt-Unesco (Parigi, 2008-13); membro Titolare in World Academy Biomedical Technology (Unesco 2007-12); Membro Comitato scientifico sicurezza sanitaria di IBD, azienda responsabile sicurezza Tribunali Corte Appello Napoli (1998-2009); Membro di Delegazione Asas per consegna Medaglia d’Oro a Benedetto XVI (Vaticano, 2007); Cons. d’Amm.ne Fondazione Beaumont per ricerche su cancro, presieduta da scienziato Giulio TARRO e con Prefetto di Napoli (2011-12); presiede Tavola rotonda su giustizia e sicurezza in area vesuviana, con intervento del Sottosegretario Ministero Interno Aniello DI NARDO (2001); membro Gruppo Studio “History and definition of pharmacopoeias” di Intern. Soc. History Pharmacy, coord.: Prof. François LEDERMANN, Presid. Em. ISHP (Univ. Berna, 2012-13); Accademico Europeo per Relazioni Economiche e Culturali (2004-15) e Presidente Distretto Campania (Roma, 2011-15). Socio (1978-85), contitolare (1986-97), titolare (1997-2010) di importante farmacia privata urbana e unico proprietario dell’azienda; socio Federfarma (1997-2010). Nel Rotary International - dove è ammesso a febbraio 1990, su proposta dei Soci rotariani presentatori Francesco Paolo SEQUINO (Consigliere del Direttivo del Club, medico odontoiatra e già Candidato al Parlamento Europeo dal Ministro della Sanità On.le Francesco DE LORENZO) e Carlo CUPO (Tesoriere del Club, Economista cattedratico ad Agraria-Univ. di Napoli, membro di Commissioni nella NATO e già Cons. Scientifico del Ministro dell’Agricoltura e tra i principali sostenitori della Riforma agraria Sen. Manlio ROSSI DORIA) - ricopre vari ruoli, tra i quali: Socio Club Pompei Oplonti Vesuvio Est (1990-2007), tra i cui Membri vi erano molte personalità particolarmente illustri (il produttore Premio Oscar Dino DE LAURENTIIS; il Premio Strega Michele PRISCO, per il quale avvia a Galassia Gutenberg nel 2001 l’iter d’inserimento nel Parco Letterario del Vesuvio di un 6° itinerario a lui dedicato e che in ricordo alla sua scomparsa nel 2003 sarà definito dal Capo dello Stato Carlo Azeglio CIAMPI tra gli autori stilisticamente più raffinati e rappresentativi del ‘900 italiano; la scrittrice Maria ORSINI, autrice di opera adattata nel cinema dal Premio Oscar Lina WERTMULLER; ecc.); Segretario a 29 anni (1990-95), tra i più giovani d’Italia; Presidente (2000-01): attività di sua presidenza sono in 74 articoli su Quotidiani e Riviste per lo più nazionali e 10 servizi tv, di cui 5 RAI su TG1 e TG3. Presidente di Commissioni: Azione Interna; Azione Professionale; Rotary Foundation; Sviluppo Umanitario; Polio Plus (1990-2005). Promuove e coordina: informazione scientifica e di prevenzione su epatite virale B in ambito professionale/pubblico e diffonde l’attività della Commissione D.le (presieduta dal Prof. Giuliano DA VILLA, Consigliere Tecnico del Ministro della Sanità, membro del Consiglio Superiore di Sanità ed esperto di Virus Diseases dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) a favore della lotta alla diffusione della patologia, condividendo e sostenendo le linee di azione per l’introduzione da parte del Ministero della Sanità dell’obbligo (avvenuto poi a maggio 1991) del vaccino per l’immunizzazione attiva anti epatite B (causata da tutti i sottotipi virali noti ma anche dall’agente delta, poiché l’epatite D non si verifica in assenza della B) mediante l’ENGERIX B adsorbito Rdna, prodotto con  tecnica del DNA ricombinante e perciò privo di particelle virali (1990-95); informazione su azione di collaborazione del Rotary International a favore dell’introduzione (1992) in Albania del programma nazionale di vaccinazione antiepatite B infantile (1991-93); azioni per 3^ età (1993-01); screening su diabete e osteoporosi per >300 persone. È ideatore, promotore e coordinatore del restauro del quadro in cattivo stato di conservazione (XVII sec., olio su tela 2,05 x 1,52) S. Giuseppe’ del Simonelli (1650-1710), della scuola napoletana di Luca Giordano), con Soprintendente Nicola SPINOSA e Funzionaria Ida MAIETTA, Card. Michele GIORDANO e Bruno ARCIPRETE, consulente del British Museum (2000). Devoto alla Patrona Madonna della Neve, promuove una rilevante donazione per il restauro dell’antico organo della Basilica Ave Gratia Plena di Torre Annunziata con il Rettore don Antonio DE FELICE (2001). Nel Distretto 2100-Italia è: membro del Comitato di Coordinamento Club Area Sud Golfo Napoli (1993-95), Delegato ad attività presiedute o coordinate dall’insigne Presidente della Corte Costituzionale prof. Francesco Paolo CASAVOLA (prima metà anni ’90), collaboratore a Forum per istituzione Tribunale di Torre Ann.ta e Delegato al Forum per l’attuazione delle aree e città metropolitane (L. 142/1990), presieduto dall’illustre urbanista On. Prof. Guido D’ANGELO; di Comm.ni: Etica professionale 2002-04, Azione Pubblico Interesse Mondiale 2001-03; Delegato APIM per Albania 2004-05; Informatica (5 anni, anche con presidenza dell’illustre Ordinario di Ingegneria Informatica Prof. Carlo SAVY); Grandi Contribuzioni Rotary Foundation 2005-06; Delegato a Tavola Rotonda (presieduta da: Presid. Regione Campania Antonio RASTRELLI, Sottosegr. di Stato alla Sanità Sen. Mario CONDORELLI, Arciv. di Napoli Card. Michele GIORDANO) su minori ospedalizzati e varo Polo Pediatrico Campano (1995); Componente Comitato scientifico Rotary-Unicef ‘Studi sui minori’ presieduto dall’insigne giurista e magistrato di Cassazione Oreste CIAMPA e con la consulenza della Direttrice Reg.le Unicef  Margherita DINI CIACCI (1996-98); per 14 anni Delegato unico dei Governatori per Archivio Distretto 2100-Italia (> 3.500 rotariani e circa 80 Club) e presso Istituto Culturale Rotariano per Rotary di tutta l’Italia, con sede nazionale a Milano (attiva su enormi volumi di dati e grandi prestazioni elaborative: hardware mainframe di 4 Olidata Pro in serie; sistema operativo Oracle Small Pro; con elevati livelli di multiutenza: 10 sedi D.li nazionali, svariate sedi continentali e internazionali RI/RF, Ong e Agenzie int.li, tra cui l’ONU) e sede informatica mondiale ad Evaston, Illinois, USA; organizza e presiede Convegno su Famiglia, con alte cariche statali tra cui SE il Prefetto di Napoli Carlo FERRIGNO (2001); già in pectore (per amore degli Scavi) sin dai tempi delle sue frequentazioni con il Soprintendente Baldassarre CONTICELLO (1990-92), promuove e coordina una campagna d’adozione e tutela archeologica Pompei Rotary-MiBAC su accordo con Sopr. Pietro Giovanni GUZZO (2001); autore e coordina informatizzazione Guardie Mediche Asl Na 3 (2000). Autore e promotore del progetto “Tutor minori” (collegato al nuovo codice di procedura penale minorile) per recupero di soggetti con tratti di devianza (in sinergia pubblico/privato e locale associazione industriali e in  collaborazione con il Servizio Sociale Minorile del Ministero di Grazia e Giustizia) con istituzione di Borse formazione-lavoro per inserimento in esercizi artigiani o industrie di minori coinvolti in iter giudiziario penale tra i 15 e i 18 anni per un periodo minimo di 3 mesi rinnovabili fino al termine dell’iter giudiziario ma non oltre 18° anno di età (2001). Su suo incoraggiamento il progetto, approvato dal Consiglio Direttivo, è irrobustito dall’istituzione di una Commissione istruttoria che amplia la competente Commissione Azione Pubblico Interesse con la nomina di tre componenti Tecnici, da lui stesso indicati: il Past President Prof. Avv. Eduardo ZAMPELLA, il Vice Presidente Notaio Dr. Raffaele MATRONE ed il Socio Dott. Franco SPERA, Presidente Assoimprese di Confindustria, mentre il Presidente di Commissione API Vice Direttore di Sede BNL Dr. Ivo DE SIMONE accetta l’impegno da lui affidatogli a sviluppare il completamento della fase pre-operativa entro 90 giorni per l’attuazione territoriale agevole e immediata a cura del nuovo gruppo direttivo, presieduto dal Medico specialista e già dirigente sanitario pubblico e Inail Dr. Luigi STRIANO (2001-02). A favore dei figli dei detenuti e degli orfani dei Centri Educativi “B. Longo” di Pompei è autore, coordinatore e co-finanziatore di: 1) una donazione di circa 1.500 capi di abbigliamento nuovi e di pregio; un’imponente azione umanitaria rotariana, in collaborazione con Rizzoli-Corriere della Sera (la più grande public media company in Italia), che culmina nella realizzazione di un’intera videoteca-ludoteca multimediale per la formazione culturale/scolastica/religiosa dei bambini e ragazzi fino a 18 anni: con tale iniziativa egli ha inteso contribuire all’estensione formativa e di apprendimento dell’educazione morale e ai valori, della base culturale e dell’inclusione sociale con l’obiettivo di (provare a) coinvolgere i ragazzi in progetti di natura partecipativa, doverosamente concorrenti ad offrire loro un’ulteriore chance per giungere ad un posto giusto senza fare scelte sbagliate e un’opportunità di pieno riscatto da una condizione familiare che non deve condannare o svantaggiare ad opera di pregiudizi e disuguaglianze sociali che vanno abbattuti (2000/01). Ha partecipato a svariati Forum Regionali, Congressi Distrettuali e Interdistrettuali e Rotary Foundation Seminar (1990-2007). Tra i molti ruoli internazionali: Membro (1999-00) Comitato organizz. e Delegato (2000-01) Premio Colonie Magna Grecia (tra i membri anche Stefano DE CARO); Capo Missioni: contatto Pompei-El Menzah; archeologia Pompei-Cartagine; sanità Italia-USA; scolastica Italia-Nepal (con il Console Generale del Regno Anselmo PREVIDI); soccorso Rotary-Caritas Italia-Albania (tra i membri anche il Direttore don Carmine GIUDICI); senza tetto Rotary-Croce Rossa; sminamento Africa-Balcani Rotary-INTERSOS (Peace Nobel Prize); alimentazione Angola e ricongiungimento familiare profughi Ruanda Rotary-UNICEF (2000-01); Delegato al Premio Galileo Galilei dei Rotary Club d’Italia, internazionalmente noto come una delle manifestazioni culturali più importanti d’Europa e riconoscimento annuale:umanistico, per grandi studiosi stranieri che ad altissimo livello hanno onorato l’Italia con opere fondamentali, dedicato l’esistenza alla civiltà italiana, assunto l’Italia quasi come seconda patria; scientifico, per scienziati italiani distintisi a livello mondiale (Pisa, Scuola Normale Superiore, 2000); Cooperatore in Task Force (Italia, Albania, Ex-Jugoslavia, S. Marino) zona 12 CEEMA e Sherpa del Presidente (Europa/Africa) per Riduzione Crimine e Prevenzione Violenza (Zurigo, 2000-01); Membro dell’Institute, massimo organo amministrativo per Europa e Africa (n. reg. 490-IT-2100-763, Luzern, 8-15 ottobre 2000); Delegato al Rotary Foundation International Seminar (Lucerna 15 ottobre 2000); Autore (con contatti, anche epistolari, con il teologo bioeticista Mons. Elio SGRECCIA), primo firmatario (2000) e presentatore (2001) a Assemblea Distretto 2100-Italia di Proposta Risoluzione per istituzione “Giornata Internazionale di Riflessioni su tutela della Vita”, approvata da Uff. Europa/Africa (Zurigo, 2001) e Segr. G.le (Evanston, 2002), trasmessa a Consiglio Legislazione Mondiale (2003) e in discussione a Assemblea Int.le (Chicago, 2004). Da Presidente in carica ospita in visita ufficiale al suo Club Francisco CREO, Director mondiale e Rappresentante del Presidente Internazionale, che peraltro gli formalizza pubbliche note di encomio per la rilevante attività svolta (maggio 2001). Partecipa alle celebrazioni per il Centenario della Monumentale Facciata del Pontificio Santuario B.V.S. Rosario di Pompei eretta in onore alla Pace universale ed è autore, nell’ambito della mostra “Pompei per la Pace e i Bambini”, di uno stand (di informazione e promozione delle attività in merito del Rotary International e del suo Club) visitato e apprezzato da molte autorità, tra cui: Mr. Staffan De Mistura, Sottosegretario Generale dell’ONU; Card. Alfonso López Trujillo, Presidente Pontificio Consiglio per la Famiglia (2001). Coordina: Camp interdistrettuale Scambio Giovani con europei/extraeuropei (2000); Scambio Gruppi Studio con Distretto 5240 Cal.-USA (2001). Cofondatore Rotaract (1999), fondatore Interact (2001), Socio Onorario Rotaract (2000). Autore di articolato software di archivio analitico-gestionale rotariano (cartaceo e digitale, >20mila pp.) apprezzato a livello internazionale (1994-2004). Da molti autorevoli esperti è considerato in assoluto il miglior Presidente in oltre 35 anni di vita del Club e tra i fuoriclasse nel Distretto. L’importante e appassionata attività, il sacrificio e l’abnegazione, la partecipazione sempre qualificata nelle adunanze distrettuali, nazionali e internazionali, l’efficiente organizzazione di numerosi e rilevanti eventi, l’alto interesse e la larga partecipazione di rotariani hanno posto in buona luce lui (e di conseguenza valorizzato anche il Club) nell’ampio schieramento mondiale dell’Organizzazione. Ha candidato all’onorificenza Paul Harris Fellow (e conferita): Prof. Boris ULIANICH (Senatore e Direttore Ist. Storia cristianesimo Univ. Na); Piero RENZULLI (Cooperatore resp. FAO Africa orientale); Franco GARGIULO (già Presidente e A.D. Tecnotubi SpA). Ha candidato e conferito Attestati di Merito a: Mons. Salvatore ACANFORA, Resp. Centri educativi Santuario Pompei; Dott. Giuseppe FIENGO, Magistrato a.r. Suprema Corte di Cassazione; Dott. Pasquale D’AMELIO, Direttore de “La Voce della Provincia”; Dott. Luigi GARZILLO, Comp. Comm.ne Azione Int.le Club. Il suo equilibrio in posizione super partes in taluni specifici ruoli è riscontrabile in numerose circostanze, come, ad esempio, padrino e presentatore – nello stesso giorno – di due neo-rotariani entrambi importanti avvocati penalisti (quindi nella stessa categoria, di cui uno effettivo e l’altro aggiunto): Domenico Nicolas BALZANO, già candidato alla Camera dei Deputati e coordinatore di collegio per Forza Italia (e anni dopo Vice Presidente delle Camere Penali italiane); Matteo MONACO, già politicamente formatosi alla Scuola nazionale di Alti Studi Togliattiani nonché Politico e Assessore comunista in Enti Locali. È stato Socio presentatore al Club ancora di: Dott. CALDARA Vincenzo (Tisiologo, Pneumologo e Medico Competente di Sicurezza); Dott. Mauro FUSCO (Ortopedico); Prof. Arch. Carmela CIRILLO (Progettista, Docente anche sperimentale di Istituti d’Arte e Tecnici); Avv. ACRI Francesco (Geometra in Albo, Consulente tecnico e già penalista forense); Prof. Luigi ROSCIGNO (Docente, Membro del Consiglio Naz.le Pubblica Istruzione, Politico e Assessore comunale del PD); Dott. Alessandro Pio VITULANO (Specialista: ORL, Chirurgia Maxillo Facciale, Odontoiatria); Roberto SCARPA (Fisico, Ordinario in Università di Geofisica e Fisica della Terra solida, già consulente UNESCO e membro dell’Istituto naz.le di Vulcanologia). Nel Rotary ha Mentori e Amici Modesto CAPUTO (Vice Presidente On. della Corte di Cassazione e PDG), Antonio CAROSELLA (Director Internazionale R.I.), Franco GARGIULO (Past President, proprietario e manager di grande industria) e Antonino FIORENTINO (Past President, costruttore edile e proprietario di un importante gruppo alberghiero) e Concetta ALFARO (Past Vice District Governor 210° 1991-92 Inner Wheel) e tra i molti estimatori: Presidente R.I. Dr. Frank J. DEVLYN; President Rotary Foundation e Past President R.I. Ing. Carlo RAVIZZA; Past Vice President R.I. Tristano BOLELLI; Dr. Francisco CREO, Director R.I.; Dr. Gennaro Maria CARDINALE, Past Director R.I.; Coordinatrice Europa/Africa Office Zurigo Sig.ra Olympia BRANCAMASA; Supervisore Club/Distretti Europa/Africa Office Zurigo Sig. Ramon VACA;  Direttori “Rotary” e “Realtà nuova” PDG Alessandro UBERTONE e NDG Dr. Vittorio SOZZI; District Trainer PDG Ing. Custode BARBATO; Presidente dei PDG Dr. Egidio AMATO;  PDG Avv. Felice BADOLATI; PDG Gen. Di C.A. Ruggero DE ZUANI, PDG 2080; Gianni GASBARRINI FORTUNA, PDG 2080; PDG Riccardo GIORGINO, PDG Franco INTERESSE; PDG Avv. Pasquale SANSALONE; Sen. Prof. Boris ULIANICH; PDG Gennaro ESPOSITO; District President of Young Action Prof. Nicola FESTINO; District Governor 2100° a.r. 2000-01 Inner Wheel Dr. Titti LAGANARA; Capo Redattore “Rotary” e “Realtà Nuova” Dr. Filippo INTROINI. Riceve inoltre molti apprezzamenti da: Segretario D.le Vincenzo BARILE; Tesoriere D.le Avv. Vincenzo VENEZIANI; i soci e banchieri Sen. Dr. Antonio F. GIRFATTI e Dr. Generoso ANDRIA. Inoltre ha molti estimatori non rotariani, tra cui: Rettore Università Parthenope Prof. Gennaro FERRARA; Presidente Ordine dei Giornalisti della Campania Dr. Ermanno CORSI; Direttrice INAIL Regione Campania Dr. Luigina VIETRI; Direttore Generale ASL Na 5 Avv. Giovanni RUSSO; Presidente Nazionale degli Economisti Ambientali Dr. Clementina CHIEFFO; Consigliere dell’Organizzazione Internazionale delle Donne Giuriste Prof. Avv. Anna LA RANA DE NARDO; Responsabile Pubbliche Relazioni Premio “Napoli” Dr.ssa Silvana MINERVINI TRINCHILLO. Nel S. M. Ordine di Malta è prestatore d’opera volontaria a favore di anziani, diseredati ed extracomunitari sotto la guida della Dama di Onore e Devozione in Obbedienza duchessa Gemma PIROMALLO CAPECE PISCICELLI (2002-10). È donatore alla Biblioteca Magistrale, a Dignitari e Prelati melitensi di varie sue opere di particolare pregio ed interesse (dal 2002). Asostegno delle attività del Cav. di Giustizia Fra’ Giorgio Maria CASTRIOTA SCANDERBEG dona alla provincia albanese di Klos-Fane circa 500 capi d’abbigliamento nuovi e oltre 110 accessori per bambini, donna e uomo e oltre 300 giocattoli per complessivo costo di fabbrica superiore a 37.000 euro; oltre 40 libri, alcuni computer pentium, oltre 180  articoli audio-video e vari, parafarmaci, presidi medico-chirurgici e campioni medici, biblioteca multimediale e videoteca tematiche con strumentazioni elettroniche per complessivo valore scontato di oltre 19.000 euro (2002-04). Dal 19 al 25 luglio 2005 effettua una missione in Albania (quella “periferia” che voleva sradicare Dio dal cuore dell’uomo per via “costituzionale” e che fa i conti oggi con un rifiorire della domanda religiosa) nelle regioni di Reshen e di Klos-Fane e nelle città di Durazzo e Valona presso: due sedi di Ordini religiosi di suore missionarie; una parrocchia; un seminario salesiano; due Curie Vescovili, incontrandone Prelati. In particolare porta complessivamente in dono: presidi medico-chirurgici, parafarmaci, materiale tessile in rotoli per la realizzazione di circa 5.000 giubbotti invernali ad opera della locale Scuola di Sartoria (valore complessivo a costo di fabbrica di oltre 20.000 euro). Inoltre, allestisce personalmente, con sue donazioni: una biblioteca multimediale e videoteca con strumentazioni audio-video, digitali e informatiche (tra cui videoregistratore, televisore, notebook, lettore cd); una biblioteca di testi di Catechismo cattolico, oltre a cartoni originali Disney ed Hanna-Barbera (valore complessivo scontato di circa 7.500 euro). Dona ancora: libri di cultura italiana e di formazione professionale; circa 20 enciclopedie multimediali generali (tra cui OMNIA) e tematiche (di Mondadori e De Agostini) su cd rom originali per i Centri di Formazione. Dona e allestisce una nastroteca di circa 200 videocassette (in gran parte di cartoni animati di parabole del Vangelo del programma educational RAI, approvato dalla Conferenza Episcopale Italiana), con valore complessivo scontato di oltre 5.000 euro. Per queste iniziative e attività è accolto con la Dama SMOM Marialuisa Castriota Scanderbeg in cordiale udienza privata dall’Arcivescovo Metropolita di Skutari Angelo MASSAFRA, che riserva loro particolare e caloroso apprezzamento. L’elementare sostanziale chiave ‘ermeneutica’ di lettura di tale missione è nel senso non di aiuto generico, realizzabile da qualsiasi pur rispettabile ente caritativo, ma finalizzato alla scoperta di Dio o alla riscoperta nel caso della Sua dimenticanza e sensibilizzato dall’allarme che già nel 1971 ammoniva affinché la Chiesa non si perdesse nella ‘autosufficienza’ dopo l’euforia del Vaticano II (Card. Ratzinger). Dal 2005 al 2009 ha fatto ulteriori donazioni volontarie a favore di: Biblioteca e Archivio del Centro Studi Melitensi (Palazzo Ameglio, Taranto) del Gran Priorato di Napoli e Sicilia, per il potenziamento dell’informatizzazione (2 computer, scanner, monitor, software e accessori vari per valore di oltre 3.700 euro); Posto di Primo Soccorso di San Pietro a Città del Vaticano (circa 1.000 euro); Gran Priorato di Napoli e Sicilia per riparazione furgone SMOM (1.000 euro), per vari altri beneficiari e per pacchi natalizi a famiglie indigenti; Progetto AVCISMOM di costruzione della scuola superiore femminile della diocesi di Rumbek in Sudan (2006); Dama di Onore e Devozione del Sovrano Ordine di Malta Marialuisa CASTRIOTA SCANDERBEG: ulteriori rotoli tessili per le scuole di sartoria dell’Albania per fabbricare alcune migliaia di giubbotti e cappotti  con valore a costo di fabbrica di oltre 11.000  euro (2008); Delegazione Granpriorale di Napoli: circa 550 capi di abbigliamento nuovi per un valore a costo di fabbrica superiore a 7.300 euro (2009). Le sue attività culturali e caritative hanno apprezzamenti ufficiali da molte autorità, tra cui: i Gran Maestri SAE Andrew BERTIE, SAE Mattew FESTING, SAE Giacomo DALLA TORRE; i Cardinalis Patronus SER Card. Pio LAGHI, SER Card. Paolo SARDI; il Prelato SE Mons. Angelo ACERBI; i Dignitari SE Gherardo FAVA HERCOLANI SIMONETTI, SE Franz von LOBSTEIN (che in dialogo e in rapporti epistolari soleva onorarlo appellandolo “ottimo Amico”); i Venerandi SE Roggero CACCIA DOMINIONI, SE Antonio NESCI, SE Luigi NASELLI. Ha effettuato inoltre: importanti interventi caritativi a favore delle Suore di Calcutta; apprezzate pubblicazioni di cultura e spiritualità melitense. Ha partecipato a circa 20 pellegrinaggi nazionali o Granpriorali della Veneranda Lingua d’Italia e a vari eventi formativi e religiosi melitensi. Nella professione farmaceutica sin dall’inizio ha numerosi prestigiosi estimatori, tra cui: Cav. Gr. Croce On. Dr. Giacomo LEOPARDI, Presidente Federazione Ordini Farmacisti Italiani; Dr. Alberto AMBREK e Dr. Maurizio PICCONI, Presidenti naz.li Federfarma; Dr. Elio MACHI, Presidente naz.le Utifar; Dr. Lino MOTTIRONI, Presidente Naz.le Farmacisti Cattolici; Dr. Renato GRENDENE, Vicepresidente naz.le Federfarma; Dr. Sossio GUARNACCIA, Vicepresidente naz.le Federfarma e Presidente dei Governatori dei Lion’s d’Italia; Dr. Vanni GIACOMELLI, Consigliere FOFI e Segretario naz.le Federfarma. Cofondatore e primo Presidente Agifar provincia di Napoli (sotto la sua guida, ineguagliata per ampiezza e rilevanza d’azione), in Italia la prima legalmente costituita e di soli farmacisti, organizzata su basi procedurali e amministrative stringenti, con 335 soci e circa 40 prestigiosi soci onorari: coadiuvato da molti Consiglieri di valore, tra cui la farmacista Gabriella ASTONE e il docente farmacologo Nicola MASCOLO, sviluppa (interfacciandosi spesso con istituzioni ed enti locali e nazionali) un’azione intensa, costante e ad ampio spettro in ambiti sociali, tecnici, professionali, formativi e informativi che la fa affermare come leader nazionale per oltre 4 anni (1986-90); riceve ampio risalto e notevoli consensi dalla stampa nazionale di Categoria per l’attività dell’A.Gi.Far. svolta a livello provinciale e nazionale per tutta la durata del suo mandato ed ha occasioni di incontro anche vari con esponenti di rilievo del mondo medico, tra cui il Segretario nazionale FIMMG Giuseppe DEL BARONE (poi a lungo Presidente FNOMCeO). È Delegato Agifar alla Conferenza del Presidente della Pharmacist Against Drug Abuse Foundation (PADA, USA) Dr. Herbert BROWNE, patrocinata e curata dal Consolato Generale degli Stati Uniti in Italia sul “Ruolo di Farmacia e Industria farmaceutica nella lotta alla tossicodipendenza” (1987). Dal 1987 al 1990 è: Coordinatore naz.le delle Agifar italiane (tra gli altri componenti del Comitato spiccavano: Luigi d’AMBROSIO LETTIERI, poi ultraventennale Presidente dell’Ordine dei Farmacisti BAT, Deputato Regione Puglia, Vice Presidente Federazione Ordine Farmacisti italiani e Senatore della Repubblica; Eugenio LEOPARDI, poi Deputato Regione Lazio, Presidente Utifar e dirigente in varie sigle di rilievo di filiera; tra i validi collaboratori del Comitato spiccavano: Osvaldo MOLTEDO, poi dirigente in varie sigle di filiera e Segretario nazionale di Federfarma; Riccardo MASTRANGELI, poi Deputato della Repubblica, Presidente di Ordine dei Farmacisti e Sindaco di Frosinone) e cofondatore Federazione Naz.le Giovani Farmacisti Fenagifar (tra i successori alla guida Fenagifar figura: Andrea MANDELLI, poi Presidente dei Farmacisti Italiani e Vice Presidente della Camera dei Deputati; tra i successori Presidenti Agifar vi è: Marcello GEMMATO, Presidente provincia di Bari, Sottosegretario al Ministero della Salute. Autore con ABBAMONTE della bozza (approvata) dello Statuto Fe.Na.Gi.Far. (1988-89); Delegato del Comitato Naz.le Coordinamento Agifar alle Assemblee di Farmindustria (presieduta da Claudio CAVAZZA, illustre fondatore della Sigma Tau); Consigliere Provinciale, Delegato Regionale Supplente e Rappresentante naz.le Sindacato Federativo (stimatissimo dalla Presidente Angela COSTABILE, da decenni Presidente UIL-TUCS Sanità della Regione Campania e Vice Presidente Ordine dei Farmacisti di Napoli); membro delle Commissioni AsiFaNT “U.S.L.” e “Cultura”: in Commissione Cultura contribuisce, in collaborazione con Ordine dei Farmacisti, Federfarma e Università di Napoli, alla realizzazione del Corso di Formazione per il Concorso a Sedi Farmaceutiche della Regione Campania, con la partecipazione tra gli altri del Prof. Franco ALAIQUE dell’Università La Sapienza di Roma (1987). Nominato da Federfarma componente di Segreteria del V Congresso Naz.le Federfarma (circa 1.400 congressisti), con interventi dei Ministri del Tesoro Giuliano AMATO e della Sanità Carlo DONAT CATTIN (1988). Rappresentante On. naz.le Agifar Na c/o Fenagifar (dal 1990). Da leader ha inoltre orientato le giovani generazioni alla comprensione sociale secondo un approccio scientifico eticamente indirizzato al servizio della Persona. Si poi è occupato a lungo, ad alto livello, in modo particolarmente approfondito e con risultati molto rilevanti di studio ed operatività di piante organiche delle farmacie sia in ambito legislativo e giurisprudenziale che amministrativo a livello di enti professionali prov.li e naz.li (Fofi e Federfarma), enti locali (Comune, Usl/Asl, Provincia, Regione), organi di controllo (CoReCo), organi giudiziari (TAR, Consiglio di Stato) e organi di governo (Ministeri di Sanità e Giustizia) avendo intensi rapporti di collaborazione con illustri personalità accademiche e forensi (tra cui NITRATO IZZO, ABBAMONTE e TESAURO) e apprezzata attività pubblicistica nazionale (1981-2005). Sviluppa inoltre approfondimenti socioprofessionali ed ha frequentazioni private e grande reciproca stima con Gaetano BELLO (e Signora), illustre penalista allievo ed erede dello scienziato del diritto prof. Alfredo DE MARSICO (1999). Per finalità forensi approfondisce nel corso di alcuni anni vari studi e pubblicazioni dei Maestri giuristi Massimo SEVERO GIANNINI e Giuseppe GUARINO (quest’ultimo poi conosciuto personalmente, con grande reciproca stima e simpatia). Come Presidente Agifar concorda con personalità istituzionali, tra cui il Preside della Facoltà di Farmacia dell’Università di Napoli, Prof. Massimo DI ROSA, realizza e presiede un corso di aggiornamento per farmacisti di otto giornate di studio (patrocinate da: Federazione Ordini Farmacisti Italiani FOFI, Federazione Nazionale Unitaria Titolari di Farmacia - Federfarma, Amministrazione Provinciale di Napoli e Zyma S.p.A.), ricevendo “plauso e apprezzamento per l’ottima iniziativa” dal Presidente della V Commissione Permanente Sanità e Sicurezza Sociale del Consiglio Regionale della Campania, On. Giovanni ALTERIO, che dà anche la sua “personale adesione al convegno di apertura” (1987). Nell’attività sanitaria ha operato in sintesi e integrazione dell’applicazione delle competenze tecnico-scientifiche e del possesso di prerogative tra cui in primis la disponibilità umana, che consente l’instaurarsi di un rapporto empatico con il malato o con la persona fragile. Quest’ultimo aspetto è legato al contributo dell’umanizzazione sanitaria come chiave interpretativa dell’umano ‘nella sua interezza’, quale soggetto e oggetto al tempo stesso della relazione sanitaria. In quest’ottica, la sua attività si è segnalata per importanza pure in quanto si è potuta giovare della sua sensibilità, nel momento in cui è stato in grado di dare o, meglio, di restituire dignità alla persona e ha cercato di porsi in condizione di prestare particolare attenzione, all’occorrenza e nei ristretti limiti del possibile, ai moti dell’animo altrui: di fronte a ogni atto umano e alla consistenza della realtà, alla bellezza come al dolore e alla lacerazione, si è posto sempre in dialogo con il mondo e spinto all’immedesimazione quale forma determinante del suo lavoro ma anche della sua cifra identitaria di uomo. Dunque, un impegno di sanitario in quanto impegno di uomo che sente come prima essenziale responsabilità quella di aderire alla sostanza del vivere comune, di percepirne e affermarne il valore, non secondo astratti presupposti ideologici ma nella concretezza dell’esperienza, in un darsi reciproco, in una difficile, precaria, generosa, sempre ridiscussa costruzione dell’umano. Istituisce in farmacia un apprezzatissimo centro di ascolto riservato, incentrato principalmente su un complesso processo di consuelling e servizi di assistenza sociosanitaria e di supporto (anche personalizzati e/o domiciliari) per anziani, malati e bisognosi (che all’occorrenza sono presi in carico per risolverne le necessità) stabilmente operativo negli anni senza soluzione di continuità come presidio di prossimità e di comunità, all’occorrenza pure integrato come hub nella rete sociosanitaria assistenziale del territorio e interagendo in sinergia per un agevole accesso dei cittadini ai servizi erogati dal sistema sanitario (1978-2010). Installa (dal 1978) e poi amplia (dal 1985) varie postazioni di misurazioni automatiche ed autoanalisi tendendo ad arrivare (tra i pochi antesignani di fine anni ‘70) alla piena realizzazione di ciò che considerava un’ulteriore valenza della professione del futuro: una farmacia anche clinica, sempre più specializzata nell’aderenza alla terapia e nella presa in carico del paziente lungo tutto l’iter di cura, attraverso nuovi servizi e point-of-care per migliorare la salute e l’assistenza dei cittadini. All’interno della rete di assistenza territoriale la sua farmacia è il motore di un cambiamento, con un concorso significativo (credibile, coerente, competente, costante e continuo) al miglioramento della sanità territoriale, puntando su modelli interprofessionali: risultato raggiunto entro il quadro normativo vigente, senza alcuna trasformazione del farmacista in “medico”, nessun mutamento nelle attribuzioni professionali né, tantomeno, alcuna forma di abuso di esercizio della professione bensì agevolando le prestazioni sul territorio e nelle aree remote con una sanità di prossimità reale e/o tele-virtuale (1986-2003). È inoltre impegnato a: favorire sempre con espressa determinazione, ove possibile, processi in termini di empowerment (riconquista della consapevolezza di sé e dell’avere cura della propria salute) e di engagement (capacità del paziente di diventare protagonista proattivo del sistema che eroga cura); assistere e supportare gli anziani in condizioni di rischio di isolamento sociale, peraltro auspicando e caldeggiando l’istituzione di una giornata nazionale o internazionale di riflessioni e studio sul tema. Per far fronte in una prospettiva più ampia alle sfide future, sfruttando i progressi della medicina, riteneva necessario intervenire con dedizione, competenza e lungimiranza sulla linea fondamentale che la Scienza fosse diffusa, compresa e sostenuta e, come del resto in tempi recenti la stessa pandemia Covid-19 ha dimostrato in modo eloquente, si è spinto a stimolare la scoperta della centralità di un’alfabetizzazione sanitaria in grado di accrescere attenzione, conoscenza e consapevolezza della popolazione nel campo della Salute, a partire dall’infanzia: con la diffusione nelle scuole di un’educazione alla salute come stile di vita, evidenziando pure la necessità di formare i docenti a questo delicato compito. In effetti, nei tempi attuali ciò rientra in uno dei temi “forti” dell’Unione europea per creare, fuori da logiche emergenziali, una risposta più incisiva e coordinata ai bisogni di Salute della società di domani. Inoltre già dagli anni ’80 egli considera l’esigenza di contrastare l’infodemia, spesso e volentieri destituita di qualsivoglia attendibilità e/o dei più elementari fondamenti scientifici. Peraltro, l’alfabetizzazione sanitaria gli appariva e gli appare tuttora una priorità assoluta anche per il Paese, in quanto è condizione essenziale per imparare a districarsi tra fonti e notizie affidabili o inaffidabili. Più in particolare, egli sin da fine anni ‘70 (già dedito a vario titolo al mondo della farmacia) ha ruoli propositivi ed attuativi mosso dalla convinzione che tra i servizi offerti dai farmacisti l’educazione e l’informazione dei pazienti siano tra gli elementi di maggiore utilità per la società e che esse, unitamente alla prevenzione sanitaria, concorrono al miglioramento delle capacità di autogestione di aspetti della salute dell’individuo; peraltro, nel tempo diventerà sempre più evidente che agire sulla prevenzione è pure l’unica soluzione per mantenere la sanità più sostenibile e non a pagamento, in quanto si fa in modo che le persone si ammalino poco: con l’educazione alla salute fin nelle scuole, in effetti, si insegnano ai ragazzi i corretti stili di vita per farne anziani sani. Con sue sistematiche importanti erogazioni economiche liberali struttura, finanzia interamente e coordina a beneficio gratuito di 500 pazienti annui dell’hinterland vesuviano un articolato sistema di abbonamento per assistenza domiciliare e telesoccorso full time feriali e festivi convenzionati con primari poliambulatori specialistici e all’occorrenza con monitoraggio a distanza e teleconsulto a garantire un supporto completo alle persone tramite video visita ed esami diagnostici in caso di necessità e dona a pazienti più critici vari tele-salvavita Beghelli collegati 24/7 a centrali di monitoraggio (1987-94), mentre in molti comuni delle province di Napoli e Salerno realizza e coordina campagne di educazione e prevenzione sanitaria (1986-90) e per la 3° età, sempre gratuitamente, effettua in area vesuviana un’ampia indagine statistica sulle necessità socio-sanitarie locali, produce e diffonde pubblicistica e manualistica sanitaria e farmaceutica e produce e coordina programmi dedicati di alfabetizzazione informatica, in parte finalizzati ad estensione ed approfondimento di e-healt ed e-pharm (1999-2001); da dirigente locale e nazionale dei giovani Farmacisti italiani e del Sindacato sostiene la diffusione e l’ampliamento di tali iniziative sul territorio, teso a realizzare sistemi interdisciplinari coordinati efficienti, efficaci e di alta qualità dell’assistenza sanitaria, auspicando e favorendo, ancora una volta tra i non molti antesignani degli anni ‘80l’avvento del modello (in anni recenti identificato come emergente) di un’effettiva ‘farmacia dei servizi e di relazione’ (1985-90). Altre sue direttrici per una professione più consona ad un moderno ruolo sociale già a metà anni ’80 sono: necessità di costante e generalizzata formazione multidisciplinare (convinto che l’effettivo conseguimento degli obiettivi di formazione non sia un obbligo gravoso al quale assolvere ma uno strumento di avanzamento professionale dei singoli e dell’intera categoria), intuendo l’utilità di programmi istituzionali, preconizzando e attuando con perseveranza da dirigente locale e nazionale in sostanza quanto, oltre 15 anni dopo, diverrà l’impianto di Educazione Continua in Medicina; macroanalisi e microanalisi informatiche (e alcuni contatti con il Prof. Marcello MARCHETTI), ipotizzando e sviluppando apprezzate piattaforme gestionali e preconizzando con leader di settore applicativi ancor oggi determinanti; l’educazione e prevenzione sanitaria in farmacia e nella scuola, anche creando e coordinando durante l’intero mandato di Presidente Agifar per migliaia di studenti in istituti e plessi campione delle province di Napoli e Salerno molti corsi, con collaborazione e patrocini da Amministrazioni Comunali e USL delle scuole interessate e con sostegno di Farmitalia Carlo Erba SpA e Zyma farma SpA (attivi  pure con ingenti quantitativi di donazioni di prodotti di primaria importanza sanitaria sia per le scuole che per gli studenti coinvolti), riscuotendo un notevole apprezzamento istituzionale, oltre che un incremento di risonanza nazionale in ambito sociale e professionale (1986/90). D’altro canto, sulla riuscita dell’adeguamento del processo di evoluzione della Farmacia al Paese reale, sin da fine anni ’80 egli crede che si possa nutrire un fondato ottimismo che scaturisce dalla storia stessa di questo presidio sanitario e della professione che vi si realizza: una storia che ha sempre visto questo Istituto garantire un servizio tanto indispensabile quanto sicuro fondato sulla scienza, la sapienza e la coscienza ma anche, se non soprattutto, sull’umanità del professionista che vi opera. Dotato di cognizioni fondamentali per una corretta gestione dell’azienda farmacia non soltanto dal punto di vista economico, ma anche patrimoniale e finanziario opera per l’equilibrio economico, la solidità finanziaria e l’attenta governance, con diretto e personale coinvolgimento in tutte le scelte eco-fin e imprenditoriali. Pur contrario alla farmacia mercantile, è eccellente imprenditore e in ca. 2 anni più settuplica il fatturato paterno, sfiorando poi i 2,5 milioni annui. Dal 1998, oltre a raggiungere punte di 1,7 mld di lire annui di acquisti presso il principale distributore farmaceutico della Campania (tra i più quotati del Gruppo internazionale dell’Ing. Stefano PESSINA e della Dr.ssa Ornella BARRA, che negli anni creano un colosso mondiale con oltre 400mila dipendenti), figurandone tra i maggiori clienti, è contemporaneamente anche cliente di alcuni altri distributori e soprattutto di oltre 60 tra le più importanti e prestigiose aziende farmaceutiche italiane (tra cui: Sigma Tau, Menarini, Recordati, ecc.) e mondiali (tra cui: Pfizer, Roche, Glaxo, Novartis, Johnson & Johnson, AstraZeneca, Merk, Bayer, ecc.), con le quali effettua rilevanti acquisti e rifornimenti diretti e continui di merce per lo più a cadenza mensile. In provincia è peraltro fornitore di punta per anni nel settore dei vaccini ed emoderivati (in particolare per ingenti quantitativi della carente Albumina umana, che acquista anche direttamente da importanti aziende, paga talora senza dilazioni o pure a sconto ridotto e con largo anticipo rispetto alle consegne e fornisce in modo sistemico a chiunque ne abbia diritto per urgenza o bisogno e non alla sola sua clientela); nel 1998-2001 eroga albumina umana per quasi un miliardo di lire; è anche: fornitore di Somatosatina, sotto il controllo diretto del Ministero della Sanità; fornitore di presidi per aziende (tra cui Enel SpA), piccolo fornitore estero di parafarmaci, presidi ed elettromedicali (in prevalenza in Libia e Tunisia, attraverso aziende terze di imp-exp) e rilevante donatore della stessa gamma di merce a svariati enti ed istituzioni civili e religiose in Italia e all’estero, tra cui Albania, India, Kenya, Libia, Tunisia (a propria cura e spese - senza ricorso ad alcuna fiscalità di vantaggio e/o contributi esterni: parafarmaci, presidi medico-chirurgici e dispositivi medici, per importo complessivo di molto superiore a quindicimila euro di prezzo di acquisto, non di cessione al pubblico). Attento a disagi, contraddizioni e squilibri sociali, notoriamente per molti anni a vari meno e non abbienti ha fornito beni e prestazioni (per milioni di lire al mese) a costo zero o molto ridotto e/o con pagamenti dilazionati a tasso zero, talora anche collaborando con alcuni sacerdoti (1997-2010). Per anni si occupa personalmente di seguire pratiche più complesse o delicate di malati gravi e disabili presso gli uffici di Asl e talora della Commissione Medica Militare Provinciale; soprattutto è degno di nota che in svariate occasioni si è prodigato in interventi risolutivi di rischi di salute di persone malate o in apparenza sane, soccorrendole, assistendole e prontamente indirizzandole da medici e centri sanitari; in vari casi ha salvato la vita di persone colte da malori gravissimi o con indizi/sintomi premonitori di imminenti severe patologie (spesso acute), affidandole o inviandole con immediatezza ai presidi ospedalieri: tali non infrequenti episodi lo hanno reso un sostanziale riferimento di assoluta fiducia sul territorio, finanche fuori da luogo e orario di lavoro, con grande stima e rispetto pubblici (1986-2010). Per concorso all’informazioni e alla formazione professionale dona nel comprensorio vesuviano abbonamenti pluriennali di primarie riviste scientifiche specialistiche sanitarie e di Annuari farmaceutici ad oltre un centinaio di medici e per molti di essi è referente assiduamente consultato per approfondimenti e aggiornamenti amministrativi e farmaceutici (1997-2003). Per circa 15 anni si occupa a vari livelli di sicurezza sanitaria e alimentare sui luoghi di lavoro e spesso è consultato informalmente, anche per pareri di natura professionale, da ranghi superiori di Comandi di Polizia Giudiziaria o, ai fini di convalide di arresti, per misurazioni di precisione di sequestri narcotici effettuati da pattuglie di Forze dell’Ordine sul territorio. Inoltre, in una zona non priva d’impatto criminale, ha profuso ogni sforzo per operare sempre con schiena dritta, agendo in modo pubblico esemplare nel confidare senza deroghe nella Legge che non si allontana dalla Giustizia. La farmacia è colpita negli anni ’70 da vari furti con scasso (di cui gli iniziali sono di ingentissima rilevanza economica, oltre che del tutto senza assicurazione) e da alcune rapine a mano armata; dal 1997 al 2010 subisce in farmacia ben oltre venti rapine a mano armata (per lo più nel triennio a cavallo degli anni Duemila), di cui alcune sfociano in violenze fisiche particolarmente brutali nei suoi confronti e altre in qualche ferimento di avventori (non per arma da fuoco); crede di aver maturato definitivamente forse in quel tempo il rispetto per il coraggio e la devozione per il sacrificio; ha cooperato con il Comitato provinciale di ordine e sicurezza (pervenuto anche ad importanti decisioni di interesse per i farmacisti partenopei). In definitiva, egli non faceva il sanitario ma con enorme passione lo era e il suo privilegio è stato non chiedersi la motivazione di uno dei suoi più importanti cammini della vita: la trovava negli occhi di chi andava ad aiutare. Sin dal suo esordio professionale è apprezzato da prestigiosi medici (tra cui: Salvatore ALFIERI, Gabriele ARGENZIANO, Aldo AVVISATI, Angelo CANGIANO, Gerardo CHINI, Antonio CINIGLIO, Emilio CIRILLO, Mario CONDORELLI, Giovanni D’ERRICO, Gaspare GARGIULO, Ferdinando DE GREGORIO, Francesco DI PALMA, Bruno ERCOLANO, Antonio FARRO, Domenico FARRO, Francesco FOGLIAMANZILLO, Ciro IMPROTA, Filippo IOVIENO, Gianfranco LAURINI, Antonio MANGIOLA, Antonio MARESCA, Antonio MIRACCO, Giovanni MOTTA, Pietro PALMIERI, Alfonso RICCIARDI, Salvatore STRIANO, Alessandro Pio VITULANO) ed ha sia Mentori d’eccezionale stile e statura sia indimenticati Amici i torresi: Gr. Uff. Magistrato On. di Cassazione Giudice Giuseppe FIENGO e Comm. Giuseppe AMODIO; Madri Generali (Ordine “Dame del Santo Rosario”) Remigia GUERCIA e Vita LONGO. Anche tra la popolazione ha molti estimatori di prestigio. Tuttavia la professione farmaceutica gli si è rivelata costantemente un durissimo campo di sopravvivenza, che egli però ha saputo trasformare in uno dei suoi personali campi-scuola. Effettivo in Società Napoletana Storia Patria, ammesso dal Presidente storico di fama e Accademico dei Lincei On. Prof. Giuseppe Galasso (Na, Castelnuovo 2009-16); Advisory Board Member per lo statunitense DPC, editore in > 150 nazioni (2013); iscritto alla Lista degli amici della Pontificia Academia pro vita (dal 2006). È sottoscrittore del “Memorandum di John Snow” (Birmingham, UK) per la mitigazione della trasmissione di SARS-CoV-2 (The Lancet, 2020). Nella fotografia si forma con dirigenti della Federazione italiana cineamatori Fedic (tra cui: suo padre Francesco, Antonio CASO, Mario DE SANTIS, Mario DI GENNARO, Angelo PRECCHIA e Gaetano SANNINO) ed ha proficue frequentazioni con il fotografo Velotto ROMANO e con l’industriale di sviluppo fotografico Pasquale MILONE (dal 1971). Altro: Cooperatore delle Suore di MADRE TERESA DI CALCUTTA, stimato e apprezzato dalla Superiora Sr. JOCELEN, connazionale e amica della Santa (Na, 2001-2014). Autore e coordinatore di azioni formative e umanitarie a favore dei figli dei carcerati (Centri Educativi Giovanili Curia di Pompei, 1999-01). Dal 2001 per vari anni è: cooperatore delle attività dell’Ispettoria Salesiana di New Delhi in India della Fondazione Don Bosco nel Mondo, con attività a favore di ragazze discendenti da aborigeni dello Stato di Jharkhand; Donatore della Croce Rossa Italiana; sostenitore del Programma di Vaccinazioni del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) e dell’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite (UHNCR). Cooperatore e Donatore della Fondazione T. & L. de Beaumont Bonelli per la Ricerca sul Cancro (2007-12). Assist. Prof. di Microbiologia (con le colleghe Carmela SATURNINO e Bianca COVELLI) c/o Facoltà Farmacia di Napoli, cattedra Prof. Marcello LEMBO-Ist. Sup. Sanità Fitofarmaci (1985-90). Proponente e padrino di vari Soci Onorari, tra cui: Francesco S. TOPPI OFMCap, già Definitore generale dei Frati Cappuccini ed ex Ministro Provinciale di Napoli e poi di Palermo su nomina generalizia, amico dei Focolarini e vicino alla Fondatrice Chiara LUBICH, Cappellano conventuale Gran Croce ad honorem del SMOM, Servo di Dio in Causa di Beatificazione e Canonizzazione, con nulla osta della Congregazione per le Cause dei Santi per lettera 31-09/2/13 del 3 ottobre 2013 e successivo Editto del 23 febbraio 2014 n. 14/2292 dell’Arciv. di Pompei S.E.R. Mons. Tommaso CAPUTO dal 2022 Venerabile sulla via della santità per virtù eroiche riconosciute dal Papa (Rotary, 1992); Dino DE LAURENTIIS (proposto nel 2000), produttore cineasta di Hollywood Premio Oscar alla carriera (Rotary 2001); Antonio GRECO, primo Presidente (1994-2008) del Tribunale di T.A. (Rotary 2000); Giulio TARRO, virologo candidato a Nobel Medicina 2000 e 2015 (Asas 2011); Gianni RIVERA, Vice Campione mondiale di calcio (Aerec 2012); Luigi CASTIELLO, Cappellano Conventuale a.h. SMOM e Operatore Pastorale Salute-CEI (Asas 2014); Antonio MARESCA, Primario Ospedaliero e Docente universitario di Chirurgia e Chirurgia d’Urgenza (Asas 2014); Gualtiero RICCIARDI, Presid. Ist. Sup. Sanità (Asas 2016); Patrizio POLISCA, già aiutante dei medici di Paolo VI e Giovanni Paolo II e Medico del Papa con Benedetto XVI e Francesco e Direttore Sanitario Vaticano (Asas 2016); Francesco D’AGOSTINO, Bioeticista di rango internazionale (Asas 2020). È persona stimata e apprezzata cui sono attribuiti significativi riconoscimenti “guadagnati sul campo”. È stato proponente e curatore della candidatura a Membro Onorario nel consesso diplomatico del Senato Accademico AEREC dell’On. Antonio TAJANI, Vicepresidente della Commissione europea, Commissario Ue per l’industria e l’imprenditoria e già Commissario Ue per i trasporti (Roma, 2013). Onorificenze internazionaliPaul Harris Fellow-Rotary (Zurigo, 2000); Diploma d’Onore per Servizi eccezionali a titolo individuale in 5 Vie di Azione da Presidente Rotary International (Evanston 2001: solo 100/anno/1,5 mln soci); Benemerenza Anticrimine-Task Force Rotary Italia, Albania, ex-Jugoslavia, S. Marino (Zurigo 2001); Public Relations Award per azione crescita visibilità Rotary e info su sue attività (Evanston 2001); Citazione di Merito del Board R.I. per il migliore risultato distrettuale di Sviluppo dell’Effettivo (Evanston 2001); Encomio da Rotary International Europa/Africa per fondazione Interact Club (Zurigo, 2001); per meriti caritativi riceve “l’espressione di tutta la riconoscenza per l’intensa opera svolta al servizio degli ideali melitensi” dall’Em.mo Gran Maestro SMOM S.A.R. Andrew Bertie (Rm, maggio 2005); Lettera di “elogio ed apprezzamento da SER Cardinalis Patronus SMOM Pio LAGHI “per la benefica opera che svolge al servizio dell’Ordine melitense” (Vaticano, aprile 2007); Premio Sapientia Mundi-Etica (Rm 2008); Unione Legion d’Oro-Lavoro (Rm 2010); Veritas in Charitate-Religione (2011); Bonifaciano-Cultura e Società (Anagni 2011); Norman Ac.-Editoria Medaglia aurata (Rm 2014); Norman Ac.-Sanità Premio Galeno di Pergamo (Rm 2014); Norman Ac.-Sanità 2^ ed. Premio Galeno di Pergamo (Rm 2015); Norman Ac.-Arte fotografica Medaglia aurata (Rm 2015). Onorificenze nazionali: Premio Aesculapius-Sanità Patroc. Presidenza Consiglio Ministri (Fed. Ord. F.sti It., Rm 1987); Medaglia Presidenza UTIFAR “per l’attività informatica per la professione” (Ar, 1987); Presidente Onorario e Rappresentante Nazionale Onorario A.Gi.Far. Napoli (Salerno, Ordine Farmacisti, 1990); Lettere di Encomio per attività Distrettuale dai Governatori R.I. Mello, Barbato, Sansalone, Carosella (1994-99); Socio Onorario Rotaract Pompei (2000); LXVIII Premio Piccinini Asas-Mi.BAC-Ricerca storico-scientifica (Rm 2006); LXV Premio Elide Piccinini Stramezzi-Sanità e Etica (Rm 2007); Premio Capitolino-Attività umanitaria (Rm 2010); Premio Tiberino-Cultura (Rm Campidoglio 2012); LXXIV Premio Serono-massimo riconoscimento in Italia per la Storia della Medicina (Rm 2012); Aerec-Cultura (Rm 2013); Benemerenza al merito Sanità pubblica (Roma, DPR 2013): solo 269 dal 1800 al 2013; Premio Tiberino-Scienza (Rm Campidoglio 2014); LXXIV Premio Piccinini Asas-Mi.BACT-Ricerca storico-scientifica (Rm 2014); Medaglia d’Argento al merito della Sanità pubblica (consegnatagli dal Capo dello Sato MATTARELLA). La motivazione esordisce recitando: “Persona virtuosa e proba, ha sempre disinteressatamente sviluppato azioni di alto profilo pubblico sanitario con competenza, passione, dedizione e costanza ammirevoli” (Roma, DPR 2016); Asas-Mi.BACT-Speciale Premio Storia Scienze Biomediche (Rm 2016); Asas-Mi.BACT-Speciale Menzione storico-scientifica (Rm 2019); Asas-Mi.BACT-Speciale Menzione scientifico-letteraria (Rm 2020); LXXXIV  Premio Serono-massimo riconoscimento in Italia per la Storia della Medicina, la cui motivazione in conclusione recita: “L’assegnazione del ‘Premio Serono’ a Raimondo Villano vuol significare anche una forte attestazione di stima nei confronti di un farmacista che ha saputo percorrere non solo le tappe della professione, ma anche elevarsi alle vette più alte della cultura e della scienza” (Rm 2021). Autore di > 900 pubblicazioni (dal valore contenutistico definito dalla competenza di chi esprime i giudizi, anziché da generici ‘like’) sanitarie, professionali, scientifiche, storiche, religiose, artistiche, con articoli in extenso in gran parte su riviste altamente qualificate con revisione critica, peer review, indexate e con impact factor, con recensioni favorevoli e apprezzate per autorevolezza,  originalità e accuratezza, argomentazione e logica del pensiero, ampiezza e approfondimento delle analisi (con risultati anche di riconosciuto elevato contenuto teorico e teoretico), finezza di intuizioni e raffinata prosa; spesso fanno intravedere una cultura che abbraccia più saperi, legati in un nodo gordiano all’attualità; nei suoi lavori confluiscono varie discipline, mantenendosi al tempo stesso un’individualità netta e coerente in tutte le opere; con forza analitica in varie opere sono riportati in forme plastiche e oggettive aspetti rilevanti della vita e con profondità sono trattati problemi di generale interesse umano; nella sua ricerca di analisi e attuazioni significative, nel segno di un pensiero eclettico che compendia anche la sperimentazione radicale e l’inserzione di citazioni, varie sono le opere di particolare qualità che ancora oggi sfidano le categorizzazioni; diverse sue opere, al di là dello spessore teoretico che le caratterizzano, precisano poi molte intuizioni; oltre 60 libri (con decine di riedizioni e ristampe; molti tradotti in inglese, francese, tedesco, spagnolo) con editori prestigiosi come Zanichelli, Led Web International, Selecta Medica,con patrocini da Ministero Beni Culturali, Unesco, Rotary, Università (tra cui Stanford), Accademie, Istituzioni scientifiche (tra cui Max Planck Institute) e professionali, Enti Morali, ecc., recensiti da Testate nazionali, presenti in > 120 Biblioteche italiane - tra cui: Quirinale, Ministeri, Accademia Nazionale delle Scienze (con apprezzamenti ufficiali dei Presidenti Gian Tommaso SCARASCIA MUGNOZZA, Emilia CHIANCONE e Annibale MOTTANA) - e in > 60 biblioteche di > 40 altre Nazioni (tra cui: National Institutes Health-USA, Nationale de France, Library of Congress USA), in Istituti di Cultura, Università, Musei, Istituzioni pontificie e vaticanee con oltre 100 recensioni su prestigiose Testate e Riviste nazionali e internazionali. Alcune sue opere sono uniche e inarrivabili, non di rado originali e talora finanche indispensabili. Sono oltre 200 i lavori Q1; le principali pubblicazioni hanno più di 460 citazioni (escluso autocitazioni) in articoli, pubblicazioni, tesi di laurea e di dottorato. Suoi libri su temi religiosi sono apprezzati da vari Prelati, tra cui i Card. ANGELINI, FARINA, LADARIA, MARTINO, OULLET, RAVASI e RUINI. Alla Fiera di Francoforte (tra le più prestigiose occasioni culturali europee) debutta un suo libro, riconosciuto così quale contributo recato dalla civiltà italica al sentire globale oltre che occasione per proseguire sulla strada di un osmotico consolidamento della piattaforma comune di valori su cui fonda la Casa europea (2004). > 200 multimedia (in più lingue e edizioni) di pregio (pubblicati con editori e patrocini prestigiosi, tra cui Bayer SpA) nei quali, per certi aspetti originali e/o di contaminazione/ibridazione, rompe anche alcuni schemi e li rivoluziona; inoltre le sue opere di punta tendono a sedimentare, riproducendo atmosfere e suggestioni e stimolando la forza emotiva dell’interpretazione anche di quanto inespresso o accennato o suggerito.Ispirato dallo stile delle pagine della maison d’arte FMR (di cui sin dalla fondazione nel 1982 è stato per molti anni abbonato bibliofilo e attento lettore) ha creato un modo originale di fare multimedia fotografici, ubiqui e impreziositi da un marchio di lusso la cui eccellenza deriva dal valore dei contenuti, dall’incanto della bellezza e dall’accuratezza dei dettagli che con percorsi sonori intrecciati alle immagini offrono un linguaggio e un’esperienza trasversali di grande impatto. È autore in > 40 anni di centinaia di fotografie realizzate con strumenti professionali (tra cui: Linhof, Hasselblad, Leika, Nikon) e non di rado prediligendole come metafora e non come immagine. A suo avviso la fotografia può essere una delle forme più alte e complesse di comunicazione, se riesce a trasferire pensieri e concetti al di fuori di sé stessi per essere compresi nel proprio alfabeto unico e irripetibile espresso attraverso le proprie opere, ma senza aspettativa d’essere compreso a tutti i costi in quanto il linguaggio non è univoco bensì aperto ad interpretazione soggettiva, essendo in dialettica con la sensibilità del singolo anche quando sembra rivolgersi alla collettività. Fuori da mediocrità e finzione dominanti nelle arti visive, come pure da ogni protezione e ideologia, fotografa esprimendo la propria visione senza obblighi e mode, come in un sogno senza fine e con un cuore che preserva ciò che resta di un’infanzia che non vuol far finire in quanto convinto che in parte la vita sia anche una forma di inconsapevolezza, come del resto la morte. Tende ad unificare la parte emozionale e spirituale umana con la parte razionale, in felice sintesi di immaginazione e intelletto con libertà creativa e naturale gusto estetico, in una varietà di registri narrativi e tracce di memoria, con vena innata, apprezzato talento, particolare sensibilità e con originale e spesso unica inclinazione di uno sguardo interpretativo formale e documentario curioso, esteta, attento, profondo e lucido del nostro tempo. Il senso filosofico dell’immagine, la ricerca estetica e introspettiva incline a un’idolatria della luce travestita da essere umano, lo spazio architettonico e quello sociale fortemente antropizzato, il coinvolgimento empatico con le sfide della vita e le sfumature dell’umanità condivisa, le meditazioni discrete su grandi temi universali, la dimensione nomade del viaggio, le fonti antropologiche e il carattere atemporale dell’arcaicità sono fra i temi ricorrenti di un’opera prolifica e versatile. Con le sue invenzioni conduce “oltre la soglia” del senso comune e stimola a porsi domande. Il variegato mondo iconografico introduce pure in un universo talora persino visionario per scoprire l’essenza della realtà, che Einstein definiva “una semplice illusione, sebbene molto persistente”. Ma che per lui è semplicemente il riflesso di qualcosa che è totalmente Altro. Ove possibile, è poi incline alla ricerca de “il tutto nel frammento”: c’è tutto in ogni frammento della nostra vita, nel dolore, nell’amore, nella paura, nella malattia (Von Balthasar). Un frammento in cui c’è tutto e che cerca il Tutto, che a sua volta non è una costruzione mentale o un particolare afflato: il Tutto è qualcosa di Altro, di Oltre, che è in effetti il senso del nostro vivere. Con l’occhio della fotocamera rivolto verso l’Uno che tutto guarda e tende, in umiltà prova a scoprire tra guizzi di luce qualche frammento dell’indicibile sospiro che tiene in vita il mondo (Pichetto). Inoltre, fanno parte del suo bagaglio culturale e della sua curiosità le contaminazioni e della sua curiosità e il suo percorso multidisciplinare gli consente pure di trovare itinerari svincolati dal singolo mezzo; in particolare, l’opera multimediale rende quanto fisicamente esistente in una modalità di narrazione creativa immersiva in cui la totale smaterializzazione consente alla rappresentazione del pensiero generativo anche un nuovo modo di esistere, di coinvolgere e di comunicare. Ha poi da circa un decennio anche un sostenuto passaggio (con oltre 470 milioni di visualizzazioni nel mondo) sui principali social media internazionali, consolidato da rilevante apprezzamento e meditata consapevolezza del suo valore fotografico. Un’ulteriore caratterizzazione è che dietro la sua solitudine analitica e creativa resta inestinguibile la comunità dei dotti alla quale egli con grande umiltà appartiene, legato con filo tessuto sia di rettitudine morale che non di rado ulteriormente distingue pure da masse omologate sia, soprattutto, di articolate specificità che consentono la perennità di un lascito intellettuale che, di contrappasso, non rende mai soli coloro che lo raccolgono. Metriche di tiratura(rilevaz.: 12/2023): principali pubblicazioni storiche a stampa su riviste accademiche e professionali: 1.519.888 copie; varie professionali, non governative, testate locali, ecc. (non contabilizzato); orientativa dei principali libri: oltre 14mila; orientativa dei principali multimedia: circa 5mila. È in Cataloghi internazionali scientifici, accademici, istituzionali, pontifici, religiosi, tra cui: Bibliothèque nationale de France; Deutsche Nationalbibliothek; National Institutes of Health (NIH) U.S.A.; Wellcome UK Library; Biblioteca Magistrale S.M. Ordine di Malta; Accademia Nazionale Scienze-XL (Italia); Biblioteca Fondazione Vaticana Ratzinger-Benedetto XVI; Biblioteche Centrali dei Ministeri: Beni Culturali; Grazia e Giustizia; Istruzione, Università e Ricerca; Salute. Opac Sbn con > 350 opere; Scheda di Autorità Ministero BAC dal 2010, Authority USA Library of Congress (NACO) no2006049598 e 2000 Outstanding Intellectuals IBC-Cambridge UK dal 2010. Vari libri hanno apprezzamenti da Autorità istituzionali, tra cui alcuni Sovrani di Paesi europei e più volte il Capo dello Stato e il Santo Padre.     

 

“Per la virtù non c'è nessun pubblico 

che conti più della propria coscienza”

 

Marco Tullio Cicerone

 

2. Approfondimenti di profilo e attività

Profilo: ha una credibilità non dettata da contingenze ma strutturale, concorrendo ad un’altissima reputazione, mentre la progressiva sua ‘crescita’, pur gratificandolo, non lo ha spinto ad alcun eccesso; è personalità non autoreferenziale di carattere e talento, empatica e poliedrica, multivettoriale e versatile, sia profonda che ampia, con stilemi sia classici che moderni; eclettico, creativo, propulsivo, enciclopedico, dal gusto personale ricercato e temprato da educazione estetica; sempre alla ricerca di qualcosa in più, è un perfezionista: considera ciò una qualità che ha concorso a permettergli di raggiungere significativi traguardi e di essere esigente con se stesso guardando sempre oltre, per fare meglio; pensatore appartato di straordinaria ampiezza conoscitiva e studioso in autonomia, non sempre gradito a protagonisti che ne rilevano la condizione di non “integrato”; cartesianamente non incline a facilonerie e approssimazioni ma all’approfondimento e all’analisi, che integra agli obiettivi: per lui la profondità analitica è anche un’inclinazione etica e, peraltro, nel tempo si sono rese ancora più evidenti l’acutezza, l’originalità e la capacità predittiva di alcune sue analisi. Predilige l’attitudine a comprendere le sfide su un piano globale e strategico; abile tessitore di rapporti, si ispira ai canoni di buona professionalità (ritenendo vi si celi dietro il buon cittadino) e di umanesimo tecnico, rigoroso (a suo avviso tipico di una società civile da ideare e custodire); alcune suggestioni registrano la presenza della tradizione nella sua mentalità, talora la sua attenzione è rivolta al neoclassico come modalità di guardare al futuro ripensando il passatomentre altri segnali indicano la piena appartenenza della sua impostazione allo spirito del tempo; lucido, all’occorrenza anticonformista o in disaccordo col gregge; dall’imponente cursus honorum parte di una vasta e seminale carriera e capace di svolgere simultaneamente una pluralità di ruoli, anche quando molto diversi tra loro; in vari incarichi ha espresso un ruolo di grande attore e in diversi ambiti è stato pioniere; nella sua rutilante esperienza quando gli si presentava occasione o facoltà, lungi da smanie di protagonismo non ha mai scelto collaboratori mediocri pur di brillare solo lui; di formazione umanistica e scientifica (considera peraltro fondamentale favorire, ove possibile, un approccio in cui le competenze Stem - Science, Technology, Engineering and Mathematics - siano integrate da quelle culturali e umanistiche, in quanto la tecnologia potenzia la capacità dell’umano ma dall’umano è governata), da uomo curioso fatica a stare nel recinto della conoscenza a una sola dimensione; si riconosce nell’assunto (Asimov) che, conscio dello stato della sua ignoranza, in un costante esercizio di umiltà è pronto ad imparare da chiunque, indipendentemente dalla sua qualifica; continua poi a studiare, come tanti, anche perché avverte la responsabilità di agire in modo costruttivo; attento a non cedere al sonno della mediocrità e dell’indifferenza, ambisce concorrere ad accrescere e perfezionare la conoscenza nella sua accezione più ampia e considera il conoscere congiunto al piacere (rif.: Nietzsche, Umano troppo umano) sia perché si acquisisce coscienza della propria forza sia perché si ha l’opportunità di superare idee vecchie sia perché da una nuova conoscenza, pur se esigua, ci si sente elevati e capaci di meglio discernere il giusto; usa poi le parole con cura e precisione  e la scrittura, forbita e di raffinata eleganza, è una dimensione che di certo gli appartiene, ma non è vittima di “epidemie narrative”; ha avuto in un tenace esercizio vari Maestri eccezionali (che hanno pure accompagnato il suo futuro a muoversi coraggiosamente nel presente), trovando in quelli più vicini un’incorrotta lezione di stile alla quale non può sottrarsi; ha avuto rapporti di conoscenza o di amicizia e di collaborazione con personaggi di grande o inestimabile valore, Uomini talora insostituibili e che hanno lasciato un segno, (godendo sempre della loro stima e fiducia personale e in molti casi avendo il privilegio di respirare al loro fianco il fiato lungo della Storia) e con suoi superiori esemplari per vita vissuta, carattere e professionalità: con emozione di tutti è sempre vivo in lui il ricordo, che di alcune figure è poi rimasto scolpito anche nel ‘Pantheon’ dei suoi eroi (nutre comunque in proposito la convinzione che tutti i grandi sono scoperti davvero solo poco a poco, perché l’ingegno pesa e portarlo a galla è più difficile); è ancorato a semplici concetti classici e di giustizia (come il socratico “so di non sapere” e il latino “cursus honorum”), con la continua necessità di imparare e l’umiltà di chi vuol capire; salvo stessi diritti e doveri, diverge dall’utopia meravigliosa di “uno vale uno”o dal pragmatismo sedicente di “uno vale l’altro”, è consapevole di sapere abbastanza e di valere per quanto merita, non ricerca il successo a ogni costo (anzi, ne evita all’occorrenza gli eventuali elementi dai temuti effetti distorsivi e di disturbo su carattere e intelligenza) preferendo finanche averne meno di quanto sia imparziale, come prezzo da pagare a tutela dell’indipendenza di giudizio e di pensiero; con coraggio ha seguito le sue esigenze di libertà e di indipendenza, ovunque lo abbiano portato, sforzandosi di preservare la sua condizione di sostanziale portatore sano di umanità; non supino e neanche incline alla cultura della chiacchierae considerando forza di un uomo attingere dalla vita vera e tenersi lontano dalle vaporose sbandate modaiole, è dedito al lavoro sodo che non gli riserva però solo sudore e lacrime; molti suoi tratti sono di un’identità individuale costruita “sulla propria pelle”, più che derivata da taluni privilegi di famiglia: sin da giovane mostra indipendenza e intraprendenza prendendo spesso il largo “in mare aperto” e, come ogni self made man, ne sperimenta la solitudine, benché “nessun uomo è solo se sceglie di mantenere la sua libertà avendo come limite l’obbedienza alla propria coscienza” (Mattarella); crede non sia né giusto né utile rinunciare all’individualismo ma, come diceva Camus, che bisogni essere prima soli e poi solidali; oltre a tenere in conto lo spirito del tempo, con rilevante lungimiranza strategica preferisce adoprarsi a padroneggiare quello lungo che gli tocca, talora anche mutandone il corso degli eventi, anziché seguire le raccomandazioni dei focus group; non influencer, decisore votato a fare gli interessi degli shareholder, estraneo ad élite bottegaie, indifferente alla cipria salottiera, distante pure da un certo mondo mitico, in taluni ambiti e realtà dominante benché tutto “fuffa” e niente sostanza; di buonsenso e all’occorrenza apota o contro intuitivo, sovente ha avuto il privilegio di operare in un mondo di persone straordinarie e di energie importanti, da cui ha appreso molto e a cui lo lega un debito di gratitudine; d’altro canto all’occorrenza ha saputo produrre prestazioni pure in condizioni proibitive o mettendosi in gioco oltre ogni ufficialità, vincendo battaglie anche combattendo su terreno scivoloso fuori da luoghi deputati “classici” e senza il conforto di contesti “noti”: alcune delle più belle gratificazioni della sua vita sono giunte proprio accettando di affrontare ciò che appariva con tutto da perdere e con rischio di fallimento altissimo, ricevendo poi legittimazione al giusto rispetto ed accrescimento di reputazione. Corrisponde in parte all’immagine anglosassone del self-made man sia per volontà che per opera dell’intelletto, mentre non pochi son soliti riconoscergli anche un’elegante costruzione dello spirito. È persona di alto profilo che ha dimostrato competenza e coerenza, onestà e tenacia nella vita, nel lavoro, nell’impegno sociale, culturale e civile. Ha notevole tensione ideale di alto profilo per i valori etico-morali (a partire dall’agire responsabile, altruistico ed amorevole per il prossimo e come riconoscimento che la propria libertà finisce lì dove comincia quella altrui), riscontrabile sia nell’incessante azione per portarli avanti e rappresentarli degnamente, e spesso con coraggio, in ambito professionale e sociale sia in molte attività a sostegno di enti; ritiene dovere imprescindibile riservare un ruolo rilevantissimo ad alcuni intramontabili imperativi categorici, come l’etica della responsabilità e il senso civico ed istituzionale; convinto che l’indifferenza all’etica spinge ad abusi con conseguenze di carattere morale, il suoimpegno nei momenti di difficoltà anziché fermarsi ha trovato vigore. È sua convinzione che la dimensione economica possa ricevere un vigoroso contributo dalla dimensione etica (che pone in risalto qualità indispensabili allo sviluppo, sintetizzabili nel concetto che essere galantuomini è sempre più un vantaggio competitivo) come pure dalla dimensione estetica (relativa al decoro, anche inteso come coscienza del proprio valore). Molte sue idee, iniziative e realizzazioni sono state giudicate oggettivamente di alto profilo, anche quando di limitata notorietà: cosa di non poco conto di per sé ma, soprattutto, in alcune circostanze pure di inevitabili influenze di taluni ambiti adusi quantomeno a dimenticare facilmente coloro che non sono riusciti a dominare. In vari casi poi la sua forza, e forse il suo limite, è anche la capacità di guardare oltre il suo tempo: ciò lo ha talora indotto anche a realizzare soluzioni inedite per l’epoca. Impegnato dalla seconda metà degli anni ‘80 in importanti istituzioni per attività umanitaria, ove possibile volta pure a contribuire a mantenere o a ripristinare un ordine etico alla base dell’edificio della collettività, con inclinazione profondamente connaturata al suo habitus e sentita quale “forma esigente di carità”, e per attività sociale e sanitaria, con postura esistenziale funzione dell’assunzione di responsabilità a non esistere solo per se stessi ma ad aver premura per l’altro, anche prendendosene cura e sempre disinteressatamente. Da anni con la moglie è attivo in Italia e all’estero nella filantropia sociale di significativo impatto, ambito di rilievo della Fondazione di famiglia e sostenitore o mecenate di varie società ed istituzioni umanitarie, caritative, scientifiche, culturali e religiose. Un percorso specifico si inquadra poi nel più ampio impegno della Fondazione teso al rafforzamento dei legami tra Paesi, oltre che tra diverse aree, secondo la sua visione: attraverso il dialogo e lo scambio di idee tra future generazioni e classi dirigenti. Tra le svariate istituzioni di rilievo con e/o per le quali essa ha operato in collaborazione figurano: Nazioni Unite (varie Agenzie); Vaticano; Sovrano Militare Ordine di Malta; Croce Rossa Internazionale; Rotary International; Rotary Foundation; Centro Aiuti Mondiali; Ministeri: Interno, Giustizia, Beni Culturali, Salute; Caritas; INAIL; Prefettura di Napoli; Istituzioni giudiziarie e politiche nazionali e locali; Regione Campania; Provincia di Napoli; Università italiane e straniere; Congregazione Salesiana; Soprintendenze Beni Culturali di Napoli e Archeologica di Pompei; Asl e Municipi; Federazioni, Ordini, Sindacati e Associazioni sanitari; Enti morali e scientifici; Onlus; Aziende chimico-farmaceutiche italiane ed estere; aziende del settore editoriale e media italiani nazionali e locali, tra cui Gruppo Rizzoli Corriere della Sera; Associazione Nazionale Economisti Ambientali. Fecondo di raffinati contributi intellettuali e attività culturali, scaturiti dalla convinzione che tale impegno sia apporto fondamentale affinché la persona e la società crescano; amante dell’arte, la cui potenza per lui può essere anche un inno contro le riduzioni ideologiche. La sua attività culturale e letteraria, inducendo sovente a riflettere sull’essenza del genere umano, viene anche considerata una sfida nei confronti dell’oscurantismo che minaccia gravemente l’epoca contemporanea. In particolare, poi, egli ritiene che la cultura sia coscienza nei singoli individui secondo la propria visione del mondo ad innalzamento delle qualità personali e a beneficio della comunità e che come la scienza, di cui costituisce un fondamentale presupposto, non possa essere collocata a destra o a sinistra, rifiutando ogni strumentalizzazione e sottraendosi ad ogni condizionamento per mirare solo alla ricerca della verità, al bene comune, alla tolleranza e al rispetto di ogni uomo. Un’importante apprezzata azione (gratuita) di formazione da tempo rivolge a professionisti, settori sociali e quadri dirigenziali di ong e ha favorito l’arricchimento del loro patrimonio tecnico, culturale e sociale. In termini più ampi, e parafrasando Don Giussani, ritiene che la cultura convochi nel suo orizzonte i problemi connessi alla ricerca della verità e del senso della realtà, svelando la posizione che un uomo ha di fronte al proprio destino. Un cardine di sue attività è la convinta scommessa sull’uomo, nell’attuale era tecnologica, per abitare uno spazio e un tempo nuovi provando ad elaborarne con sollecitudine i significati per un progresso socio-culturale. Non indulge poi a sostanziale contaminazione della pervasiva distinzione tra cultura scientifica ed umanistica, non è incline a forme di pensiero ideologico e unico, non condivide la cultura sostitutiva dell’aut aut e propende per la moltiplicazione, coniugazione e mescolanza dei saperi e preferisce l’abolizione delle gabbie disciplinari e dunque il sapere e la scuola come luoghi di giustizia sociale e di redenzione; resistente a una visione non aperta a possibilità razionali diverse che hanno a che fare con la creatività in tutti i campi, con il senso della vita e con la sua bellezza e talora resiste anche a visioni mainstream, riduttive a pochi principi e trasformazioni simboliche. Il suo impegno è proteso anche a suscitare una sempre maggiore consapevolezza dello splendore della cultura italiana, di cui non di rado si è immeritevoli o inconsapevoli eredi. D’altro canto, è convinto che sapere non è una benedizione per sempre: l’eccessiva sicurezza che da esso può venir conferita non permette di dubitare e impedisce di vedere i problemi in modo diverso. Il significato della mossa di un creatore di sentieri precede il momento in cui ciò si verifica. Gli esperti conoscitori, che non afferrano il significato di questo processo, ammettono la sconfitta solo dopo che l’evento si manifesta. Questo è vero negli affari come nella scienza: si va da piccoli episodi sintomatici a realtà scioccanti. Ha fatto della libertà di inventiva una delle sue ragion d’essere: la sua creatività, consona a poesia, letteratura ed arte, è tendenzialmente una sorta di “filosofia” protesa all’affascinante regno di possibile ricerca di elementi per una maggiore comprensione del mondo e delle articolazioni dell’essere. Pur non rinunciando alle sue idee, non le usa nei suoi studi e saggi come schema ideologico interpretativo della realtà, che indaga con accurata analisi, evitando l’influenza di pregiudizi o tesi precostituite. Nel tempo la sua sensibilità artistica si è concretizzata in uno dei suoi progetti di vita, entro il quale si misura pure con la sfida percettiva, intuitiva e creativa che nel suo “universo” iconografico in costante movimento spinge l’emozione della cristallizzazione dell’istante in fotografia con grande delicatezza ai suoi migliori esiti contenutistici ed estetici. Nell’attività di storico in senso diacronico e sincronico come umanista coltiva una riverenza non ordinaria verso il passato e la tradizione mentre esplora vari sviluppi contemporanei, cercandovi quanto dell’uomo il passato non abbia ancora rivelato. Ritiene che l’impegno del “ricordo” nell’indagine dei fatti della storia non ascrive alla categoria di nostalgici evasivi dalla realtà, protesi nell’idealizzazione del tempo in modo ingannevole e non incisivo sul presente, ma schiude prospettive diverse nel dipanare l’oscurità dell’oblio che avvolge la contemporaneità. Da storico, ha capacità nell’arte di arrivare subito al vero fondo delle cose e di rendere quelle complesse in modo più chiaro. La premessa che ha impresso la direzione in cui lo ha condotto il suo lavoro è quella di ritiene inderogabile che colui il quale scrive di storia lo faccia bene e chiaro, ma che soprattutto inviti sempre al rispetto di quel tempo che superato il suo apice merita conoscenza, studio, comprensione e considerazione critica per esigenza di progresso e per dovere di verità. È poi convinto - come spiegava Croce, maestro di liberalismo e spirito profondamente laico - che il cristianesimo inteso come fenomeno storico-sociale sia stato, al di là della Fede religiosa, la più grande e più feconda rivoluzione della storia permeando di sé e dei suoi valori la cultura e la civiltà italiane, tra le più grandi dell’umanità di tutti i tempi, oltre che di tanti altri popoli. Condivide inoltre che “la cultura storica, che potrebbe dirsi anche religiosa perché è un intrinseco elevamento al pensiero di Dio, ci apre la visione del mondo e di noi stessi come in perpetuo divenire, senza nessuno stato terminale a cui sia dato mirare e senza posa alcuna in cui sia dato indugiare. A ogni attimo, un mondo muore e noi moriamo con lui, e a ogni attimo un mondo nasce e noi con lui rinasciamo” (Croce, Discorsi di varia filosofia). Naturalmente ciò è avvenuto, come in tutte le vicende umane, attraverso un percorso storico non privo di contraddizioni, errori ed anche crimini. Ritiene sia però assolutamente condivisibile che “la storia va rispettata per intero, anche nei suoi capitoli più controversi” (Dino Messina) e che sia necessario distinguere quando il revisionismo storico è scientifico e legittimo e quando invece è d’accatto e pretestuoso; peraltro, gli sembra qualcosa fra l’assurdo e il grottesco che uno degli effetti peggiori della cancel culture sia ridurre l’intera e complessa vicenda di un personaggio pubblico a un singolo episodio, come pure considera un paradosso una visione anacronistica della Storia che pretende di giudicare uomini e azioni retrodatando di secoli le leggi e i principi morali della società contemporanea. È convinto che non si debba piegare la verità secondo proprie necessità né sottomettere la storia alla propria narrazione. È attento agli accadimenti e al metodo della cronaca, del resoconto, incline ad una valenza metodologica precisa e rigorosa nella scansione dei fatti e ispirato soprattutto a un misurato oggettivismo. Ha partecipato (al 2019) a livello nazionale ed internazionale ad oltre: 210 eventi di studio e congressuali; 50 eventi amministrativi/istituzionali; 60 mostre scientifiche o celebrative. In ambito tecnico, scientifico e sanitario si occupa di vari temi che, in non pochi casi, originano anche qualificati saggi caratterizzati da rilevante lucidità di analisi; ha partecipato (al 2019) ad oltre 180 eventi, in prevalenza di rilievo nazionale; è in diversi gruppi e dal 2017 è nella rete professionale ResearchGate (Berlino: oltre 20 milioni di ricercatori da diversi settori in più di 190 Paesi, fondata da scienziati medici e informatici per condividere, scoprire e discutere di ricerca con mission di collegare il mondo della scienza e rendere la ricerca aperta a tutti), dove ha citazioni e raccomandazioni (metrica: interesse di ricerca > 196, punteggio > 30, percentile > 90%, h-index 3 e circa 130mila visualizzazioni). Ulteriori metriche (rilevaz.: 11/2023): follower sui principali media professionali (oltre 1.300); visualizzazioni online su piattaforme di uso professionale (oltre 100mila). Espleta attività non governative con impegno di rilievo e intenso in Italia e all’estero, “dedito in vario modo a diverse forme di volontariato facendosi carico di una molteplicità di servizi elevando costantemente la sua educazione alla solidarietà e alla disponibilità non solo a dare qualcosa, bensì anche se stesso, evidenziando il suo amore per l’altro, null’altro che rivelazione della sua cultura di vita” (SE Mons. F. S. TOPPI, Arciv. di Pompei). Impegnato da anni in attività diplomatica in prestigiosi organi di cultura, operosità, scambi economici e solidarietà in Italia e nel mondo; si occupa di cooperazione e temi internazionali di rilevanza strategica quali: dinamiche geopolitiche, economia e governance globale, sicurezza e difesa, energia, sanità, integrazione UE, politica estera. Al netto di aspetti non sostanziali o formali, a livello operativo egli considera l’alto lavoro diplomatico capace di elaborare corrette analisi, formulare giusti quesiti e fornire risposte adeguate avvalendosi con fare cortese di un linguaggio raffinato che ammanta la forza intrinseca dei contenuti. È efficace esempio di pragmatismo idealista ed eccellente negoziatore in prevalenza win-win, come anche promotore di pace e comprensione tra i popoli, rappresentante dei valori di libertà, uguaglianza e rispetto dei diritti fondamentali e dello stato di diritto alla base della Costituzione italiana e, allo stesso tempo, fornitore di servizi a cittadini, stranieri e imprese; sa guardare al di là delle proprie frontiere per comprendere il mondo, nel pieno rispetto del genius loci e della sua stratificazione culturale; attento a promuove e favorire il dialogo, ritenendo ciò anche regola di saggezza e di prudenza; è convinto che all’occorrenza sia superabile il ‘pedigree’ dei possibili mediatori, contando il risultato che si può raggiungere; ha saputo dare in forma puntuale strutturazioni di dialogo attivo sebbene né sottomesso a ragioni di controparte né incline al primato del compromesso al ribasso: in effetti nei dettagli può anche scendere a compromessi, sui principi mai. È atlantista e assertivo di una visione strategica a pilastro americano, nella cui interdipendenza centralizzata sugli interessi riconosce un ruolo di estrema rilevanza non solo ai Presidenti a stelle e strisce che a turno calcano le scene ma soprattutto al formidabile apparato del ‘deep State’ che li sorregge; ovviamente l’altissimo valore dell’atlantismo, che non è sudditanza verso il più forte, non può indirettamente esser causa di eventuali acriticità o miopia geopolitica, considerando che in politica estera taluni errori commessi sono in grado finanche di tenere in ostaggio il mondo, magari silenziosamente; ritiene che nel processo di allargamento e rafforzamento della Nato il peso di un’eventuale centralità del Baltico non possa svilupparsi a detrimento del fianco Sud e del Grande Medio Oriente, controllabili dal Mediterraneo e da connessioni strategiche fino a India e Pacifico; non gli appare inverosimile nel breve-medio termine che il disimpegno statunitense mediorientale e dalla lotta al terrorismo orientino gli Stati Uniti, anche alla luce dei logoramenti bellici e di alcune rilevanti carenze, ad una sorta di sua messa a punto interna più che ai prodromi di una guerra alla Cina, nei confronti della quale tuttavia (oltre ad un aumento di attenzione strategica al quadrante asiatico, in particolare indo-pacifico) andrà intensificandosi il già duro contrasto generatosi dallo sbilancio commerciale e, soprattutto, dal rilevante disequilibrio nello scambio con l’Occidente di merci superficiali e beni profondi (dei quali il Dragone è ormai non solo in possesso di know-how ma pure esportatore concorrenziale); in sostanza, reputa che il confronto degli Stati Uniti con la Cina appartenga più alla contesa tra due attori economici, con preliminari schermaglie strategiche per la vicenda di Taiwan; è però convinto che nessuno con onestà intellettuale possa disconoscere che continue forti provocazioni potrebbero rendere molto concreto un rischio di invasione, che a quel punto finirebbe addirittura per ritenersi giustificata; se poi un provocatore dovesse operare persino in modo scientifico, resterebbe difficile non intravedere una palese volontà di gettare benzina sul fuoco affinché Pechino reagisca e invada l’Isola, causando epiloghi senza ritorno; ritiene, invece, quello tra Stati Uniti e Russia un confronto geostrategico militare tra le due vere e uniche Nazioni super potenti, a causa dell’arsenale nucleare e missilistico sconosciuto a ogni altra Nazione del pianeta: tale scontro può causare, tra l’altro, cadute inflattive globali in quanto la Russia è king decisioner in merito agli idrocarburi, peraltro producendone di alta qualità; comunque Cina e Stati Uniti dal punto di vista del potenziale strategico sono una grande minaccia reciproca, per cui è importante per le esigenze generali del mondo che entrambi mitighino la loro relazione conflittuale. La sfida è se questa mitigazione progressivamente attenuata possa essere condotta dalla diplomazia di tutte e due le parti, essendo inattuabile unilateralmente. Ribadisce pertanto che rinforzate provocazioni americane lato sensu in vari ambiti sono potenzialmente suscettibili di conseguenze fatali e che sia auspicabile quanto molto opportuna l’attuazione di una “flessibilità nixoniana” nel trattare con la Cina. La questione centrale del rapporto sino-americano nella fase in cui è arrivato appare dunque l’instaurazione di una struttura di cooperazione in grado di garantire la stabilità del mondo. D’altro canto, consentire che la Russia si appoggi alla Cina e si allontani dall’Europa non sembra un obiettivo né auspicabile né desiderabile per l’equilibrio globale: una polarizzazione di questo genere non farebbe altro che compromettere l’ordine mondiale. Nell’affermazione del primato dell’equilibrio e della conservazione dell’ordine mondiale, il concetto di interesse nazionale e quello di equilibrio di potere sono due facce della stessa medaglia, ma non hanno nulla a che vedere con la volontà di potenza che, se posta in essere, può portare a conseguenze tragiche. Tuttavia egli ritiene che le prospettive di vita dell’Intesa sino-russa siano complicate ed occorra tenere in considerazione la plausibilità d’attuazione di una nuova kissingeriana “diplomazia triangolare”, che permise agli Stati Uniti di vincere la guerra fredda mettendo sovietici e cinesi gli uni contro gli altri. In merito poi alla situazione ucraina, condivide che è bene che Washington e i suoi alleati non siano troppo “sprezzanti” come pure che, sebbene si possa evitare un’escalation disastrosa, “la capacità delle parti in guerra di gestire quel pericolo è tutt’altro che certa: il rischio è sostanzialmente maggiore di quanto non lo sia la saggezza convenzionale; e dato che le conseguenze dell’escalation potrebbero includere una grande guerra in Europa e forse anche l’annientamento nucleare, ci sono buone ragioni per nutrire ulteriori preoccupazioni” (Meaesheimer). Sull’ipotesi poi di golpe o disintegrazione territoriale della Russia condivide la dottrina del timore di una sua sconfitta, più di una sua vittoria, ovvero che il pericolo è ciò che potrebbe sorgere da un’implosione russa in termini di stabilità sia regionale che del mondo intero (Eisenhower). Diversamente ritiene che a lungo andare rischia di apparire non più inverosimile ma comprensibile e giustificabile non poter fugare un latente timore che divergenze e contraddizioni, unitamente a confronti o conflitti tra apparati di potere interni statunitensi e ove non vi sia più una chiara leadership della Nazione nemmeno sui suoi alleati più stretti, possano determinare un severo stato d’incertezza strategica degli USA e dinamiche mondiali con un’attenuazione sostanziale del controllo di Washington. Nel contempo ritiene che valga la pena di riflettere adeguatamente su una soluzione di alto profilo per prevenire in profondità l’emergere o l’acuirsi di problemi non risolvibili dai singoli Stati, non escludendo affatto a priori che possa o debba essere necessario ricercarla finanche in un nuovo accordo tra Stati Uniti e Russia, magari considerando persino di giungere a riconoscere in qualche modo il fronte occidentale ampiamente inteso improntato non più alla solitaria reggenza statunitense ma a una nuova forma di diarchia, strutturata in maniera tale da avere l’architrave fondamentale per imprimere un nuovo percorso di sviluppo al pianeta. Va tenuto presente inoltre che, permanendo un’era di interdipendenza globale, nell’ottica del futuro del mondo è ineludibile considerare l’emergere di ulteriori potenze nucleari, di cui la più urgente è l’ascesa dell’Iran, con le conseguenti divisioni in Medio Oriente, e, condizionata dagli equilibri che ne emergeranno, l’ascesa di Paesi come India, Brasile e altri, che dovrà essere integrata in un sistema internazionale. In merito poi alla globalizzazione nel post-Covid, ritiene più verosimile del suo superamento un ricablaggio, guidato dalla frammentazione geopolitica; nel contempo, ritiene che, come per le restanti megaforze (intelligenza artificiale, transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, invecchiamento della popolazione e sistema finanziario in rapida evoluzione), la granularità sia la chiave preminente per trovare i settori e le aziende destinati a beneficiarne. In merito alla questione israelo-palestinese, egli ricorda che in cambio della promessa, seria, di pacificazione, ad Arafat furono consegnate le chiavi di Gaza e Gerico, seguite da altre città della Giudea e della Samaria; gli fu permesso di portare migliaia di terroristi dell’OLP dall’estero e gli furono perfino fornite armi e munizioni da Israele. Ma la svolta di Oslo ha provocato conseguenze sanguinose e letali non imprevedibili: nei cinque anni successivi alla firma degli accordi di Oslo, sono stati uccisi da terroristi palestinesi più israeliani che nei 15 anni precedenti l’accordo (un totale di 279 uomini, donne e bambini assassinati nel mezzo decennio successivo agli Accordi, a fronte di 254 uccisi nei 15 anni che li precedettero); negli ultimi tre decenni ci sono stati migliaia di israeliani uccisi e feriti dal terrorismo palestinese, che è ciò che Oslo avrebbe dovuto apparentemente impedire. Invece, ha dato vita non a una ma a due entità palestinesi ostili che ora confinano con lo Stato ebraico: l’Autorità Palestinese con sede a Ramallah, che incita alla violenza, educa i giovani all’omicidio e paga i terroristi per le loro azioni; Gaza controllata da Hamas, che ha lanciato innumerevoli razzi contro paesi e città israeliane. Oslo ha incoraggiato i terroristi palestinesi, ha minato la posizione deterrente dello Stato ebraico e ha diviso la Terra e il popolo di Israele, lasciando in eredità orrori senza precedenti (attentati su autobus, attacchi suicidi, rapimento di soldati, incendio di luoghi santi ebraici). Rabin e Peres andarono avanti e cedettero molte terre, ma sicuramente non ricevettero alcuna pace in cambio. In ogni caso, l’esperimento di Oslo appare l’equivalente diplomatico del Titanic: un grandioso esercizio di arroganza schiantatosi e affondato, mandando innumerevoli innocenti a prematura morte. Coloro che continuano a pronunciare il mantra della “soluzione a due Stati” semplicemente trascurano la lezione di Oslo sull’illusione di placare il terrorismo col principio fondamentale di “terra in cambio di pace”: Israele non deve più cedere territorio in cambio di false promesse di pace e di insediamenti terroristici stabiliti in Giudea e Samaria, che rappresentano una minaccia diretta per il futuro del Paese. Non si può nascondere la volontà, manifestata da Hamas, e non solo, di cancellare Israele dalla cartina geografica: è una guerra santa contro tutti gli ebrei. Chi processa Israele è fuori dalla realtà. Il massacro di Hamas, con l’intenzione dichiarata di distruggere la vita ebraica in generale, ha spinto Israele a reagire. Israele ha il diritto di difendersi. A seguito della strage attuata da Hamas il 7 ottobre 2023 in Israele, il modo in cui viene effettuato il contrattacco, giustificato in linea di principio, è oggetto di controversie. I principi di proporzionalità, evitare vittime civili e condurre una guerra con prospettiva di pace futura devono essere principi guida. Hamas non ha il diritto di usare i civili come scudi umani. In questo scenario non è di aiuto che, nonostante tutta la preoccupazione per la sorte della popolazione palestinese, gli standard di giudizio scivolino completamente quando alle azioni israeliane sono attribuite intenzioni genocide. Con l’antisemitismo non si scherza. È rilevabile un antisemitismo che va oltre la questione mediorientale, ma nessun contesto internazionale può legittimare il risorgere di un odio razziale e religioso che si sperava confinato a pagine tragiche della storia. Nella vicina Europa, non a caso, si sono moltiplicate le manifestazioni di antisemitismo. Il Vecchio continente, che pure passa molto tempo a ricordare la Shoah, non è un luogo sicuro per gli ebrei. Egli ritiene dunque affatto trascurabili, ove non preoccupanti, le reazioni antisemite in Germania e insopportabile che gli ebrei in quel Paese siano ancora una volta esposti a minacce contro la vita e l’incolumità fisica e debbano temere la violenza fisica nelle strade. Studenti universitari americani cantano inoltre slogan di ispirazione nazista contro Israele: il loro appello per una “soluzione unica” al “problema” dello Stato ebraico, Israele, si ispira alla cosiddetta Soluzione Finale della Germania nazista. I barbari non sono dunque alle porte ma talora sono persino dentro, perché li si lascia entrare. Chiedendo poi un cessate il fuoco nel conflitto tra Israele e Hamas, molti manifestanti vorrebbero che si trattasse di un atto unilaterale in cui solo Israele deponesse le armi (rif.: The Daily Signal). L’antisemitismo (associato molto spesso all’antisionismo) - descritto volontariamente dai “progressisti” internazionali e italiani come rigurgito ideologico intrinsecamente di destra -  denota una demagogia che supera qualsiasi ostacolo della realtà. Il parallelo Israele-nazisti tra chi vota a sinistra è al 59,7% e si avvicina al 70% dopo lo scoppio della crisi del 7 ottobre (Istituto Cattaneo): dimostrazione che la risposta è frutto di considerazione ideologica ben radicata nel sentimento comune di quella platea di discenti. Peraltro, in Italia e ovunque, l’università liberale e democratica non dev’essere indotta al silenzio e intralciata da taluni feudalesimi in cattedra per “diritto ideologico”. L’Europa ha poi il dovere di dare tutto il sostegno possibile all’autodifesa di Israele. Egli spera, ancora, che riprenda vigore l’azione in itinere valida e produttiva dell’attuazione degli "Accordi di Abramo", o similari, per futuri ulteriori risultati davvero concreti di distensione e cooperazione in M. O. Egli in ogni caso ritiene, in termini ben più ampi e in generale, che ignorare, non intuire o non capire elementi prodromici o non volere opzioni risolutive effettive o tendenziali per una pianificazione preventiva e/o distensiva di qualsivoglia conflitto nel mondo non può poi far meravigliare che in guerra la morte abbia la sua agenda. Considera inoltre come il suo stesso amatissimo Paese e fondante del suo avvenire l’Europa benché, nonostante sforzi e ravvedimenti, continui ancora per vari aspetti a somigliare troppo ad uno spezzatino e troppo poco all’Unione di cui porta il nome mentre fra le sue principali debolezze spesso vi sia il suo peso specifico fuori dalla bolla istituzionale. Crede in una Europa (di cui tra i padri fondatori sono modello di riferimento e figure simbolo della ricostruzione nel dopoguerra gli statisti cattolici De Gasperi, Adenauer e Schuman) di collaborazione e non di subordinazione, priva di natura totalitaria da cui traspaia la volontà di imporre un pensiero unico basato su formulazione aprioristica e/o  una legislazione universale agli Stati membri e non ritiene anti-europeistico cercare di stimolare l’attenzione dell’opinione pubblica su posizioni maggiormente collegate all’interesse del proprio Paese e che creano dialettica in UE. D’altro canto gli risuona particolarmente attuale, poi, che l’Europa non è un continente “nettamente afferrabile in termini geografici”, ma è invece “un concetto culturale e storico” (Benedetto XVI); egli è convinto che le Nazioni europee hanno origine storica e valori cristiani fondanti (da cui si sono allontanati perdendo identità, prestigio e incidenza mondiale) ed  auspica che l’Europa (propagatrice di cultura relativistica e permissiva e promotrice di leggi contrarie non solo al diritto cristiano ma anche all’ordine morale naturale) riesca in senso ‘hegeliano-ratzingeriano’ ad uscire dalla crisi recuperando la civiltà cristiana fondata assorbendo le eredità di Atene (la retta ragione) e di Roma (il giusto diritto) in quella di Gerusalemme (la vera religione). Tra le possibili modifiche delle istituzioni europee ritiene dunque importante considerare sia il richiamato rispetto della cultura e della storia degli Stati, della famiglia e dei valori etici che, all’occorrenza, i principi di attribuzione preferibilmente affiancati in modo ragionevole da prerogative e competenze anche degli Stati; più in generale, auspica che uomini di sempre maggiore statura e credibilità, lungimiranza e indipendenza, specie a Bruxelles, si rendano artefici di una riforma seria delle istituzioni europee facendo leva sul fatto che, sotto vari profili, l’Unione sta profondamente mutando. Egli crede che l’Europa per essere più capace di agire insieme e divenire un’unione più profonda debba superare la disfunzionalità del suo assetto ordinamentale. Egli ritiene che, dopo l’oggettiva perdita di peso dei singoli Stati europei sulla scena mondiale negli ultimi vent’anni e una sequenza di crisi globali, una via quasi obbligata è una radicale revisione dei Trattati Ue con al centro la questione della forma istituzionale per una scelta comprensibile e riconoscibile per i cittadini, che poi dovrebbero poterla approvare con un referendum; per altre materie, in luogo dei Trattati, che necessitano dell’unanimità per la revisione, si potrebbe optare invece per le modifiche o elaborazioni dei Regolamenti e/o delle Norme attuative (Moavero Milanesi). Inoltre è suo parere che l’Europa riuscirà a sopravvivere e a mantenere rapporti di confronto positivo con le altre potenze mondiali non in nome dell’europeismo e delle ideologie ma in nome del potere concreto delle forze e degli strumenti di cui si serve, ovvero della capacità e potenza produttiva, industriale e tecnico-scientifica in senso ampio, che dunque vale la pena di rafforzare seriamente. Condivide poi che il quadro di governance economica è un pilastro fondamentale dell’architettura dell’UEM ma, nel contempo, ritiene che quest’ultimo vada ben costruito perché non diventi una zavorra. Occorre considerare che dalla povertà delle politiche economiche può avere origine una povertà politica, con l’effetto di rendere l’Europa irrilevante. L’UE tuttavia si trova in una posizione particolarmente delicata anche perché risente direttamente delle tensioni con la Russia (Paese di notevole rilevanza geostrategica internazionale e importante partner commerciale della regione), che non ha saputo avvicinare alla Nato né maggiormente a se stessa. A tal proposito, pur nella consapevolezza sia delle ragioni dei Paesi baltici che hanno patito l’espansionismo sovietico sia del dovere di sobbarcarsi l’onere della loro sicurezza, gli appare fondato il timore che si stia commettendo un errore di prospettiva strategica non lucida che potrebbe certificare un epocale fallimento dell’Occidente. In termini più ampi, in pratica, la capacità di evitare o arginare danni economici dipenderà fortemente pure dal saper utilizzare sempre meglio le crisi - come in parte accaduto con Covid-19 -al fine di perseguire una maggiore integrazione europea e di varare investimenti migliorativi. Diversamente l’UE potrebbe essere costretta a considerare quale sia l’errore politico meno grave per cui desidera essere ricordata. Più in generale, l’Eurasia di potenze autoritarie, l’Africa tornata contesa tra Occidente e sino-russi, le interrelazioni dell’aspetto nucleare nel processo in itinere di ‘scongelamento’ dell’Iran, la fine della globalizzazione conosciuta nelle passate tre decadi, il conflitto tra visioni dell’assetto giuridico e politico delle relazioni internazionali, la volontà di potenza mondiale che implica furore antropologico, l’idea di un ordine internazionale connotato da diversi modelli di democrazia e diritti fondamentali senza che ciò implichi necessariamente il superamento dell’Onu configurano un vero e proprio cambiamento del mondo, postulano l’ineludibilità di non commettere errori sostanziali di valutazione. Circa il fondamentale mercato commodity, poi, ritiene che: sia molto facile essere green in tempo di pace, quando il mondo è in fase di sostanziale ‘tranquillità’, mentre è difficile esserlo quando le fonti energetiche scarseggiano e rischiano di mancare; di conseguenza i politici e i decisori che sostengono la tardiva ma condivisibile opzione di valorizzazione, efficientamento e soprattutto incremento della produzione di energia interna al Paese, non disgiunta da una corretta e, dunque, realistica analisi della tempistica di attuazione, debbano tuttavia prevedere anche i rischi, quantomeno nel breve e medio termine, di maggiori costi rispetto alle delocalizzazioni produttive e all’importazione di materie prime, neutralizzandone o compensandone il più possibile le ripercussioni problematiche sull’approvvigionamento stesso; pertanto sia evidente necessiti il ricorso ad una flessibilità previsionale, a fronte delle variabili e delle incognite future. In considerazione della crisi energetica, poi, ritiene che certamente si stanno attraversando tempi difficili e pericolosi ma forieri di possibilità, se affrontati con coraggio e a testa alta, superando complessità, incongruenze o addirittura utopie che sono state di fatto driver strutturale della crisi che poi gli eventi bellici in Ucraina non hanno scatenato ma solo fatto detonare del tutto. In termini più ampi, è per lui ineludibile considerare che la vicenda energetica destrutturando le relazioni di potenza può determinare un’Europa destinata a soccombere. In merito poi ai Balcani, già giovanissimo membro della Commissione Azione Internazionale del Rotary Club nell’epoca della crisi della ex Jugoslavia, in una sua conferenza rotariana alla presenza del Presidente dei Comitati Interpaese dei Distretti italiani del Rotary International, Gen. Div. Dott. Ruggero DE ZUANI, in conclusione sottolineava: “E si insinua, a questo punto, l’interrogativo formidabile se vada spappolandosi o quanto meno fortemente ridimensionandosi nella realtà l’ideale di un’Europa unita sognata da figure come Adenauer, De Gasperi, Schuman e Spinelli. Ed ancora, persistendo lo spirito di Helsinki di intesa internazionale imperniata sull’intangibilità delle frontiere, emerge un altro complesso interrogativo: se il concetto di sovranità che impone il non intervento negli affari interni di uno Stato debba conciliarsi in modo nuovo con il diritto dei popoli all’autodeterminazione. Difendere l’esistente potrebbe sovente non risolvere ma aggravare le situazioni anche perché, diversamente dal nazionalismo di un tempo che tendeva ad unire, quello odierno tende a dividere. La propria identità, dunque, lega l’esclusione dell’altro. Ed è un fatto, invero, molto pericoloso che per affermare la propria identità ci si chiuda verso gli altri. Ma questo, comunque, non può e vivamente ci auguriamo non possa mai giustificare in alcun modo la violenza e la sopraffazione” (luglio 1991). Inoltre la sua visione proiettata sia nell’interesse nazionale che nella sfida mondiale considera basilare sostenere un sistema internazionale progressivamente integrato rispetto alle complesse difficoltà generali del mondo contemporaneo, tendendo ad una condivisione dei problemi e delle soluzioni per una “governance” globale basata sul concetto di armonizzazione sovranazionale delle reazioni dei singoli Stati alle complicazioni comuni transnazionali sui punti (come ad esempio il protezionismo e l’unilateralismo) ritenuti impossibili da tutelare in base alla sola visione nazionale e che quindi il mondo dovrebbe affrontare come avversari, pur su fragili equilibri diplomatici non facili da superare, insistendo su relazioni multilaterali anziché multipolari dei Paesi per iniziare a coordinarsi. Infine, consapevole di essere in un’era totalmente nuova dalla Guerra Fredda, condivide l’analisi che la contrapposizione autocrazia-democrazia e l’annessa pretesa occidentale di regime change nelle autocrazie è un grave errore mentre “si deve essere consapevoli delle differenze di ideologia e di interpretazione che esiste. Si dovrebbe usare questa coscienza per applicarla nell’analisi dell’importanza di problemi che sorgono di volta in volta, anziché farne il principale problema di confronto, a meno che si sia pronti a fare del cambio di regime l’obiettivo principale della propria politica. Data l’evoluzione della tecnologia e l’enorme distruttività delle armi che ora esistono, [cercare un cambio di regime] può essere imposto dall’ostilità degli altri, ma si dovrebbe evitare di generarlo con i propri atteggiamenti” e che “la strategia dell’escalation deve essere calcolata con estrema attenzione alle linee rosse interne della parte opposta: ciò per evitare scelte estreme, che comunque non devono essere tollerate” ed ancora che  “a mano a mano che la tecnologia si diffonde in tutto il mondo, come fa intrinsecamente, la diplomazia e la guerra avranno bisogno di un contenuto diverso e questa sarà una sfida” (Kissinger). Nel rispetto della coscienza di ogni uomo è sostanzialmente un pacifista, ma riconosce il diritto di autodifesa; fuor d’ingenuità o d’ipocrisia, è poi consapevole che le armi esistono, i Governi le comprano, gli eserciti le usano e che, dunque, pensare di metterle al bando equivale, a livello di realismo, al proposito di bloccare la pioggia per decreto ministeriale (però, ritiene che ci siano dei limiti). Relativamente poi al ruolo e al valore dell’antica aristocrazia di sangue in politica, condivide le seguenti sostanziali considerazioni: è vero che i nobili di un tempo, ottenendo uno status per nascita, erano sulla carta più incompetenti e dilettanteschi dei leader novecenteschi, ma è anche vero che essi avevano due attributi particolari: il primo era un senso del dovere e dell’autocontrollo che era imposto dall’educazione loro impartita; proprio perché avevano ricevuto per nascita certi diritti, gli aristocratici erano moralmente istruiti a rispettare doveri e responsabilità nei confronti del popolo e della Nazione che rappresentavano per rango, e questo spingeva le classi nobiliari a trovare soluzioni politiche negoziali che cercassero punti di equilibrio; il secondo attributo era che tutte le aristocrazie europee venivano da percorsi e incroci comuni, spesso sovranazionali, e questo milieu favoriva una capacità di mediazione, di dialogo e di risoluzione diplomatica tra uomini che si consideravano di pari ruolo e spesso riuscivano a mettere da parte l’arroganza, la megalomania e ad essere meno influenzati, in epoche non democratiche, dagli umori e dalle pulsioni popolari rispetto a molti politici contemporanei (Kissinger, Leadership). Tuttavia, imbevuti di valori quali disciplina, autocontrollo, perseveranza, accuratezza, De Gaulle, Adenauer, Thatcher e altri leader recenti hanno interpretato un’era post-aristocratica delle élite politiche che può essere definita come il tempo della “meritocrazia borghese”, in cui il merito individuale forgiato dai sistemi educativi si somma con un sistema di valori ben definito. Da qui una nuova aristocrazia, fondata sulla competenza e sul merito scolastico ma pure ancorata alla Nazione, animata dallo spirito di servizio e imperniata su doveri e responsabilità verso il proprio Stato e i propri cittadini. Infine, è convinto che l’hard power sia determinante, ma ritiene il soft power non irrilevante: enucleato dalla dispersione sociale, depurato dall’essenza anarcoide e riorganizzato in cooperazione internazionale, può avere un ruolo notevole contro sfide e minacce importanti, regionali o globali, e, nel contempo, può far compiere un salto di qualità in statura mondiale a Paesi, Istituzioni e Organizzazioni che lo attuano. Egli crede nella validità della cooperazione accademica quale vettore dello scambio culturale. Le relazioni People-to-People basate anche sullo scambio e sull’integrazione culturale hanno la caratteristica di essere baricentriche, con la capacità di costruire stabilità condivisa nel lungo periodo. Lo scambio culturale e accademico promuove una comprensione culturale più profonda, che aiuta a colmare le distanze e a promuovere relazioni più forti. È un’opportunità per i Paesi di esplorare e celebrare il loro comune patrimonio storico e culturale. È sulla base di questo genere di concetti che, quando la realtà lo consente, egli si cimenta a lavorare costantemente nel tentativo di costruire un sistema di dialogo tra le diverse culture accomunate dalla condivisione di aree socio-geo-politiche. Un’attività svolta anche favorendo progetti di cooperazione in ambito non governativo e accademico. Egli ritiene, inoltre, che i giovani e i leader possono essere agenti di cambiamento che contribuiscono in modo significativo allo sviluppo dei rispettivi Paesi. Incoraggiando il dialogo e lo scambio di conoscenze e idee, essi possono costruire una solida base per una cooperazione e una collaborazione a lungo termine su questioni regionali comuni. Ha effettuato varie missioni all’estero, tra cui: Svizzera (Lucerna, Zurigo); Tunisia (Tunisi, Gammarth); Albania (Tirana, Durazzo, Scutari, Rrëshen, ecc.). È iscritto da anni ai servizi informativi di autorevoli Istituzioni e Tink Tank, tra cui: United Nations Conference on Trade and Development UNCTAD; World Trade Organization WTO; Finance UE; Farnesina - MAECI; Collegio d’Europa; Kissinger Associates Inc.; Peterson Institute for International Economics PIIE; The Heritage Foundation; McKinsey& Co. Inc. Global Institute; French Institute of International Relations; Korea Development Institute; European House Ambrosetti SpA; Istituto di Studi Politici Internazionali ISPI; Istituto  Affari Internazionali IAI; Aspen Institute Italia. Ha partecipato (al 2019) ad oltre: 350 eventi diplomatici nazionali ed internazionali; 60 attività di assistenza per l’internazionalizzazione d’impresa, in collaborazione anche con varie ambasciate; 130 attività socioculturali istituzionali. Come imprenditore e manager le sue ispirazioni di fondo cui si è sempre uniformato senza esitazioni sono l’estrema concretezza progettuale, la massima velocità decisionale e l’agire tempestivo ed efficace, tipico di chi alle parole fa seguire i fatti; metronomo nelle sue opzioni di investimento è la consapevolezza che il valore d’impresa è determinato dalla performance a lungo termine; è imprenditore generalista dai tanti interessi e che sovente pensa anche differentemente e non si sottrae dal cimentarsi all’occorrenza nell’attuazione di trasformazioni concettuali, tecnologiche ed operative; gli si riconosce capacità di contributi pragmatici e immaginifici (ma in una dimensione visionaria non disgiunta dalla cognizione della realtà, conscio - parafrasando Cervantes - che pur non potendo fermare il vento si deve sapere almeno come fabbricare i mulini), operando sempre consapevole che “il valore del risultato sta nel processo per raggiungerlo”; considera imprescindibile un rapporto fra etica ed economia basato su onestà, fiducia ed empatia; ritiene che l’economia sia strumento dell’uomo e da lui abbia il senso d’uso, anche quale mezzo per realizzare il bene comune, e che, in quanto strumento, non possa avere autonomia morale ma adeguato intento morale dell’uomo che lo usa (Caritas in Veritate); inoltre, sul disaccordo di principio tra la visione assistenziale-solidale per le “periferie economico-esistenziali” e quella dell’occidentalismo auspica sia individuata una possibilità di pianificazione e attuazione di sintesi. È in grado con fecondo rigore speculativo di comprendere, talora anticipandoli, natura, caratteristiche, impronte, fenomeni e sviluppi di vari aspetti rilevanti della storia contemporanea; è anche un utopista che partecipa con grande energia alla modernizzazione: una condizione di contaminazione, metabolizzazione ed osmosi, relative alla convivenza tra linguaggio contemporaneo e lunga stratificazione monumentale della storia e della cultura, che non trascende il senso del progetto e i suoi eventuali limiti. Nel rigore di uno stile lontano dallo stereotipo e capace di coniugare autenticità, nei cambiamenti dei vari decenni egli è dunque con occhio attento, stando sovente un passo oltre. Un suo obiettivo è poi l’orientamento non a essere migliore degli altri ma di se stesso e, d’altro canto, è convinto d’essere non più intelligente di altri ma, rispetto alla media, forse solo più tenace, con maggiore forza di volontà e con una sorta di autodisciplina prussiana nell’adempiere a impegni e nel perseguire obiettivi e con più elevate risorse fisiche dedite a sacrificio, buona tolleranza della fatica, anche in condizioni di stress (che gli permette di sopportare pure dosi di frustrazioni)  e disponibilità umana con predisposizione a ritmi di lavoro incalzanti, anche rasentando lo stacanovismo quasi instancabile; i suoi standard lavorativi e l’attenzione al dettaglio sono eccezionalmente elevati e ogni giorno è impegnativo; in generale non ha grande simpatia per comportamenti professionali che ammantano di eccessiva prosopopea il loro lavoro, benché ciò possa essere regolare componente del successo e, in quanto tale, almeno strumentalmente ammissibile come legittima; peraltro egli agisce ritenendo che dal basso verso l’alto nella scala sociale la forma più alta di autorità sia l’esempio. Tra i punti di forza delle attività economico-finanziarie figurano un Debt/Equity Ratio nullo e una performance di lungo termine molto solida, con CAGR 1974-2019 superiore al 15%. È iscritto al servizio informativo di prestigiose Organizzazioni, tra cui la global business community di Forbes. Suoi significativi e apprezzati elementi distintivi degni di evidenza sono la lealtà non servile nei rapporti in genere, la dedizione al dovere, il notevole rispetto dello Stato (inteso come garante e promotore del bene comune), l’altissima sensibilità istituzionale e la disponibilità a corrispondere all’interesse generale sempre mosso da un profondo senso della legalità, il senso di responsabilità, la convinzione che differire valga quanto negare e che pure l’evitabile inazione abbia conseguenze e non esoneri da responsabilità, la correttezza e la coerenza, la resistenza al fascino di anteporre slogan a sostanza, la predilezione del fare più che dell’apparire (anche quando ciò può ritenersi del tutto normale), la preferenza per l’allineamento silenzioso al consenso declamato, il notevole pragmatismo non ideologico conferito agli ambiti di diretta responsabilità o competenza, i risultati anche eccezionali conseguiti in varie attività e le capacità ‘super partes’ e/o di sintesi ‘bipartisan’ espresse in molti suoi ruoli apicali, che lo hanno visto brillante protagonista di azioni e missioni di alto livello: istituzionali, di rango sia civile che religioso; diplomatiche, sia con ebrei che con musulmani; sociali, sia con progressisti che con conservatori; tecniche, trasversali ad ogni area sia culturale che politica e confessionale; umanitarie, sia nei salotti di élite che negli anfratti di sofferenza e bisogno di deboli e ultimi. Sovente le sue attività hanno reso meno scontati gli ambiti in cui ha operato e i ruoli ricoperti. Di varie attività e missioni che ha incarnato è poi rimasto araldo e depositario e uscendo di scena dai ruoli ricoperti sovente ne resta esempio virtuoso o ‘padre nobile’; in varie circostanze si è rivelato innovativo, peraltro distinguendosi come leader anziché follower (di cui in giro ve ne sono sempre di più, se non troppi, non di rado pure travestiti da leader). Di fatto, in molti casi è stato il vuoto che ha lasciato a dire il posto che aveva. Crede in uno Stato laico a favore della libertà, ivi compresa quella di credere e onorare la propria fede e i suoi simboli. La fede cristiana in lui è ‘incarnata’ e non alienante, non è eterea ascensione estatica ma adesione esistenziale e fiduciale a Dio e alla Sua Verità. È inevitabile, quindi, anche il suo accamparsi nella piazza della storia e non solo nell’intimità velata di incenso del tempio, in quanto egli ritiene che vi sia un orizzonte in cui il credente deve collocarsi con la sua testimonianza. Il grembo naturale più vasto è poi quello della modernità che dal Seicento, in cui ha brillato l’ego autonomo di Cartesio e si è configurato lo statuto indipendente della scienza rispetto alla teologia con Galileo e Newton, è giunta in epoca contemporanea a disperdersi nella ‘liquidità’ della post-modernità (o tarda modernità, che dir si voglia). Egli ritiene che il sottosuolo filosofico – giungendo a negare ogni immutabile, ogni universale, ogni Dio – non espliciti soltanto l’errore ontologico fondamentale dell’Occidente, ma anche quello etico (Severino). Egli condivide inoltre che l’assunto (Ravasi, Un Dio radicato in terra) che la destrutturazione e decreazione a cui si è votata la cultura postmoderna può avere come estuario non necessariamente il vuoto e lo spaesamento, bensì una sorta di piattaforma libera da cui ripartire, recuperando l’eredità apparentemente stinta ed estinta della cristianità e della stessa modernità. Inoltre ritiene condivisibile la visione che nell’attuale epoca di identità in liquefazione (in cui la storia pare giunta al capolinea, come nel senile e non di rado sterile Occidente) e di identità alla riscossa (in cui la storia non si è mai fermata, come nel resto del mondo) uno spazio geospirituale possa divenire una delle grandi forze catalizzatrici del fenomeno epocale di transizione multipolare. Dedito ad osservare una sorta di “teologia della grazia, desunta dal Vangelo di Giovanni” (Silvestrini), è incline a trovare del buono e del vero anche negli uomini peggiori, cercando ciò che unisce anziché ciò che divide. È per lui in primo piano l’elemento “sociale”, da non intendersi socialista o “collettivista” come in alcune componenti del mondo cattolico ma cattolicesimo che magnifica il profitto ed è sensibile a considerare la destinazione di parte della ricchezza d’impresa e del suo reddito agli indigenti e, più in generale, alla comunità: dunque unetica cattolica che promuove il capitalismo, divergendo dalla considerazione di una presunta superiorità dell’etica protestante e del culto del pauperismo (Michael Novak). Peraltro ritiene possano esservi tra i ricchi sia quelli che strameritano di esserlo sia quanti non ne avrebbero moralmente diritto. Crede inoltre nel ruolo cruciale delle istituzioni di matrimonio e famiglia, sia come progetto di vita comune che di espressione del patto d’amore e della grazia di Dio, in cui la creazione ha finalità primaria ma non assoluta e la donna non solo non è confinabile nell’esercizio della funzione procreatrice ma va ridefinita in senso egualitario. È Giovannita nello spirito e nel cuore, cerca di interpretare nel modo più autentico il carisma melitense “Tuitio fidei et obsequium pauperum” seguendo l’ammonimento dell’Apostolo Giacomo, ove ricorda che “Fides sine operibus mortua est”: dunque, nella fedeltà al carisma originario è conscio che essere un Cavaliere non è un privilegio ma un dovere da adempiere con spiritualità e servizio in una sovranità che può aiutare a diffondere i valori cristiani. Condivide che la fede cristiana debba essere sempre fedele alle sue origini e che la sua contemporaneità sarà allo stesso tempo esposta; pertanto, la Chiesa è certamente obbligata a prendere atto dei segni dei tempi e a prenderli sul serio, ma essi non sono nuove fonti di rivelazione: nelle tre fasi della conoscenza del credere - vedere, giudicare e agire - i segni dei tempi appartengono al vedere e in nessun modo al giudicare insieme alle fonti della rivelazione (Koch). Non di rado rileva poi un impegno o una militanza sorprendenti che costringono a stigmatizzare attività inammissibili con il sostegno di certi cattolici che hanno paura di essere in ritardo nel momento delle idee (Paolo VI). Una luminosa prospettiva da lui condivisa è poi che “le ideologie hanno un tempo contato. Sembrano forti, inarrestabili, ma dopo un certo periodo, si consumano, non hanno più forza intrinseca, mancano di una verità profonda. Invece il Vangelo è vero, e perciò non si consuma mai. (…) È il cristianesimo. È vero, e la verità ha sempre un futuro” (Ratzinger, La vera Europa). Egli infine - richiamando varie considerazioni del Card. Tolentino de Mendonça, parafrasandole in sintesi - si spinge a realizzare che: noi siamo nel tempo una rivelazione a noi stessi e la metafora della sperimentazione della nostra nudità di fronte alle domande fondamentali della vita, rendendoci un’attesa in prossimità di qualcos’altro che non sia la dannazione della cancellazione del trascendente. Ha partecipato (al 2019) ad oltre: 50 rilevanti eventi religiosi e liturgici, tra cui numerose Udienze del S. Padre; 200 eventi congressuali, in prevalenza pontifici; 20 eventi formativi. Ha avuto frequentazioni, ricevendone stima, con il Card. Pietro PALAZZINI (Prefetto della Congregazione per le cause dei santi e poi Presidente ad interim della Corte di Cassazione della Città del Vaticano) e con gli Arcivescovi di Napoli Corrado URSI e Michele GIORDANO (anni 80/90). Tra i suoi Mentori dagli anni ’80 vi è a Napoli Padre Emanuele LOMBARDI (al secolo Erminio; francescano dell’Ordine Frati Minori, a 23 anni già docente di Teologia alla Pontificia Università di Roma,Vicario Provinciale e poi Ministro Provinciale, per diversi lustri postulatore di cause di canonizzazione dei santi, illuminato Giudice della Sacra Rota di Napoli e a lungo, fino alla scomparsa, Presidente del Tribunale Ecclesiastico Regionale della Campania), capace di raggiungere importanti confini spirituali, culturali e religiosi. Una grazia grande per la sua vita è incrociarsi con quella di Mons. TOPPI OFMCap, di profonda devozione mariana cristocentrica radicata nella sana tradizione patristica occidentale e orientale, che non solo pregava ma era diventato preghiera benché la vicinanza mistica a Dio non lo abbia mai fatto né essere né apparire distante da chiunque lo incontrasse: la loro amicizia, cominciata con il suo ministero pompeiano, è continuata anche dopo con periodici incontri carichi di forte significato personale, angolo di intimità spirituale che di sua natura richiede di essere tenuto all’ombra della discrezione potendone parlare solo il silenzio (1990-2007). È stato testimone sottoscrittore del Verbale della presa di possesso della Diaconia di Santa Maria Ausiliatrice in via Tuscolana a Roma da parte di SER Card. Paolo SARDI (2011). Altre capacità e competenze funzionali non sono un tradizionale risultato di corsi di insegnamento verticali (cioè mirate a specializzazione approfondita in una specifica area per raggiungere la massima efficienza possibile) ma derivano da una visione olistica in cui tutte le sue parti si compenetrano e si influenzano reciprocamente perseguendo l’efficacia produttiva dei risultati e di un’immagine profonda e vivida di sé al mondo esterno. Altre capacità e competenze organizzative: creazione di articolate e funzionali architetture aziendali; coordinamento e amministrazione di persone, progetti, bilanci; gestione di team; competente organizzazione di gruppi di lavoro/studio. Altre capacità e competenze relazionali: vivere e lavorare con altre persone, in ambiente multiculturale, con ruoli in cui la comunicazione è importante e in situazioni in cui è essenziale lavorare in squadra; applicazione del problem solving; feedback positivo e negativo; gestione dei conflitti; studio di percorsi non convenzionali e innovativi; adattamento a situazioni nuove. Nonostante il suo grande rispetto per la Politica (che considera attività di notevole caratura e tra le più alte forme di carità e al cui agone è convinto non debbano essere estranei il rispetto interpersonale e una certa idea di relazioni anche personali), ha esercitato perpetua indisponibilità a ricoprire ogni ruolo, anche tecnico, ad essa correlato. Predilige una politica teorizzabile come attivazione programmatica di quanto viene elaborato nel mondo delle idee (Croce) e ritiene inescusabile dare piccole risposte alle grandi domande. Considera poi determinante il ruolo di servitore pubblico e ritiene che il futuro della società dipenda molto anche dal sentirlo da parte dei giovani migliori e dall’impegno che essi profondono nel raggiungerlo ed espletarlo. Considera peraltro i giovani di qualità e le loro maggiori organizzazioni un tesoro prezioso per le classi dirigenti, perché capaci pure di affrontare la dimensione antropologica e ontologica di problematiche e congiunture in atto. È però convinto che non pochissimi (prestati o militanti) meriterebbero grande successo nella Politica, ma che il degrado che in vari casi oggi la caratterizza spesso non glielo consente e che, d’altro canto, quando il merito è svilito da pressioni di parte si creano pericolosi guasti. Peraltro è certo che la mancanza di continuità, anche generazionale, nella storia politica può essere in modo rilevante pregiudizievole della successiva adeguatezza del confronto tra le forze in campo. A suo avviso, poi, uno dei problemi da evitare/superare è l’esasperante processo di politicizzazione su tutto, per giunta inteso come scambio di favori, sostituendo la valutazione obiettiva dei risultati con la capacità di fare favori o ricambiarli, mettendosi a cercare consensi per tentare di restare al potere, cosa che introduce la radice di uno dei guasti più profondi: la corruzione. Rafforzare il valore della politica a ogni livello e ad ogni costo, nonostante i buoni propositi immaginifici può rivelarsi espediente per allontanarsi da un confronto competitivo fatto di fatica, impegno e merito. E, ad essere onesti, non ci si può esimere dal riconoscere che i meriti delle persone valide prima o poi vanno onorati. Di intelligenze nel Paese ce ne sono tante, ma occorre evitare che il sistema sia intaccato dai germi della cultura del sospetto, dello scambio di favore, del gioco al ribasso. Considera la carenza d’incorporazione delle élite politiche in uno Stato tra le principali cause che alla lunga possono esporlo a debolissima istituzionalizzazione, soprattutto quando è esposto a crisi di sistema e quindi di auto-legittimazione. È convinto che il valore sociale e politico dei cattolici non è la difesa di una parte della società, ma un modo diverso di lavorare per ciò che riguarda tutti. Ritiene inoltre importante il ruolo dei partiti se la loro forma riesce ad avere senso politico, se evitano duelli perversi che mettano colpevolmente sullo sfondo l’interesse generale a favore di “particulari”, se quando governano sono concentrati solo sul popolo e per il popolo senza attingere all’estemporaneità e con capacità di incidere sul Paese e sui suoi apparati e se agiscono da collante creando appartenenze non fondate su retorica demagogica o su occasionali leader ma su culture specifiche ed ancorate in modo compiuto a una storia, alla forza dei principi e a una visione del futuro. Per lui la democrazia è un arengo creativo e combattivo che, umilmente e caparbiamente, costruisce nella storia una società possibile, ma che per una sua azione davvero efficace deve necessariamente affidarsi, nell’individuazione dei fini, ad una aristocrazia meritevole. Reputa poi indifferibile un’inversione di tendenza del divario crescente tra ceto politico e paese reale, attuabile intervenendo con una revisione di ampio respiro tesa pure al recupero e alla rivalutazione dei ruoli partitici delle funzioni parlamentari. Per lui l’elaborazione normativa giuridica e l’esercizio di alti ruoli guida richiedono competenze e capacità gestionali e le posizioni di vertice sociale intrinseche ai predetti ruoli non andrebbero sviliti a mera pratica di conquista e mantenimento del potere. In ogni caso egli condivide che “i monumenti all’intelligenza sopravvivono ai monumenti del potere” (Francesco Bacone). Uno snodo metodologico di approccio a fondamento di una buona alta politica non dovrebbe essere suscettibile alla forza dei numeri, tal che essa resti prigioniera di un dispotismo autoreferenziale della maggioranza, considerando pure che la volontà collettiva può essere sviata, alterata dalla pressione di centri di influenza autoritari e inglobanti, deformata nei suoi orientamenti: in effetti di pedagogiche evidenze tragiche in tal senso è lastricata la storia, dai tempi remoti fino alle aberrazioni dei totalitarismi del Novecento. Quindi uno Stato di diritto in forma liberale avanzata dovrebbe esser capace di dotarsi di meccanismi adeguati per un dialogo con il sentimento collettivo, filtrato da un sistema di deleghe rappresentative per un ordine del diritto e dei valori più profondi e che precedono le alchimie ideologico-partitiche forgiate da élite sociali; in tal modo la politica resterebbe sia capace di distinguere il bene, il male e la verità, di per sé non influenzabili dalle oscillazioni del consenso sociale, sia in grado di superare le leggi che condensano questa triarchia in provvisori schemi formali. Ovviamente ciò presume che all’occorrenza si sia disposti pure a superare eventuali costrutti statici su codici tradizionali. Auspica infine che il Potere: pratichi il meno possibile una comunicazione divisiva, affinché i danni politico-sociali non divengano irreversibili, ed eviti ove occorra un approccio a temi e problemi in maniera ideologica e non nel merito e che nel contempo l’opposizione ad esso non valuti sulla base di ciò che enuncia ma di quello che fa; persegua la pacificazione vera, non retorica, che comincia dalla legittimazione e non demonizzazione dell’avversario, convinto che “le grandi democrazie mature dimostrano di essere tali se, al di sopra delle divisioni partitiche e dell’esercizio dei diversi ruoli, sanno ritrovarsi unite in un nucleo essenziale di valori condivisi, di istituzioni rispettate, di emblemi riconosciuti” (Segre); superi ogni forma di ‘mitologia politica’, ritenendo che “bisogna presentarsi dinanzi agli avvenimenti esterni e interni con l’umiltà di riconoscere che essi superano la nostra misura” (De Gasperi). Sul piano basilare e determinante dei comportamenti si è sempre distinto nell’esercitare qualunque carica con disciplina e onore, autentico disinteresse personale, rigoroso rispetto deontologico e coerenza con mandati ricevuti e principi ispiratori; è umile, riservato e di maniere semplici, signorile e affabile, gentile, disponibile ma corretto; rifugge l’arroganza e la presunzione, che non proprio di rado purtroppo allignano nella società e finanche in alcuni consessi del ceto intellettuale.

“Ogni individuo deve vincere da solo la propria 

battaglia, nessun altro può farlo per lui”

Carl Gustav Joung

Attività giovanili: un suo nodo culturale già in preadolescenza è l’esigenza di inserire la propria avventura di vita in un orizzonte globale ma non del quasi coevo ideale rivoluzionario sessantottino, apparsogli inadeguato a tener conto dei fattori della vita da lui ritenuti significativi; peraltro non nutre risentimento giovanile che lo induce ad attribuire all’esistenza il significato di affermazione in contrapposizione a chi lo ha generato e preceduto. Successivamente come tanti giovani desidera assistere alla storia in movimento ed aspira a farne magari anche parte; a suo avviso, però, non è il marxismo che può offrirgli l’illusione più inebriante di riuscirci, intuendone i rischi derivanti da un’operatività dall’intensità tellurica sulla realtà finalizzata ad un’influenza sul ridisegno dei rapporti di forza nel mondo e, soprattutto, comprendendone l’azione di marchiatura a fondo di valori e principi condivisibili e a lui cari. I suoi interessi lo rendono un giovane impegnato, alla ricerca del senso della realtà con l’originalità di un cammino nei ‘meandri’ di un apprendistato alla vita ricco di rapporti e scelte in grado di abbracciare con concretezza ed umiltà vari ambiti dell’esperienza umana. Si convincerà sempre di più di vivere in un periodo storico, per lui rivelatosi poi troppo lungo, affetto da una successione di esecrabili guerre civili mentali, che peraltro sfaldavano il tessuto sociale e politico e svilivano le istituzioni. Sin da piccolo si distingue per una sana vitalità con vari interessi ed è ministrante (chierichetto) con Mons. Pasquale PAGANO (1968-72). Scout ASCI e AGESCI, non ancora 14enne in Noviziato e in < di 2 anni è Rover; molto impegnato in attività di pastorale cattolica per la famiglia sotto la guida di Mons. MULLER; partecipa attivamente a: meeting di indagini ed analisi sociali; riunioni ASCI della Comunità Capi; campi invernali e estivi; collab. prov.le del campo naz.le a La Mandria; resta in animo fedele al mottosemel scout, semper scout, una volta scout, scout per sempre; stimato e apprezzato in comunità e dai Maestri, tra cui il Biagio SOFFITTO, e da Felice CACACE, tra i fondatori nel 1949 del Gruppo torrese (anni ’70). Sin dall’infanzia è beniamino di tutti i 4 prozii materni, poi alcuni di essi sono anche suoi ispiratori, formatori e mentori per decenni: Francesco GARGIULO (classe 1903: ingegnere aeronavale, progettista edile di alcuni grandi palazzi, coprogettista di aerei da caccia militari Aermacchi, poi dirigente delle Acciaierie Terni e infine per qualche anno anche docente nei licei e nella vita privata programmatore informatico, oltre che valido atleta per quasi tutta la sua molto longeva esistenza; un uomo non solo di riconosciuto talento, ma di grande valore: orfano giovanissimo, per molti anni ha coadiuvato l’anziano nonno nella direzione del grande mulino e pastificio di famiglia, contemporaneamente accudendo i suoi quattro fratelli minori e studiando all’università); Marianeve GARGIULO RAZZINI (classe 1917: chimica già allieva di BAKUNIN, poi dirigente della Montedison nel settore delle camere a piombo (H2SO4); donna all’avanguardia e affascinante, di rara classe, intelligenza, eleganza e spigliatezza). In farmacia paterna inizia a fare esperienze nei periodi vacanzieri già da bambino (per anni ‘addetto in seconda’ alle pulizie; poi in adolescenza elevato di rango per piccoli disbrighi); ha poi ininterrottamente coadiuvato il padre nei servizi farmaceutici notturni e spesso in quelli diurni e festivi/prefestivi (set 1976-mar 1986), dopo di che gli è subentrato del tutto nei ruoli notturni. Ha voluto fare anche un’esperienza lavorativa di operaio in un’industria alimentare per alcuni mesi (1978). Tali eventi, come vari altri addirittura eccezionali e inusitati che gli hanno determinato incontri profondi col dolore, e poi qualche difficile vicissitudine di una vita in sostanza per molti aspetti in salita, indubbiamente lo hanno addestrato e parecchio temprato. È: collaboratore di un locale gruppo giovanile di compravendita libraria (1974-76); apprezzato tecnico e conduttore di trasmissioni radiofoniche (prevalentemente di cultura e musica, con varie personalità tra cui i valenti poeta Beppe VIOLA e politico Ettore SICA e l’illustre medico Pietro FARRO, con il quale crebbe una particolare reciproca stima e vi fu un periodo di frequentazioni sino alla sua scomparsa), e poi responsabile della programmazione in alcune radio locali (Radio Oplonti, Radio Antenna Vesuvio, Radio San Pietro, Radio Club, Nuova Radio Oplonti, Tele Radio Grassini Angri, 1975-79); con gli amici Giampaolo MONACO (Radio Club), poi medico specialista clinico, e Delfino PARLATO (Nuova Radio Oplonti), poi sindacalista di rango nazionale, sono ideati e sviluppati format di trasmissioni basate su indagini, interviste e analisi del malessere della realtà sociale del territorio locale e sulle problematiche di alcuni dei suoi mondi al limite (alienazione parentale, disagio e devianza giovanile; droga e alcol; omosessualità e prostituzione), con approfondimento su documenti e studio finanche di testi freudiani, ma tali iniziative non ottengono poi il placet ad andare in onda ricadendo la scelta delle dirigenze su temi meno impegnativi e di maggior audience commerciale; socio fondatore (al 49%) del gruppo “AD studio monitor” (collegato a Radio S. Pietro - Scafati) di creazioni musicali (in prevalenza ad uso di radio libere) e forniture di materiale discografico e apparati audio per radio e privati (1976-81); da liceale è: attivo in ambito assembleare d’Istituto e nei contatti con il locale Distretto scolastico; collaboratore del “Giornale del Liceo”, anche con interviste ad autorità locali; coadiutore responsabile dell’aula Scienze (1976-79); su invito tiene diverse lezioni di fotografia in classi del liceo in ore di Storia dell’arte (1977-79); realizza con un amico le foto di gruppi scolastici per migliaia di studenti di varie scuole della città (ca. 1980). Negli ultimi anni del liceo e nei primi universitari acquisisce buone capacità d’uso di microscopi ottici (Leika e Nikon), anche con ottiche da immersione e con testa trioculare fotografica; segue per lungo tempo gran parte degli studi, della ricerca e poi, al microscopio ottico, della fotografia e delle riprese cinematografiche di un documentario scientifico (immesso poi in circuiti didattici italiani e stranieri) sulla riproduzione cellulare somatica (mitotica) realizzato in 16 mm sonoro dal valente cineamatore Gaetano SANNINO (fine anni ‘70/inizi ‘80). Ha accumulato molte esperienze frequentando con discreta assiduità gli ambienti di: Accademia Aeronautica (appartenenza: Comando Scuole - 3^ Regione Aerea, Pozzuoli), in particolare i Reparti Logistica ed Aerofotogrammetria del Gruppo Servizi Tecnici, con l’amico Cap. Angelo FEDERICO (poi Gen.) e con il Cap. DE SANTIS (poi Com. e Gen.), pilota di caccia bisonico Lockheed F-104G Starfighter; Base del Comando Interforze Alleate NATO Afsouth Sud Europa (Bagnoli - Napoli), soprattutto di Compagnia mista, Audio Shop, Camera Shop e Flamingo Club (1974-79). In tarda adolescenza e da giovane adulto ha una precoce sostanziale formazione economico-finanziaria con lo zio Aldo VITIELLO (alto dirigente bancario), una sensibilità ai temi di sicurezza e qualità del lavoro con lo zio Giulio SAGLIOCCO (alto dirigente dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro), approfondimenti amministrativi e poi (dai 29 ai 33 anni) sociosanitari con Antonio VITIELLO (Sindaco della Città e poi Presidente della Usl Na 44, la più grande d’Italia), assidui approfondimenti di svariate problematiche socioeconomiche con Luigi FOGLIAMANZILLO (Assessore provinciale per Industria e Commercio e già Sindaco) in ambiti pubblici e soprattutto privati (1985-1996). È socio del Club dei Bibliofili di Franco Maria Ricci ed estimatore del suo raffinato stile editoriale, dai contenuti culturali esclusivi alla qualità dei materiali impiegati e all’estetica superlativa, e abbonato a FMR (da Fellini soprannominata “la Perla nera”), rivista d’arte da collezione più importante del mondo (1982-87). È attivo con luminari cattedratici (tra cui TARRO) in campagne di prevenzione da epatite B e Aids e di aggiornamento professionale su questi temi presso un Centro studi a T.A.ta e con suoi articoli su testate locali (1983-87). Ha declinato svariati inviti della parte politicamente più autorevole della sua famiglia, a seconda delle appartenenze (dorotee o andreottiane, riformiste o laburiste, ecc.), ad entrare nella sezione giovanile della Democrazia Cristiana o del Partito Socialista Italiano ed a collaborare con il Giornale “Avanti!” (1975-85). Con il nonno materno ha partecipato in gioventù a vari incontri politici con i Senatori Giacinto BOSCO e Silvio GAVA, poi in alcune occasioni anche ad eventi con i giovani On. Manfredi BOSCO e On. Antonio GAVA. Sotto la guida del nonno Giovanni ha una rilevante formazione pratica su vari cantieri edili, frequentandone assiduamente soprattutto quelli di ristrutturazione della monumentale cappella di famiglia e  di costruzione di un’importante villa con giardino (prima metà anni ’70); a soli 20 anni porta a buon fine la sua prima negoziazione di cessione immobiliare (di oltre 200 milioni di lire) e l’anno successivo è fiduciario in una riuscita negoziazione per acquisto immobiliare (di ca 500 mln) da una delle più importanti società di costruzioni dell’interland partenopeo. Le frequentazioni con prestigiosi costruttori, architetti e ingegneri accrescono e consolidano la sua passione e considerazione per il mondo dell’edilizia e di progettazione spazi/design d’interni. Hobby e curiositàsin dalla tenera età ha un grande amore per la musica (di fatto una costante colonna sonora per tutta la vita, talora pure con funzione quasi ‘apotropaica’), fortemente assecondato e incentivato dalla nonna materna Maria Giovanna GARGIULO (che, sin dai tempi del Collegio di inizio ‘900, è cultrice di varie discipline artistiche e diplomata in pianoforte), la cui influenza peraltro gli fa esaltare e raffinare gradualmente anche la sensibilità all’intrinseca bellezza formale; è audiofilo di alto livello sin dalla prima adolescenza e ha sempre avuto sofisticati impianti; dagli ampi interessi musicali, in gioventù ha frequentato per anni (inizialmente con i genitori) con discreta assiduità il Teatro San Carlo di Napoli (Lirica) e il Teatro Politeama (Operette); ha frequentato poi il Teatro San Ferdinando (DE FILIPPO). A 6 anni appena riceve in regalo da suo padre la sua prima fotocamera, un’Agfa-Gevaert Isola 120 mm con obiettivo fisso Agnar 75mm f.6,3 con custodia e tracolla in cuoio, dalla quale è inseparabile quasi ovunque per circa 7 anni; diventa poi in sostanza un fotoamatore intorno ai 10 anni d’età. È stato un buon numismatico e filatelico (attualmente è solo piccolo filatelico), con varie sue collezioni (tra cui Regno d’Italia e Italia-Europa 2° guerra mondiale) poi cedute ad elevate quotazioni di mercato (primi anni 70-fine anni 90), ed eccellente acquariofilo tropicale (con capacità di incidere sulle locali tendenze dominanti sia di interior design che tecniche e fauno-vivaistiche), dedito anche a piccolo allevamento (con punte non superiori a 500 avannotti) e a realizzazione di vasche e impianti domestici conto terzi (1975-2006); riesce ad avere in vasca fino ad oltre 15 anni esemplari di Pterophillum scalare “tiger” e di Carassius auratus “testa di leone”, facendoli crescere da qualche cm fino ad oltre 25 cm; ha osmosi nell’ambito dell’acquariologia con l’illustre amico rotariano Comm. Basilio LIVERINO, capace di realizzare un vivaio di coralli in ambiente marino artificiale (Torre del Greco, 1990). Da ‘florovivaista’ per quasi dieci anni pratica giardinaggio in una sorta di “giardino pensile” sui terrazzi di un suo attico curando, tra l’altro, circa 40 arbusti di Viburno (e poi per qualche anno di Oleandri) e 2 cigas fatti tutti crescere da un paio di decimetri fino a ben oltre i 2 mt di altezza (poi dal 2016 dona tutto ad una serra in Penisola Sorrentina); è amante di bonsai e nella sua dimora romana dal 2011 ne accudisce uno con dedizione in un ampio ambiente protetto e dal micro-ecosistema in simbiosi con alcune colonie di Drosophila melanogaster. Avvia due volte lo studio di pianoforte con il Maestro LANZETTA, ), ma desiste preferendo dedicarsi solo agli studi scolastici. Nello sport ha fatto esperienze di equitazione con esito mediocre (fine anni 70) e praticato con buoni risultati: tiro con carabina (1974-76), pesca subacquea in apnea e tiro con l’arco su campo FITA (dirigenza TURRINI), avendo in tali discipline come valente maestro il fraterno e assiduo amico di lungo corso (poi tragicamente scomparso) Giacomo CUCCURULLO (1975-90). Pratica tutto l’anno con dedizione e costanza la marcia (coprendo distanze di 20-30 km, con punte oltre i 50 km), ordinariamente più volte al mese sia in montagna che in grandi città (dal 2011); pratica con discreta regolarità e buoni risultati l’atletica indoor e non con regolarità la corsa.

“Il tempo è relativo, il suo unico valore è dato 

da ciò che noi facciamo mentre sta passando”

Albert Einstein

3. Libri e multimedia

 

Ulteriori indicativi colpi di sonda sul percorso intellettuale. Tra i libri: Abbamonte (Presid. Giovani Avvocati Campania) - Villano (Coord. Giovani Farmacisti italiani), La revisione delle piante organiche delle farmacie nella Regione Campania alla luce dei più recenti orientamenti giurisprudenziali (patroc.: Federazione degli Ordini dei Farmacisti italiani, Federfarma, Regione Campania, Provincia di Napoli, Ordine Farmacisti, Federfarma e A.Gi.Far. di Napoli, Associazione Giovani Avvocati della Campania, MicroPrint, DOI: 10.13140/RG.2.2.13740.54408, pp. 72, 1988); monografia “che apporta contributi dottrinali e giurisprudenziali nel settore” (Dr. Giampiero BRUNELLI - Biblioteca Centrale Giuridica) e di notevole successo, diffusa in svariate istituzioni dello Stato, università, enti e organizzazioni professionali nazionali e locali; Verso la società globale dell’informazione (patrocinio: Rotary; apprezzata dal Capo dello Stato e da numerose autorità e istituzioni tecniche, scientifiche, giuridiche; pres.: Prof. Antonio CAROSELLA, Governor Rotary International; DOI: 10.13140/RG.2.2.19752.65281,2 ed., pp. 194; 1996; autorevole pubblicazione, tradotta anche in inglese, ad ampia diffusione internazionale; è in Biblioteca del McLuhan International Program Culture & Technology  - Univ. Toronto): “interessante studio a tutto campo sulle problematiche generate dall’affermarsi delle nuove tecnologie informatiche” (On. Giorgio NAPOLITANO, Presidente della Repubblica); “ha voluto assumere parte e ufficio di mediatore tra una materia intrinsecamente complessa e in rapida evoluzione e la gran massa di coloro che, in numero e in misura crescenti, son destinati a fare i conti con essa. L’Autore non chiude gli occhi di fronte ai problemi che vien ponendo all’uomo di oggi la trasformazione in atto della società. Al contrario: fa suoi, quei problemi, e, pur con debite cautele e riserve, assume coraggiosamente posizione a favore della prospettiva di cambiamento, ovviamente governato e diretto dall’uomo. Il cap. VII, in particolare, contiene una diligente e accurata disamina del pensiero filosofico contemporaneo nel suo misurarsi con la tecnologia informatica e con i problemi ch’essa pone alla perplessa intelligenza e all’ancor più perplessa sensibilità degli uomini. La riflessione dell’Autore su tutta quest’area problematica dura da alcuni anni” (CAROSELLA). In tale opera vi sono numerose risultanze originali e intuizioni, come ad esempio quanto sviluppato e preconizzato nel capitolo VII, divenuto un fenomeno evento alcuni anni dopo con le posizioni assunte in merito dal Santo Padre Giovanni Paolo e con lo storico giorno del primo ‘click’ di Sua Santità al primo computer della Santa Sede in rete con specifico networking e website. Struttura e funzioni dell’Archivio Distrettuale (patrocinio: Rotary International Distretto 2100-Italia; Opera di notevole rilievo, apprezzata a livello internazionale; presentata dal Governatore Antonio CAROSELLA al Congresso Distrettuale Rotary a. r. 1998-99 alla presenza della CEO dell’Ufficio Collaterale Rotary International di Zurigo per l’Europa e l’Africa Dr.ssa Olympia BRANCA MASA; Eidos, DOI: 10.13140/RG.2.2.20451.43043, pp. 162; 1999). È una sorta di manuale di procedura del complesso software creato dall’autore per l’archivio analitico-gestionale rotariano (cartaceo e digitale elettronico) con una miriade di funzioni interrelate di architetture amministrative analizzate a livello locale e distrettuale ed integrate da innumerevoli documenti, ipertesti, multimedia e circa un migliaio di grafici dinamici attivi e a colori differenziati per funzioni e valori per complessive ca. 21mila pp. elettroniche mentre i correlati 2 volumi (a parte) di soli indici cartacei di riferimento (generale e specifico) con rendicontazione essenziale sfiorano le 800 pp. È in molte Biblioteche specialistiche, tra cui l’Istituto Culturale Rotariano dei Rotary Club d’Italia a Milano e il quartier generale R.I. ad Evanston, Illinois-USA. Manuale sanitario per la terza età (patrocinio Rotary Club Pompei  Oplonti  Vesuvio Est; Eidos, 10.13140/RG.2.2.33873.20325, pp. 114; 2000), contenente una sezione di indagine statistica a campione per questionari sulla condizione della terza età e sulla situazione socioeconomica effettuata in vari Comuni vesuviani (per complessive circa duecentomila abitanti) finalizzata ad una conoscenza approfondita e ad una taratura fine delle effettive esigenze territoriali settoriali della popolazione esaminata. Il questionario e lo sviluppo analitico e grafico dell’indagine sono realizzati in collaborazione con il Prof. Claudio QUINTANO (Membro dell’Istituto nazionale di Statistica ISTAT e dell’Istituto Internazionale di Statistica; Preside della Facoltà di Economia, Direttore dell’Istituto di Statistica e Pro-Rettore dell’Università Parthenope di Napoli). In particolare sono considerati: SITUAZIONE SOCIO-ECONOMICA: dati anagrafici; ultima condizione professionale; condizione non professionale; settore di attività economica; considerazioni sulla condizione della terza età; necessità  (di indipendenza economica, di efficiente assistenza sanitaria, di stretti legami con la famiglia, di partecipazione alla vita culturale e sociale) dell’anziano per vivere in modo dignitoso e sereno la sua età; grado di possibilità per l’anziano di svolgere ancora attività produttiva utile per la società; modalità di comprensione dei giovani da parte delle persone anziane; ipotesi sull’inserimento dei futuri anziani nella società con un ruolo più attivo di oggi; valutazione sull’adeguatezza delle strutture disponibili in correlazione all’attività culturale che si svolge o che si desidererebbe svolgere; indicazione delle strutture dedicate alle attività culturali trovate più interessanti; valutazione dell’adeguatezza delle risorse disponibili per l’indipendenza economica e tipologia delle fonti finanziarie; ruolo preminente svolto nella propria famiglia; tipo di ruolo svolto nella principale attività quotidiana. SITUAZIONE SANITARIA: valutazione dell’adeguatezza delle strutture pubbliche locali per l’assistenza sanitaria; valutazione dell’adeguatezza/sostenibilità del costo del ticket per l’assistenza farmaceutica; valutazione e indicazione delle categorie di persone che dovrebbero essere esenti dal ticket per l’assistenza farmaceutica; tipologia di ricovero obbligatorio preferito presso le strutture sanitarie per l’esecuzione di accertamenti diagnostici; serie di visite e di esami clinici (check up) ritenuti realmente necessari valutando il proprio stato di salute attuale. Opera largamente apprezzata e di grande popolarità. È in molte Biblioteche specialistiche, tra cui: Ministero della Salute; Istituto Culturale Rotariano dei Rotary Club d’Italia-Milano. Il Rotary per l’Uomo (patr. Rotary; DOI: 10.13140/RG.2.2.27162.31680,2 ed., pp. 320; 2001), apprezzato da Presidenti internazionali e Governatori. La gestione della sicurezza in Farmacia (Small Business Edition, Longobardi, pp. 222, aprile 2004 - presentata al Congresso Nazionale della Federazione Nazionale dei Farmacisti Italiani - maggio 2004; Standard Edition, con apprezzamento dal Capo dello Stato e da numerose autorità e istituzioni tecniche, scientifiche, giuridiche e professionali; pres.: Dr. Piero RENZULLI, già Consulente Sicurezza all’ONU e Dirigente FAO East Africa; Led Web International, ISBN 88-7845-000-6, DOI: 10.13140/RG.2.2.31782.60487, pp. 264, Torino,  ottobre 2004 - presentata alla Fiera del Libro di Francoforte - Buchmesse - del 6/10 ottobre 2004): “avvalendosi di un’ottica senza precedenti, la materia della sicurezza è trasformata da fonte di preoccupazioni e di costi, spesso considerati superflui e senza ritorno, in un sostegno fondamentale della validità e dell’efficienza professionali.  Invito tutti coloro che amano la scienza e la sua divulgazione in abiti sobri e raffinati di unirsi a me nel ringraziare l’Autore del suo generoso sforzo teso soltanto all’appagamento di una tensione mentale e spirituale che trova nel sociale la sua prima realizzazione”. L’opera intende contribuire all’accrescimento e al mantenimento di un elevato livello di sicurezza, risultato del concorso di responsabilità, pianificazione e anche documentazione che costituiscono il complesso della qualità aziendale, supporto imprescindibile all’affidabilità ed all’efficacia professionali. In particolare, questo lavoro si pone l’obiettivo di concorrere a mutare il comportamento nell’ambito dell’intero sistema di prevenzione e di sicurezza nel senso che da una concezione tecnica meramente oggettiva si passa ad una concezione dinamica della sicurezza globale intesa come partecipazione responsabile di tutti i soggetti interessati. Il libro, inoltre, si pone ulteriori obiettivi di concorrere ad una concezione globale lato sensu della sicurezza, ovvero oltre che sviluppando l’analisi della gestione relativa alla sicurezza dei luoghi di lavoro ed all’analisi dei punti critici alimentari, anche approfondendo gli aspetti merceologici, tecnici e legali che hanno in comune la potenzialità di conferire sicurezza sia all’atto di detenzione e dispensazione del prodotto commercializzabile in farmacia sia al rapporto con l’utenza e con i referenti istituzionali. Considerando l’attività di detenzione e dispensazione del prodotto negoziabile in farmacia, l’ampliamento dell’analisi assimilata al concetto lato di sicurezza globale, più che essere un’apparente disamina su parte delle funzioni gestionali di un titolare di farmacia, deriva dalle riflessioni possibili sull’attività di commercializzazione dei farmaci che, ai sensi dell’art. 2050 del Codice Civile, deve essere considerata pericolosa non solo perché espressamente qualificata tale da un articolato complesso di norme atte a garantire la pubblica salute ed incolumità, ma anche perché ad essa è connaturale un’apprezzabile potenzialità lesiva. La valutazione complessiva dei D.Lgs. 538, 539, 540 e 541 del 1992, infatti, che hanno analiticamente disciplinato vari aspetti riguardanti la commercializzazione dei farmaci, rende palese che il legislatore ha stimato questa attività potenzialmente dannosa per la salute dell’uomo ed ha inteso sottoporla ad un penetrante controllo. Nel contempo, anche per la Corte di Cassazione (15 luglio 1987, n. 6241) l’importazione e la distribuzione di farmaci sono da considerare attività pericolosa perché ad essa è connaturale un’apprezzabile potenzialità lesiva, in quanto sostanzialmente diffonde nel pubblico un rilevante pericolo di malattia derivato dalla natura stessa del mezzo adoperato. Di fronte ad attività destinate con alto grado di probabilità a generare danni e, tuttavia, considerate lecite in virtù della loro utilità sociale, appare evidente che chi la esercita è considerato responsabile (in base ad una presunzione di colpa o a responsabilità oggettiva, a seconda della tesi) a meno che non provi di aver adottato tutte le misure idonee ad evitare il danno. L’ulteriore approfondimento al concetto globale lato sensu della sicurezza, anche correlato al rapporto con l’utenza e con i referenti istituzionali, intende, pertanto, eliminare l’esistenza di altri potenziali nessi eziologici tra l’esercizio dell’attività e un evento dannoso. Tutto ciò senza né timori né scoraggiamenti per i contenuti di leggi e normative né, ovviamente, irrigidimento di fronte alle non poche problematiche che emergono nell’ambito dell’azienda farmacia. Volume già distribuito anche in vendita abbinata alla XII Edizione e Supplementi della Farmacopea Ufficiale della Repubblica Italiana dal concessionario per l’Italia di fondamentali Annuari mondiali (tra cui quelli delle Banche e dei Porti) e dell’Encyclopædia Britannica e utilizzato pure dai Carabinieri NAS. Arte e storia della Farmacia (pres. Prof. François LEDERMANN, Presid. International Society History Pharmacy; Prof. Antonio CAROSELLA, Critico letterario; 2 ediz., pp. 250; 2006 e 2012, DOI: 10.13140/RG.2.2.29950.05448): Ledermann “favolosa raccolta riccamente illustrata di dati e di fatti sul passato della professione dai primi tempi fino ad oggi. Questo vasto affresco dell’Autore è accompagnato da una moltitudine di informazioni pratiche che interessano i molti appassionati di storia della farmacia. Ma, nel contempo, il Dr. Villano efficacemente si indirizza pure all’ampio pubblico dei farmacisti dischiudendo loro una larga via che porta verso la conoscenza storica e culturale della farmacia”. Carosella: “l’autore offre ulteriore prova della sua inesausta curiosità e del suo impegno professionale con il presente lavoro, frutto, insieme, di accurate ricerche e di passione intellettuale. Era ben nota la sua serietà di ricercatore attento e diligente attraverso altre testimonianze della sua operosità volta a scrutare con acume e a largo raggio la realtà del nostro tempo (penso soprattutto a Verso la Società globale dell’Informazione del 1996); ora quella stessa serietà si ravviva di passione e di umana partecipazione nel ricercare le forme che la sua professione ha assunto nel corso dei secoli. La storia della farmacia, infatti, è sentita e presentata come lotta che l’umanità ha combattuto contro il male fisico. Ampia e soddisfacente l’utilità della fatica compiuta dal Villano nell’offrire la visione delle numerose testimonianze. Perciò siamo grati all’Autore”. Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum. Storia, spiritualità e sovranità del SMOM (patroc. Asas-Mi.BAC; ha ricevuto apprezzamento dal Capo dello Stato, da vari Sovrani (tra cui: Juan Carlos I di Spagna, Alberto II del Belgio, Enrico di Lussemburgo e Alberto II di Monaco), dal Santo Padre, dal Gran Maestro del S.M. Ordine di Malta e da numerose altre personalità istituzionali civili e religiose; pres. Prof. Mons. Raffaele FERRIERO, Penitenziere Duomo Napoli; DOI: 10.13140/RG.2.2.36385.68962, 4 ed., pp. 390; 2007): “volume che costituisce un interessante excursus nella storia e nelle tradizioni dell’Ordine melitense” (On. Giorgio NAPOLITANO, Presidente della Repubblica); “importante pubblicazione che fa grande onore all’Autore perché impreziosisce la storia del Sovrano Ordine, aggiungendo particolari conoscenze che si affermano come nuove ricerche storiche e tutte di grande rilievo” (Card. Fiorenzo Angelini, Presid. Em. Pastorale Operatori Sanitari). La cruna dell’ago: meridiani farmaceutici tra etica laica e morale cattolica (patrocinio Asas-Mi.BAC;ha ricevuto apprezzamento dal Capo dello Stato, dal Santo Padre e da numerose altre personalità istituzionali civili e religiose; pres. Gr. Uff. Prof. Giulio TARRO, Candidato Nobel Medicina; DOI: 10.13140/RG.2.2.34865.25445, 3 ed., pp. 398; 2008): “Sua Santità auspica che, nel rispetto della verità e della carità, si approfondisca sempre più il dialogo fra ragione e fede per porre in luce i fondamenti convergenti che sostengono le azioni degli uomini e delle società” (Mons. Gabriele CACCIA, Assessore della Segreteria di Stato); Gr. Uff. Prof. Giulio TARRO: “l’opera riempie un vuoto nella trattazione italiana in un campo sempre più seguito e, senza dubbio, di grandi prospettive; l’autore, già foriero di contributi originali, fornisce agli studiosi di scienze farmaceutiche e farmacologia una serie di preziose informazioni e riflessioni. È, perciò, altamente meritoria quest’opera di sviscerare per un folto stuolo di lettori e studiosi della materia”. Card. Fiorenzo ANGELINI, Presid. Em. Pastorale Operatori Sanitari - Santa Sede: “nell’opera l’autore dà prova di voler portare avanti con coraggio l’azione cristiana e di sostanziale apostolato laico. Si apprezza nel libro una visione della humanitas che, mentre è sensibile alle istanze di una società in continua e vorticosa trasformazione, sa fare nel contempo tesoro del patrimonio ereditato dal passato”. Cav. Gr. Croce On. Dr. Giacomo LEOPARDI, Presid. Federaz. Ordini Farmacisti Italiani: “Caro Villano, ho metaforicamente attraversato la cruna del Tuo ago, trovando riflessioni, considerazioni e materiali che hanno illuminato di senso e prospettive altre e alte la professione farmaceutica. Che, una volta di più, Ti è riconoscente per il Tuo sforzo continuo e concreto finalizzato ad accrescerne contenuti e profondità, in una visione che - correttamente - si preoccupa di andare ben oltre quegli aspetti purtroppo più immediatamente e banalmente percepibili”. Thesaurus Pharmacologicus (patrocini: Acc. Tiberina, Asas-Mi.BAC, Nobile Collegio Chim. F.co, Aerec; presentaz. On. Dr. Andrea MANDELLI, Presid. Federaz. Ordini Farmacisti Italiani; DOI: 10.13140/RG.2.2.24521.21603,2 ed., pp. 116; 2009): “redatto con la tenacia del ricercatore, il gusto del bibliofilo e la mano sicura del farmacista. Con il merito della divulgazione delle origini della farmacologia, un merito da poco, in un’epoca che tende ad appiattire le discipline scientifiche in una sorta di eterno presente, nascondendone il faticoso divenire nell’arco dei secoli. In questo senso, il Thesaurus si inscrive nella giovane tradizione della storia del sapere scientifico, uno dei filoni più interessanti e fecondi della ricerca storica contemporanea”. Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità (Alto patrocinio: Ministero B.A.C.; patrocini: Acc. Tiberina, Asas-Mi.BAC, Nobile Collegio Chim. F.co, Aerec, Univ. Ruggero II-Florida, J. Monnet Univ. Europenne, Univ. Telem. Pegaso, Norman Academy Inc.; ha ricevuto apprezzamento dal Capo dello Stato, dal Santo Padre e da numerose altre personalità istituzionali civili e religiose; presentaz.: Gr. Uff. Prof. Giulio TARRO, Candidato Nobel per Medicina e Presid. C.ne Internazionale UNESCO Biotecnologie; Ven. Balì Gran Croce di Giustizia Fra’ Franz von LOBSTEIN, Gran Priore S.M. Ordine di Malta di Roma e Storico; Prof. Antonio CAROSELLA, Past International Director Rotary International e Critico letterario; DOI: 10.13140/RG.2.2.12465.04969, 6 rist., pp. 132; 2010). Nella parte 1 sono indagati: il senso della storia e il dovere della memoria, la memoria come percezione di identità collettiva, l’essenza e la logica della sottrazione dei fatti all’oblio, la sede delle epifanie divine nell’intreccio fra tempo ed eternità; nella parte 2 sono approfonditi: i paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche, il concettualismo e la metodologia nell’approccio alla storia, l’euristica della storiografia della scienza, le problematiche di interdisciplinarità della storia della scienza, l’archivio storico e museale, il ruolo delle tecnologie informatiche nello sviluppo dello studio e della diffusione della storia, le correlazioni tra libro a stampa e opera multimediale, lo studio sull’integrazione funzionale dei mezzi informatici. Carosella: “si affronta l’arduo compito di accostare gli ambiti disciplinari e scientifici tradizionalmente differenziati sia nell’interna strutturazione che nelle finalità conoscitive, la Storia e l’Informatica, il cui scopo dell’accostamento è di ordine pratico-operativo, senza compromettere l’autonomia di entrambe le discipline e senza intaccarne gli statuti né alterarne le interne logiche, disponendo le potenzialità dell’una (informatica) al servizio dell’altra (storia) per dilatarne e potenziarne l’ampiezza degli orizzonti conoscitivi e per accrescerne la carica pedagogica”. “Nel volume ha raccolto interessanti riflessioni sulla esperienza umana del passare del tempo, da cui scaturiscono interrogativi esistenziali che attendono una risposta”. Sono lieto di esprimerLe la mia gratitudine, anche per il contributo di pensiero offertomi nel dono dello studio summenzionato. Ben intuendo da quanto Lei ha scritto la Sua profonda religiosità” (Card. Paolo Sardi, Patrono SMOM); “la Sua pubblicazione testimonia ancora una volta il Suo interesse per temi di viva cultura ed attualità. Ringrazio ed ossequio distintamente” (Arciv. Angelo Acerbi, Prelato SMOM); Mons. Fra’ Giovanni SCARABELLI, Protonotario Apostolico, Cappellano Conventuale Gran Croce Professo del S.M. Ordine di Malta e Storico: “Saggio di filosofia della storia dal titolo bellissimo e dalle profonde, coerenti e ben articolate riflessioni”. Attività farmaceutiche nel Regno di Napoli (pres.: Dr. Antonio CORVI, Presid. Accad. Ital. Storia Farmacia, DOI: 10.13140/RG.2.2.25071.71841, 2 ed., pp. 112; 2010): “Il saggio rappresenta un notevole sforzo di sintesi per una storia esaustiva della farmacia nel più antico Regno italiano in cui l’autore non dimentica neanche i primordi di una civiltà mediterranea che ha, poi, visto nascere in Campania la straordinaria Scuola Salernitana”. Tadeusz Pankiewicz: un Farmacista Giusto tra le Nazioni (DOI: 10.13140/RG.2.2.12062.82249, 2 ed., 2011, pp. 58): approfondimenti sull’unico non ebreo nel Ghetto di Cracovia durante la Seconda Guerra Mondiale, di cui è testimone ed eroe avendo salvato la vita di decine di ebrei con memorabili gesta. La sintesi di questo studio è oggetto di un’apprezzata conferenza dell’autore al Congresso dell’International Society for the History of Pharmacy, presso l’Accademia delle Scienze di Berlino (2011). Una copia del volume nel corso di un cordiale incontro è donata brevi manu dall’autore all’Ambasciatore della Repubblica di Polonia in Italia SE Wojciech PONIKIEWSKI (2013). Apprezzato da numerose autorità e istituzioni diplomatiche, accademiche, storiche e professionali italiane e straniere. Logos e teofania nel tempo digitale (patrocini: Acc. Tiberina e Aerec; ha ricevuto apprezzamento dal Capo dello Stato, da vari alti Prelati e Capi di Dicasteri vaticani e da numerose altre personalità istituzionali civili e religiose; pres.: Mons. Tomasz TRAFNY, Presid. Dpt Scienza e Fede-Pontificio Consiglio Cultura e Dirett. esecutivo Progetto STOQ - Science, Theology and Ontological Quest - per sviluppo dialogo fra scienza, filosofia e teologia con le Università Pontificie; DOI: 10.13140/RG.2.2.23606.16967,2 ed., pp. 286; 2012). L’impegno dell’autore è rivolto ad approfondire aspetti ed opportunità per la presenza della Chiesa nei media e a stimolare l’ispirazione ad intraprendere questo apostolato così essenziale sia per l’annuncio del Vangelo che per il progresso della nuova evangelizzazione e, alla luce pure del disorientamento contemporaneo che genera solitudine esistenziale talora drammatica, anche per meglio assolvere all’urgenza e alla necessità di indicare con luminosa chiarezza la presenza del Signore nel mondo accanto agli uomini. Dalla presentazione di Mons. TRAFNY: “una non facile sfida di Villano nella ricerca dei punti fermi che ci permettono di orientarci con sicurezza e ritrovare la strada per un cammino sereno a partire dall’antica categoria del Logos e un’audacia dell’autore anche nell’aver scelto una categoria che, essendo cruciale per la Bibbia, può costituire un riferimento universale per chi, pur non condividendo la stessa eredità di fede, desidera la comprensione della realtà, cioè cerca la verità e vuole seguirla. Un aspetto importante di questo libro è l’attenzione riservata al presente. Il tempo digitale, indicato come una componente essenziale della riflessione. La risposta di Villano è audace e serena. L’autore non è intimorito dal tempo virtuale, che penetrando nella cultura ne condiziona le basi cambiandole e, non di rado, sconvolgendole. In un contesto socio-culturale in cui gradualmente vengono meno le certezze, e con esse anche la speranza, il tentativo di restituire fiducia offerto da Villano incoraggia e apre insperati laboratori di ricerca”. Inoltre con la Società Dante Alighieri (in accordo con uno dei più importanti dizionari dell’uso della lingua italiana contemporanea, il Devoto-Oli by Mondadori Education) l’autore è  “Custode del lemma: digitale” per il 2011/2012 nell’ambito della campagna “Adotta una parola” per la sensibilizzazione del pubblico ad un uso corretto e consapevole delle parole, di sostegno alla conoscenza più ampia del lessico italiano, di monitoraggio di alcuni termini e, più in generale, di promozione della grande varietà di espressione del mondo della comunicazione globale. Tale iniziativa, interpretando il sentimento di affezione verso la propria lingua, è tesa ad arginare l’impoverimento del lessico nella lingua italiana contemporanea e comporta l’impegno sia di segnalare i casi in cui la parola viene usata in modo non adeguato sia di usare la parola scelta tutte le volte che se ne presenta  l’occasione. Il lemma assunto in tutela e monitoraggio, espunte le parole base, è acquisito attingendo ad una lista che rappresenta la traccia della lingua italiana nel suo insieme, sia parole che circolano ormai poco, e delle quali si sente la mancanza, sia parole nuove, che lo colpiscono per la loro utilità, sia parole tecniche, alle quali si è legati per lavoro o interessi personali. Infine con tale iniziativa l’autore è proteso a concorrere al rilancio delle strategie di alta qualità per la diffusione dell’italiano nel mondo pure attraverso il modello digitale, con la fusione tra tékne e poìesis, tra tecnologia e creatività, in una sorta di alchimia a contributo e supporto essenziali anche per colmare almeno in parte le disparità generazionali di alfabetizzazione tecnologica. Tra le numerose personalità che hanno apprezzato il volume vi è Mons. Claudio Maria CELLI (che, da Segretario generale del Patrimonio della Sede Apostolica Apsa, ha avuto incarico di occuparsi della presenza del Pontefice nel mondo digitale e poi per 9 anni ha guidato il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali cercando di far sì - con vatican.va: punto fondamentale, con un bagaglio storico di documenti, dell’autentica presenza del Papa nel mondo contemporaneo e della Sua capacità di interloquire con gli uomini e le donne - che il Magistero ufficiale del Papa risuonasse nel mondo della cultura digitale e poi - con news.va - che vi fosse il dialogo con il mondo, con la cultura digitale e con gli uomini immersi in questa cultura). La farmacia in letteratura e teatro (patrocinio: Nobile Collegio Chimico Farmaceutico; Chiron, 1^ edizione, ISBN 978-88-97303-13-8, pp. 176, Napoli 2012; 2^ edizione ampliata e riveduta + appendice, ISBN 978-88-97303-15-2, DOI: 10.13140/RG.2.2.12488.80645, pp. 190, Sorrento 2014). Da una recensione: “È uno studio su aspetti antropologici, professionali ed etici della professione farmaceutica attraverso le opere letterarie e teatrali. L’opera è godibile ed interessante e promuove anche considerazione per l’Istituto della Farmacia. Contiene un’interessante e ricca analogia di brani tratti da opere poetiche, narrative e teatrali in cui compaiono la farmacia e il farmacista. Si tratta di un vasto panorama effettuato su un arco di tempo di molti secoli, auspicando possa essere significativo magari per trarne non solo intrattenimento e note erudite bensì arricchimento culturale e anche spunti di riflessione. Gli elementi d’interesse che emergono arricchiscono la conoscenza della farmacia e approfondiscono aspetti antropologici e professionali, talora penetrandone finanche complessità e criticità. (…) La selezione parte dal medioevo, iniziando con brani da “Le mille e una notte”, e conduce sino ai giorni nostri, in un intrecciarsi di voci in cui, a fianco di nomi che per molti lettori saranno una piacevole scoperta; non mancano alcuni dei più grandi autori della letteratura mondiale, da Boccaccio a Cervantes, da Shakespeare a Molière, da Goldoni a Flaubert. Proprio di quest’ultimo l’Autore cita parte di un brano, tratto da “Madame Bovary”, che sembra rendere bene il tono e il sapore di questa crestomazia di Raimondo Villano”. È in Biblioteche specialistiche, civiche e nazionali. Studio, lavorazione e impiego dei ‘semplici’ a inizio età moderna (testo integrale della Conferenza tenuta al Convegno Internazionale di Studi sulle piante in medicina- Roma, 2012 - a cura di Società Italiana Storia Medicina, Accademia Storia Arte Sanitaria; Patrocinio delle Società: Internazionale Storia Medicina, Italiana di Storia Odontoiatria; con collaborazione di Link Campus University. È in varie istituzioni scientifiche, storiche, professionali, tra cui l’Institute for Preservation of Medical Traditions of Smithsonian Institution di Washington. DOI: 10.13140/RG.2.2.35550.92485, pp. 78, 2013). Partendo da una sintesi degli elementi culturali e tradizionali che connotano l’inizio dell’epoca moderna, si esaminano i principali ambiti d’interesse della botanica medica: l’evoluzione dei luoghi, dei materiali e delle tecniche di studio; la letteratura scientifica, manualistica e prescrittiva; le dottrine e le tecnologie di trattamento e lavorazione; il rilevante arricchimento del repertorio officinale disponibile per le nuove vie d’importazione; gli impieghi terapeutici essenziali e alcune formulazioni. Aspetti religiosi e dimensione ecclesiale del S.M. Ordine di Malta (pp. 302; 2013). Farmacopee dal Ducato di Napoli al Regno delle Due Sicilie: apprezzato lavoro realizzato nell’ambito del Gruppo di Studio sulle Farmacopee dell’International Society for the History of Pharmacy ISHP (Berna, Switzerland), con il compito di redigere la storia delle farmacopee presenti nei territori nazionali,  diretto dal Prof. Dr. François LEDERMANN (Università di Berna, Direttore Dpt Storia della Farmacia e Presidente Emerito dell’ISHP), con il Prof. Oscar LAFONTE (Università di Parigi, Membro del Consiglio di Salute Pubblica di Francia e Presidente ISHP) e promosso da: Accademia Italiana Storia Farmacia (Piacenza, Italia); Istituto Storia Farmacia c/o Università di Berna (Berna, Svizzera); International Society History of Pharmacy (Vienna, Austria); DOI: 10.13140/RG.2.2.21290.29128, pp. 38, 2013. Il testo in inglese è pubblicato a livello internazionale dall’ISHP nella sezione “Working group history of pharmacopoeias”. Si passano in rassegna le opere prodotte nel Ducato intorno al X secolo e poi nel Regno svevo, antesignane della farmacopea; facendo una ricognizione sulle evoluzioni nazionali inferenti in aree partenopee nei secoli immediatamente successivi, si giunge ad una selezione delle principali opere edite nel Regno dal XVI al XIX secolo, distinguendole per città di pubblicazione e prevalente uso descrivendone per successione diacronica crescente analiticamente i contenuti e le caratteristiche. Sono citate poi le opere annoverabili come farmacopee non ufficiali, di cui si descrivono in dettaglio la struttura le peculiarità della più importante. Si citano, infine, le maggiori opere partenopee prodotte nelle epoche sia pre-unitaria e che unitaria italiane, soffermandosi sulla loro contestualizzazione nello scenario nazionale e approfondendo il contesto delle prevalenti problematiche socio-politiche e tecniche di tali periodi. Esaminando più nel merito il lavoro, esso si apre con una cronologia essenziale di riferimento e con note introduttive di ricognizione sugli elementi indicativi degli ultimi secoli del primo millennio d.C. o prodromici di sviluppi sostanziali verificatisi nei secoli immediatamente seguenti, e tratta inizialmente il principale antidotario e gli sviluppi successivi. È effettuata, di seguito, una ricognizione analitica sui principali testi ufficiali e sulle farmacopee (nelle specifiche versioni originali, e/o nuove e/o riformate) prodotti o promossi e supervisionati dalle competenti autorità sanitarie preposte e dagli alti ranghi delle istituzioni governative ed ecclesiastiche del Regno di Napoli a partire dal XVI secolo. Infine, si sofferma tra sulle maggiori opere partenopee prodotte in epoca sia pre-unitaria italiana che in epoca unitaria. Elementi di sicurezza e qualità farmaceutica dal ‘secolo breve’ a oggi (studio integrale della conferenza tenuta al Congresso nazionale A.I.S.F. c/o Fondazione del Museo Storico di Trento; DOI: 10.13140/RG.2.2.27273.72808, pp. 46, 2014). Premesso il senso della memoria focalizzato sul binomio di relazione uomo-medicamento nella storia della scienza e della professione, si parte da cenni indicativi anteriori al XX secolo e da un preambolo del contesto evolutivo dell’intero ‘secolo breve’ per effettuare una ricognizione  fino ai tempi attuali sui  principali elementi  di sicurezza e qualità nel mondo farmaceutico o in ambiti ad esso correlati e,  più precisamente, nella ricerca scientifica e nella produzione industriale, nelle istituzioni e  nella professione,  individuandone i tratti operativi essenziali o gli indirizzi evolutivi. La conclusione verte sulle potenzialità proiettive di rilievo globale nello scenario di inizio terzo millennio, non prescindendo dal magistero e dalla pastorale della Chiesa. Aspetti profilattici e terapeutici contro la peste in taluni Stati italiani dal XIV al XVII secolo (Studio integrale della comunicazione al “41ème Congrès International d’Histoire de la Pharmacie” c/o Universités Paris Sorbonne; DOI: 10.13140/RG.2.2.31356.62082, pp. 120, 2014): partendo da un inquadramento storico cronologico, patologico, epidemiologico, demografico, sociologico e letterario della peste, si descrivono le condizioni ambientali e operative di medici e speziali, si esaminano i protocolli di profilassi e si fa una ricognizione sui principali medicamenti impiegati per prevenzione e cura, giungendo ad esaminare in dettaglio, da alcune delle opere più rilevanti in tale disciplina e aggiornate (XVII secolo) rispetto ai periodi epidemici considerati, la preminente precettistica clinica, i protocolli terapeutici, le prescrizioni dietetiche, la composizione dei medicamenti e i più significativi processi per la loro preparazione, ponendo le basi per varie direttrici di analisi comparate. Musei di farmacia: eco del passato per un riscatto futuro (pres.: Prof. François LEDERMANN, Dirett. Biblioteca Svizzera; DOI: 10.13140/RG.2.2.22555.13607, 2 ed., pp. 166; 2015): “Lo studio del passato farmaceutico ha un grande bisogno di rinnovarsi, di adattarsi all’evoluzione delle science storiche avvenuta da alcuni decenni, come rileva il libro di Raimondo Villano nell’analizzare le basi teoretiche della storiografia delle scienze, citando anche il filosofo britannico Karl Popper. È una disamina valida ed utile perché solo l’introduzione di concetti, di una storia concettuale, come la voleva già lo storico francese Paul Veyne negli anni Settanta, renderà possibile superare un discorso ed una metodologia troppo vincolati alla storia della prima parte del XX secolo e, dunque, consentire alla storia della farmacia di essere autenticamente e significativamente al servizio della professione. Per salvarsi in futuro il farmacista avrà bisogno di strumenti intellettuali, spirituali e morali che la storia può fornire, come chiede l’autore di questo libro. Ciò vale anche per lo studio degli oggetti e per la museologia. Noi storici della farmacia dobbiamo superare la semplice attività di descrizione e considerare i testimoni materiali del passato farmaceutico come segni semiologi, come significanti della lunga storia della farmacia. È quanto con successo prova a fare Raimondo Villano”. Nel volume l’autore evidenzia anche la necessità che: il comparto culturale e museale, quali strumenti di relazione e sviluppo sociale, adottino strategie nuove e nuovi formati più inclusivi, più vicini alle comunità, diversi da ciò che sono stati; si promuova, attraverso la richiesta di maggiore integrazione e interazione culturali, un processo di valorizzazione partecipativo fondato sulla sinergia fra istituzioni, cittadini e associazioni (come peraltro dichiarato nella Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, adottata a Faro, in Portogallo, nel 2005 e ratificata nel 2020 anche dall’Italia); si instauri una relazione più consapevole e autentica con i territori di riferimento su cui operano i musei; si renda indispensabile il ripensamento delle istituzioni culturali come dispositivi capaci di attivare azioni più efficaci con persone e con comunità di riferimento (riflessione che emerge in rapporto al concetto di “dispositivo”, definizione che il filosofo Michel Foucault identifica come “punto di connessione di elementi eterogenei, come risposta ad un obiettivo strategico”: infatti, se le istituzioni culturali rappresentano il luogo della formazione e della proposizione di un interesse pubblico rivolto alla società, il management museale può mettere in atto il processo di partecipazione verso e per il pubblico e, quindi, si tratta di riconfigurare un cambiamento radicale del ruolo dell’istituzione all’interno della comunità, per esempio attraverso la costruzione di reti territoriali diffuse tra istituzioni di piccole e medie dimensioni). L’autore inoltre: ritiene concreta per un futuro sostenibile la proposta di accreditare il valore pedagogico dei musei attraverso l’incremento di investimenti destinati all’educazione e al coinvolgimento degli storici, chiamati a partecipare attivamente ai processi di relazione tra museo e comunità; evidenzia il concetto di valorizzazione quale ponte tra conoscenza, tutela e fruizione e la necessità di realizzare quasi una sorta di “patto” tra patrimonio culturale e cittadini, superando il dogmatismo che per tanto tempo ha reso molti beni culturali di fatto elitari, attraverso la riformulazione delle strategie di interazione con i visitatori, il cui obiettivo è un maggiore coinvolgimento del pubblico. In definitiva, inclusione e partecipazione si estendono sia alle modalità di funzionamento dei musei, sia alla capacità dei professionisti di andare oltre, implementando le tradizionali categorie di azione e attrazione. Dunque,  in tali riconsiderazioni per l’autore emerge l’indifferibile necessità di ridisegnare la mappa dei rapporti con il pubblico sia per effetto della percezione di scollamento tra musei e cittadini, spesso dovuto ad una inefficiente e obsoleta gestione e comunicazione, sia per la crescente familiarità con la sfera del social networking e conseguentemente i cittadini non sono più semplicemente considerati “destinatari” di progettualità calate “dall’alto” ma attivamente partecipi con le istituzioni culturali, che a loro volta diventano centrali per la vita culturale della comunità. Antibioticoresistenza (DOI: 10.13140/RG.2.2.17934.84802, 2 ed., pp. 256; 2015). Si tracciano cenni storici sul concetto di antibiosi, su ricerche, scoperta e produzione degli antibiotici e sul loro ruolo mondiale non solo terapeutico ma anche strategico dal secondo dopoguerra. Poi, si esaminano a livello nazionale ed internazionale: le problematiche inerenti consumo, uso improprio e abuso di antibiotici nell’uomo, in zootecnia, agricoltura e, quindi, nel ciclo alimentare e nell’ambiente; le politiche di contrasto al fenomeno dell’iperprescrizione e nei cittadini il grado di informazione e consapevolezza dei rischi; le linee guida di buona prassi comportamentale del malato; i documenti principali di lotta a tale emergenza. Si effettuano, inoltre, una rassegna analitica e un approfondimento su alcune super patologie (tubercolosi, gonorrea, meningite, ecc.) e sulle resistenze batteriche ai principali antibiotici. Si realizzano, infine, una ricognizione sull’attualità delle tecnologie e degli indirizzi di ricerca applicata e una rassegna sulle principali recenti nuove terapie. Chiude il lavoro un’appendice tecnica contenente un apparato essenziale di normative e direttive ministeriali italiane e comunitarie europee sul tema. Fotografie: ca 200 sue opere, selezionate per temi filosofici e creativi (pp. 424; 2015). Tabagismo: contributi scientifici, tecnici e legislativi (ISBN 978-97303-28-2, DOI: 10.13140/RG.2.2.11223.96165, pp. 2602017): si esaminano i recenti elementi essenziali evolutivi del fenomeno del tabagismo nel dibattito nazionale e internazionale, in evidenze scientifiche e implicazioni sociali, nei contributi e resoconti d’attività istituzionale sia di ricerca che clinica e nel contemporaneo quadro legislativo e regolatorio derivato dall’attenzione di istituzioni, enti governativi, organizzazioni sanitarie e società medico-scientifiche. Riforme del servizio farmaceutico dall’Unità d’Italia a inizio XXI secolo (Studio integrale; abstract presentato in Conferenza all’International Society History of Pharmacy - Royal University, Varsavia, 2017 - ISBN 978-88-97303-30-5, DOI: 10.13140/RG.2.2.33984.61444, pp. 122, 2018). Partendo da una ricognizione di massima sulla situazione preunitaria da inizio XIX secolo, si esaminano gli sviluppi del servizio farmaceutico nel Regno d’Italia prima e nella Repubblica Italiana poi, giungendo a fine 2008, nonché le interrelazioni e le influenze principali a livello Comunitario a partire dai Trattati di Roma del 1957. Dunque, dall’unificazione legislativa si giunge all’istituzione del servizio sanitario nazionale, ai provvedimenti iniziali di contenimento della spesa farmaceutica, ai prodromi di deregolamentazione, sino alle farmacie online e alle liberalizzazioni. Per una disamina più compiuta e ragionata, all’occorrenza si ha anche cura di inquadrare i termini essenziali dei principali fenomeni congiunturali e/o ‘collaterali’ inferenti sul servizio farmaceutico. Infine, alla trattazione degli ultimi tre decenni circa è riservata un’analisi ulteriormente particolareggiata e approfondita. Magistero ecclesiastico ai farmacisti da Pio XII a Benedetto XVI (patroc.: Nobile Collegio Chimico Farmaceutico Universitas Aromatariorum Urbis; presentazioni: Sen. Mariapia GARAVAGLIA, Presidente dell’Istituto Superiore di Studi Sanitari e già Ministro della Sanità; Prof. Francesco D’AGOSTINO, Accademico Pontificio pro Vita e Presid. Em. del Comitato Naz.le Bioetica; p. Bernard ARDURA, Presid. Pontificio Comitato di Scienze storiche. DOI: 10.13140/RG.2.2.10765.20960, 2 ed. 10 rist., pp. 202, 2019/2021). Ha ricevuto apprezzamento dal Presidente della Repubblica e da numerose altre personalità istituzionali, tra cui: S.Em.za Card. Luis Francisco LADARIA FERRER, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede; S.A. Em.ma Fra’ Giacomo DALLA TORRE, Principe e Gran Maestro del S.M. Ordine di Malta; S.E. Mons. Jean LAFFITTE, Prelato del S.M. Ordine di Malta e Vescovo Titolare di Entrevaux; S.E. Dominique de LA ROCHEFOUCAULD-MONTBEL, Grande Ospedaliere del S.M. Ordine di Malta; Prof. Annibale MOTTANA, Presidente dell’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL e Vice Segretario dell’Accademia Nazionale dei Lincei. “il libro esprime, attraverso un’ampia ricerca documentaria, come la Chiesa cattolica, soprattutto attraverso i discorsi dei Sommi Pontefici, sia sempre stata attenta verso la professione farmaceutica e del suo ruolo sociale deputato a favorire la cultura della prevenzione e dell’informazione” (On. Prof. Sergio MATTARELLA, Presidente della Repubblica); “Gent.mo Professore, grazie per il libro. Sarà senza dubbio molto utile ai farmacisti ma anche a tutti quelli che si interessano all’insegnamento della Chiesa. Complimenti per il bel lavoro”. (Card. Luis F. LADARIA, Prefetto Congregazione dottrina Fede:). “Egregio Professore, caro Confratello, ho ricevuto il Suo recente libro e La ringrazio infinitamente per il gentile pensiero. È un dono molto gradito che sarà un piacere avere tra i libri della mia biblioteca. Nel congratularmi con Lei per la Sua intensa attività di studioso (…)”. (SA Em.ma Fra’ Giacomo DALLA TORRE, Gran Maestro S.M. Ordine di Malta e Storico). “(…) Gradisco molto il Suo libro meditativo e gli auguro successo perché porterà a una migliore comprensione per quelli che, erroneamente, vengono considerati due poli divergenti se non opposti del pensiero umano”. (Prof. A. MOTTANA, Presid. Accad. Naz.le Scienze XL e Vice Segretario Accad. Naz.le Lincei). “Ci sono due modi per accostarsi a questo libro. Il primo è quello di sfruttarlo, per penetrare in un ambito del magistero della Chiesa, quello specificamente rivolto ai farmacisti, di significativo rilievo, ma ancora poco conosciuto e divulgato. Credo che Raimondo Villano sia stato il primo a raccogliere, in questo ambito, materiali importanti, sofisticati, ma non di facile accessibilità. Li ha raccolti con estrema precisione e attenzione, li ha ampiamente trascritti e citati e soprattutto li ha sottoposti a commenti non solo intelligenti e rispettosi, ma soprattutto esegeticamente rigorosi e corretti. Villano guida il lettore ad apprezzare come negli anni gli interventi magisteriali si arricchiscono, si precisano, acquistano valenze nuove, anche linguisticamente, e soprattutto entrano in un contatto sempre più stretto con la realtà della modernità, con le grandi questioni dottrinali e pratiche che siamo ormai avvezzi a ricomprendere sotto la denominazione complessiva (e forse non del tutto corretta) di Bioetica. Il senso ultimo della sua fatica viene quasi subito colto dal lettore di buona volontà: da Papa a Papa, da Pio XII a Papa Giovanni, da Paolo VI a Giovanni Paolo II, fino a Benedetto XVI l’impegno dottrinale e pastorale della Chiesa si fa sempre più evidente, sempre più teoreticamente calibrato, sempre più immerso in un orizzonte di complessità davvero inquietante. Quella di Villano non è una cronaca e meno che mai una generica esaltazione della Chiesa docente: è un’occasione per ribadire una verità che molti oggi vorrebbero mettere in un angolo per meglio marginalizzarla. Una verità che si traduce in una provocazione: gli insegnamenti della Chiesa, in ogni ambito (e per ciò che qui rileva, nell’ambito bioetico), non solo fanno parte costitutiva della storia, ma la orientano, la indirizzano e (arriverei a dire, esasperando un poco il mio discorso) le fanno violenza, le impongono cioè di tematizzare ciò che altrimenti verrebbe escluso da qualsivoglia riflessione di etica pubblica. Villano ha saputo cogliere questo punto e dobbiamo essergliene grati. C’è però anche un altro modo per trarre profitto dalla lettura di questo libro. Da esso infatti emerge il grande, e per molti forse inaspettato, rilievo del farmaco come vero e proprio problema bioetico. Il tema dell’obiezione di coscienza dei farmacisti, che è andato lentamente crescendo in questi ultimi decenni, è solo uno tra i tanti temi che rivelano non solo la complessità, ma soprattutto la nobiltà di questa professione. È un tema tuttora tragicamente aperto e controverso: chi vorrà leggere con attenzione quanto il Magistero pontificio si sia impegnato in tal senso e con quanta intelligenza critica, non potrà che essere ulteriormente grato a Raimondo Villano per il lavoro da lui fatto e che ha messo a nostra disposizione” (D’AGOSTINO). “Chiarissimo Professore, mi congratulo con Lei per questa originale e benvenuta raccolta dell’insegnamento pontificio, con il quale i Papi intervengono come avvocati della persona umana e, a nome della Chiesa, ‘Experte en humanité’, secondo la bella espressione di San Paolo VI alla tribuna delle Nazioni Unite. Nel corso dei pontificati di San Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, si sono moltiplicate le norme legislative allo scopo di facilitare comportamenti estranei alla legge naturale; per questo motivo, i Papi contemporanei hanno avvertito il dovere di offrire un insegnamento destinato ad illuminare il discernimento dei fedeli e in particolare quello delle persone professionalmente impegnate nel campo della bioetica. Con rinnovati complimenti” (p. ARDURA). Uomo - Malattia - Cura: storia, analisi e profili evolutivi (DOI: 10.13140/RG.2.2.19608.47362, 2 ed., pp. 1.116; 2020); pres. e prefaz.: Cav. Gr. Croce Sen. Avv. Francesco D’ONOFRIO, Prof. emerito di Diritto Pubblico Univ. Sapienza - Roma; Master (1965) Harvard Law School con “paper” (scritto sotto la guida di Henry KISSINGER) degno di pubblicazione e conservato in biblioteca dell’Università; Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministrie Vice Ministro per gli Affari Regionali (1991) dell’ultimo Governo ANDREOTTI e Ministro della Pubblica Istruzione (1994-95) del 1° Governo BERLUSCONI: “Per fortuna l’eccezionale vicenda della Pandemia di Covid-19 ha costituito oggetto di uno straordinario volume di Raimondo Villano. (…) È merito del volume aver saputo e voluto trattare contestualmente i tre profili fondamentali che la pandemia Covid-19 ha sempre più dimostrato essere connessi. (…) Basti pensare alla vicenda che ha finito quasi con il costringere Mario Draghi a spiegare le ragioni che hanno indotto l’Italia ad introdurre regole molto esigenti per quel che concerne l’ingresso nel Paese di persone provenienti da altre Nazioni europee. Nella prefazione al volume occorre pertanto aver sempre presente la connessione tra tutti i fenomeni ai quali ha dato e sta dando vita la pandemia, e non solo in Europa. La Pandemia Covid-19 aveva infatti finito con l’influenzare profili diversi di ordine interno e internazionale (…)”. Abstract: nell’incessante attività tra gli estremi della prevenzione dai malanni e della tutela della salute può insinuarsi la malattia, il cui rapporto con l’uomo ha come fulcro dell’azione di contrasto la   e il farmaco; più in senso lato, la relazione uomo-malattia-cura (e/o tutela-prevenzione) è una relazione tra uomini e civiltà, sintesi di osmosi e baricentrici equilibri di competenze e prospettive tecniche, scientifiche, professionali, politiche, sociali, economiche, culturali e religiose. Attorno a questa triade ruota una galassia di problematiche delle quali si cerca in questo volume di delineare le principali, beninteso senza alcuna velleitaria pretesa di esaustività. Il libro si sviluppa in 9 capitoli, con il 10° di riflessioni conclusive cui segue un apparato di sezioni tecniche dettagliate di ausilio, riferimento e approfondimento specifico. Nel capitolo 1, dopo cenni inerenti le principali condizioni morbose dell’umanità, se ne descrivono gli episodi salienti dalla preistoria ai giorni nostri, all’occorrenza approfondendo anche le significative evoluzioni demografiche e taluni importanti aspetti e fattori sociologici e chiudendo con una ricognizione di attualità e proiezione prospettica. Nel capitolo 2si approfondiscono gli sviluppi e le difficoltà degli aspetti teorici, sperimentali e pragmatici della scienza deputata allo studio e alla scoperta di prodotti capaci di prevenire, alleviare e guarire gli stati morbosi dell’uomo, da quando erano considerati misteriose influenze esterne penetrate nel corpo alle attuali rigorose e precise diagnostica e terapia. Nel capitolo 3 si approfondiscono aspetti, modalità e contenuti della lotta che dalla notte dei tempi l’uomo deve combattere contro le malattie: analisi, provvedimenti tecnici e legislativi, azioni politiche, fenomeni sociali e cenni prospettici futuri. Nel capitolo 4 si descrivono gli aspetti salienti di ricerca, produzione e sviluppo dei farmaci a livello nazionale ed internazionale: una realtà dietro la quale è assiepato, peraltro, un eccezionale mercato, che muove enormi capitali, quarto per importanza e fatturato dopo carburanti, fonti energetiche e armi. Nei capitoli 5 e 6 si inquadrano analiticamente i principali articolati aspetti pratici d’uso e tecnici di gestione inerenti il farmaco, la sua filiera e le istituzioni che lo regolano nonché le rilevanti evoluzioni e le complesse prospettive future. Nel capitolo 7 si effettua un inquadramento della spesa della sanità e del suo trend, si individuano i parametri di definizione e allocazione delle risorse economiche necessarie e si approfondiscono i problemi e gli strumenti di valutazione degli equilibri e dei processi di attuazione per i servizi e l’assistenza concludendo con un’analisi degli scenari futuri. Nei capitoli 8 e 9 si sviluppa una disamina di ordine etico e morale sulle formidabili responsabilità da affrontare e sugli immensi problemi da risolvere affinché che l’opera della scienza e del farmaco per la cura delle malattie assolvano con lealtà ed onestà d’intenti la loro delicata missione, peraltro non fine a se stessa ma con ragion d’essere nella promozione dell’uomo e animata da spirito di servizio. Non appartiene infine ad un ambito ideologico precostituito lo sviluppo analitico delle varie problematiche, in quanto non ci si rifiuta di considerarne oggettivamente tutti i principali aspetti. Trattato di Storia della Farmacia. Strutturalismo e ontologia - uomini ed opere - aspetti tecnici, artistici e culturali - virtù, etica ed estetica (patrocinio: Accad. Storia Arte Sanitaria Mi-B.A.C.; DOI:10.13140/RG.2.2.34954.54723, 4 vol.+ 2 cd, pp. 1.334 + 2000, 2021). Volume 1: storia della farmacia da preistoria ad epoca contemporanea (primo decennio XXI secolo)Volume 2: antiche ricette, pratiche e forme speziali; studio di botanica, orti e giardini; strumenti e tecniche di laboratorio di farmacia; bilance, mortai, vetri e vasi di farmacia; struttura e arredo di farmacia; farmacie storiche; antiche specialità e pubblicità farmaceutiche; Facoltà di Farmacia; Industrie farmaceutiche; Distribuzione farmaceutica intermedia (Cooperative, Società, Consorzi e Grossisti); Nobile Collegio Chimico Farmaceutico Universitas Aromatariorum Urbis; Accademia Italiana di Storia dell’Arte Sanitaria; Accademia Italiana di Storia della Farmacia; Organizzazioni ed attività straniere e internazionali di Storia della Farmacia; Santo Patrono e Protettori dei farmacisti; caduceo; aforismi e curiosità; satira, proverbi e aneddoti; indirizzi di Storia della farmacia; musei e raccolte museali; biblioteche; farmacisti illustri. Volume 3: la farmacia nelle arti (figurative, musicali, scultoree, cinematografiche e televisive, letterarie e teatrali). Volume 4: documenti (storici, laici, tecnici e religiosi); appendici; cronologia; considerazioni; postfazione; bibliografia. - Tra i multimediaCenni di arte e storia della farmacia (patrocini: AISF e Rotary; pres.: Dr. Antonio CORVI, Presid. Accad. Ital. Storia Farmacia; 3 ed., pp. 1.248; 2002). Influenza A/H1N1 (patroc.: UNESCO, Parigi; pres.: Gr. Uff. Prof. Giulio TARRO, Virologo Candidato Nobel per Medicina; pp. 104; 2009): “Ulteriore contributo sull’influenza che si distingue perché sono evidenziati gli aspetti strategici di una malattia, riportandone una ricca analisi raccolta personalmente e fornendo le nozioni virologiche aggiornate con gli ultimi studi. In particolare, l’Autore tocca i molteplici problemi interpretativi di ordine clinico ed epidemiologico della già lunga storia evolutiva di questa giovane malattia; approfondisce con chiara competenza i punti di maggiore interesse del rebus-influenza, e cioè le caratteristiche strutturali del virus A/H1N1. L’inconsueta trattazione binaria dell’influenza sotto il profilo sia virologico che istituzionale preventivo, rende questo lavoro assolutamente originale per l’ampio bagaglio di informazione che offre, nonché prezioso strumento di consultazione. L’Autore è anche elogiato perché è riuscito a pubblicare con particolare dovizia di dettagli un’opera che senz’altro si distingue tra tanti lavori della letteratura mondiale su questa gettonata malattia attuale”. L’opera ha originali intuizioni, come nell’invito a “considerare la creazione di una rete internazionale, in aree strategiche del pianeta (con più promiscuità tra umani e animali), che sorvegli i virus patogeni dagli animali all’uomo e ne segua l’evoluzione per affrontarli con tempestività per limitarne diffusione e letalità”. Syntagma (pp. 450; 2020): sequenza di foto dai contenuti poetici, morali e filosofici che inducono a riflettere sullo statuto ontologico delle immagini e sul modo in cui esse entrano in relazione con realtà e razionalità linguistica. Seguendo l’indole narrativa di un linguaggio a tratti esplicito o intuitivo o simbolico, si lascia percepire un battito di ‘cuore iconografico’. In vari momenti le foto evocano narrazioni di vita quotidiana e si è coinvolti da un pathos dal senso dolente, drammatico, sacrale, la cui forza accompagna lo sguardo sulle immagini, catturate girovagando e scrutando per conoscere e comprendere, in continui toccanti e irripetibili incontri con l’altro e l’altrove. Dunque, lo sforzo complessivo è teso ad un uso della fotocamera soprattutto come strumento di mediazione emotiva e concettuale con la società. Inoltre con la sintesi dell’autore, audiofilo sin dall’adolescenza, la musica non è solo accompagnamento o commento ma anche protagonista insieme all’immagine, tendendo alla sinestesia di una prolungata e profonda contaminazione percettiva, in una poliedrica esperienza: una uditiva musicale, una visiva di contenuti sia iconografici che scoperti o evocati o intuiti con la musica ed una letteraria o concettuale. Non di rado poi la ricerca si cimenta nella selezione di musica che conduce di gradino in gradino dalla bellezza, dalla delicatezza e dall’armonia verso l’eterno e l’infinito, dunque grande musica di dimensione spirituale e dalle potenzialità espressive dell’ineffabile e dell’invisibile al tempo stesso, che peraltro sono l’anima della religione. Tali momenti in effetti testimoniano pure quello che lui ha sempre attestato: la sua fede. Sinestesie di spiritualità-Avvento 2023 (119 Mb; 1 file, 114 diapositive, 1 colonna sonora - CDD 770 VIL sin 2023it, LCC BL1108.2-1108.7, DOI: 10.13140/RG.2.2.30049.48486, Chiron, 2023). R- ERERientra in serie di compendio d’attività fotografica (per lo più di medio formato) creativa più significativa dell’autore in ambito poetico letterario, morale e filosofico sviluppata dal 1971 al 2020L’intento di questo lavoro, che è in embrione nel volume ‘Foto’ del 2015 e si perfeziona con i multimedia ‘Romance’, ‘Aisthesis’, ‘Promethéus’, ‘Pulse’, ‘Syrius’, ‘Synopsis’, ‘δραµα’ e ‘Pathos’, è di presentare una sequenza di opere capaci di racchiudere contenuti poetici, temi morali e dilemmi filosofici con un risultato di alto valore che intreccia umanità, conoscenza e talento. Dalla prefazione dell’autore: L’Avvento è una tappa di riflessione che contribuisce alla saggezza in molte esperienze culturali, anche se in modi diversi. Poesia e letteratura possono talora concorrere a rischiarare alcuni problemi teologici e ad affinare i nostri sensi naturali per attivare i sensi soprannaturali, offrendo una capacità di ascolto, di ospitalità, che l’orecchio di per sé non possiede. La letteratura è il veicolo privilegiato della vita, pone questioni disarmanti: se la teologia la ignora rischia di ingarbugliarsi in un discorso autoreferenziale, incapace di incidere sulla realtà. Ragionare per immagini ha una forza impressionante: tutti capiscono, è più universale, tocca livelli non solo concettuali ma anche emozionali (rif.: Card. José Tolentino de Mendonça). Inoltre, “la rara risorsa umana del desiderio di infinito è fondamentale anche per capire la natura umana, che è storia la cui costante è l’anelito per l’irraggiungibile, di per sé illimitato in quanto indisponibile. L’esercizio applicativo di tale risorsa consente pure il superamento dell’asfittica contingenza del quotidiano ed offre una visuale e un’opportunità di comprensione e di discernimento utili ad elevare se stessi e capaci di farci rendere un piccolo ma significativo ulteriore contributo al miglioramento di questo mondo” (R. Villano). 43 immagini per 43 giorni, per mantenere la luce della Fede nel cuore delle persone: è questo il progetto fotografico inedito - non teologico né evangelico (salvo qualche nota in postfazione), quanto tutt’al più una sorta di poesia e filosofia visive e di una narrativa e metafisica fotografiche - da me promosso per l’imminente periodo di Avvento, pubblicato anche (a risoluzione video) su qualche piattaforma di social media network. Nell’intento dell’autore, la sequenza in sinestesie didascaliche letterarie laiche e contenutistiche audiovisive può tendere in un certo qual modo a favorire, quantomeno, aspetti sostanziali di domande e riflessioni di senso riconducibili all’attesa, proprio come nell’Avvento, di essere più vicini al Signore, per quel che Egli comporterà per il mondo, ovvero che il Verbo entra nella storia, e sapendo che alla fine del periodo trascorso tornerà per il popolo la vita e la gioia, con la celebrazione nel Natale della nascita di Gesù. (…) Pensare in questo tempo è uno dei volti della speranza pure di breccia nei cuori e nelle menti di chi non professa alcuna fede, affinché si crei un grembo generativo da cui si nasca ad una nuova una vita: come “etsi Deus daretur”, come se Dio ci fosse, smisurata “misura” che aiuta a contenere e convertire il male, anche orribile, di cui si è capaci e a fare il bene che sospinge a realizzare la propria personale e comunitaria umanità (dia-logo di Joseph Ratzinger - Benedetto XVI). NOTA: Per disposizione di Raimondo Villano  (sin dal 1985, Presidente della Fondazione curatrice dell’opera - privata, indipendente, no-profit, no-partisan e no-onlus, fondata su sua iniziativa e dedita ad attività nazionale e internazionale sociosanitaria, umanitaria, scientifico-culturale e tecnico-professionale - e dal 2006 anche Amministratore del controllato spin-off editore per le pubblicazioni), l’opera non è al momento in vendita ed è prodotta in piccola serie limitata, con distribuzione esclusiva assegnata a specifici destinatari istituzionali pubblici in prevalenza culturali e confessionali, da lui stesso indicati; nel contempo, sempre il Cav. Villano si riserva di valutare a medio termine eventuali ulteriori azioni finalizzate ad opere di beneficenza, nel solco di quanto già da lui realizzato di frequente in passato, anche remoto, in Italia e all’estero con analoghe iniziative sia editoriali che di svariati altri generi.

"Ho imparato così tanto da voi, Uomini…

Ho imparato che ognuno vuole vivere sulla cima della montagna,

senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata”

Gabriel Garcia Márquez



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