Aforismi Religiosi

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Parte 1

 

“Là dove arriva il Vangelo fiorisce la vita”.

Benedetto XVI, Regina Coeli, 29 maggio 2011

 

“Dì, buon Cristiano, fatti manifesto: fede che è? (…) Fede è sustanza di cose sperate e argomento de le non parventi: e questa pare a me sua quiditate”.

Dante Alighieri, Divina Commedia, Paradiso (Canto XXIV: 52-54; 64-66)

 

“Che cos’è l’atto della fede? È la risposta dell’uomo alla Rivelazione di Dio, che si fa conoscere, che manifesta il suo disegno di benevolenza; è, per usare un’espressione agostiniana, lasciarsi afferrare dalla Verità che è Dio, una Verità che è Amore. Per questo san Paolo sottolinea come a Dio, che ha rivelato il suo mistero, si debba ‘l’obbedienza della fede’ (Rm 16,26; cfr 1,5; 2 Cor 10, 5-6), l’atteggiamento con il quale ‘l’uomo liberamente si abbandona tutto a Lui, prestando la piena adesione dell’intelletto e della volontà a Dio che rivela e assentendo volontariamente alla Rivelazione che egli da’ (Cost dogm. Dei Verbum, 5). Tutto questo porta ad un cambiamento fondamentale del modo di rapportarsi con l’intera realtà; tutto appare in una nuova luce, si tratta quindi di una vera “conversione”, fede è un ‘cambiamento di mentalità’, perché il Dio che si è rivelato in Cristo e ha fatto conoscere il suo disegno di amore, ci afferra, ci attira a Sé, diventa il senso che sostiene la vita, la roccia su cui essa può trovare stabilità”.

Benedetto XVI, Udienza del 5 dicembre 2012

 

“Si Deus nobiscum, quis contra nos?”. - “Se Dio è con noi, chi è contro di noi?”.

Motto dell’Ordine di Filippo il Magnanimo, Assia-Darmstadt

 

“La Rivelazione immette nella storia un punto di riferimento da cui l’uomo non può prescindere, se vuole arrivare a comprendere il mistero della sua esistenza; dall’altra parte, però, questa conoscenza rinvia costantemente al mistero di Dio, che la mente non può esaurire, ma solo accogliere nella fede”.

Papa Giovanni Paolo II, Enciclica Fides et ratio (14).


“La storia è una lotta tra due amori, amore di se stesso fino al disprezzo di Dio, amore di Dio fino al disprezzo di sé nel martirio”.

Sant’Agostino

 

“La Chiesa, fedele al mandato di Cristo, non cessa mai di affermare la verità sull’uomo e sul suo destino. (...) Quali risposte, allora è chiamata a dare la fede, con ‘dolcezza e rispetto’, all’ateismo, allo scetticismo, all’indifferenza verso la dimensione verticale, affinché l’uomo del nostro tempo possa continuare ad interrogarsi sull’esistenza di Dio e a percorrere le vie che conducono a Lui? Vorrei accennare ad alcune vie, che derivano sia dalla riflessione naturale, sia dalla stessa forza della fede. Le vorrei molto sinteticamente riassumere in tre parole: il mondo, l’uomo, la fede”. Relativamente alla prima via, il mondo, si deve “recuperare e far recuperare all’uomo d’oggi la capacità di contemplare la creazione, la sua bellezza, la sua struttura. Il mondo non è un magma informe, ma più lo conosciamo e più ne scopriamo i meravigliosi meccanismi, più vediamo un disegno, vediamo che c’è un’intelligenza creatrice. Albert Einstein disse che nelle leggi della natura ‘si rivela una ragione così superiore che tutta la razionalità del pensiero e degli ordinamenti umani è al confronto un riflesso assolutamente insignificante’”. Relativamente alla seconda via, l’uomo, considerando il Catechismo della Chiesa Cattolica, “con la sua apertura alla verità e alla bellezza, con il suo senso del bene morale, con la sua libertà e la voce della coscienza, con la sua aspirazione all’infinito e alla felicità, l’uomo si interroga sull’esistenza di Dio”. Relativamente alla terza via, la fede, “chi crede è unito a Dio, è aperto alla sua grazia, alla sua forza della carità (...) la sua fede non ha timore di mostrarsi nella vita quotidiana, è aperta al dialogo che esprime profonda amicizia per il cammino di ogni uomo, e sa aprire luci di speranza al bisogno di riscatto, di felicità, di futuro. La fede, infatti, è incontro con Dio che parla e opera nella storia. (...) Un cristiano, una comunità che siano operosi e fedeli al progetto di Dio che ci ha amati per primo costituiscono una via privilegiata per quanti sono nell’indifferenza o nel dubbio circa la sua esistenza e la sua azione”. “Oggi molti hanno una concezione limitata della fede cristiana, perché la identificano con un mero sistema di credenze e di valori e non tanto con la verità di un Dio rivelatosi nella storia, desideroso di comunicare con l’uomo a tu per tu, in un rapporto d’amore con lui. In realtà, a fondamento di ogni dottrina o valore c’è l’evento dell’incontro tra l’uomo e Dio in Cristo Gesù. Il Cristianesimo, prima che una morale o un’etica, è l’avvenimento dell’amore, è l’accogliere la persona di Gesù”.

Benedetto XVI, Udienza del 14 novembre 2012

 

“La teologia dell’incarnazione del Logos nella storia e del suo effetto nella Chiesa fino all’eschaton, rende possibile un’ermeneutica della storia comprendente un tale passato, il presente e il futuro ed allo stesso tempo eccedente ogni storicità”.

Heinz Sproll

 

“Onorerò il Natale nel mio cuore e cercherò di tenerlo con me tutto l'anno”. 

Charles Dickens

 

“La Chiesa Cattolica, città di Dio ha, per re, la Verità, per legge, la Carità, per misura, l’Eternità”.

Sant’Agostino (Epistola 138)

 

‎“Il silenzio è capace di scavare uno spazio interiore nel profondo di noi stessi, per farvi abitare Dio; perché la sua Parola rimanga in noi, perché l'Amore per Lui si radichi nella nostra mente e nel nostro cuore e animi le nostra vita”.

Benedetto XVI

 

“Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo”. 

Giovanni (16,33)

 

“La vita di ogni uomo è una favola scritta da Dio”. 

Hans Christian Andersen

 

‎“Il Sacerdozio è l’amore del cuore di Gesù. Un buon pastore, un pastore secondo il cuore di Dio, è il più grande tesoro che il buon Dio possa accordare ad una parrocchia e uno dei doni più preziosi della misericordia divina. Oh come il prete è grande!... Se egli si comprendesse morirebbe... Dio gli obbedisce: egli pronuncia due parole e Nostro Signore scende dal cielo alla sua voce e si rinchiude in una piccola ostia...”.

San Giovanni Maria Vianney

 

“Non ci seduce certo la prospettiva ingenua che, di fronte alle grandi sfide del nostro tempo, possa esserci una formula magica. No, non una formula ci salverà, ma una Persona, e la certezza che essa ci infonde:  Io sono con voi!”.

Giovanni Paolo II,  Lettera Apostolica Novo millennio ineunte (29), Epifania del Signore 2001

 

“Ogni cristiano e ogni sacerdote dovrebbero, a partire da Cristo, diventare sorgente che comunica vita agli altri. Noi dovremmo donare acqua della vita ad un mondo assetato”.

Benedetto XVI, solennità del Sacro Cuore 2010

 

“La verità vi farà liberi”.

Giovanni (8, 32)

 

“Spesso ad uno più giovane il Signore ispira un parere migliore”

San Benedetto, Regula (iii, 3)

 

“Io sono così come Dio mi giudica. La parola di Dio è l’invito che Egli a noi rivolge ad essere insieme con lui nella verità. È il tappeto che si srotola fino a noi e su cui possiamo camminare fino al trono del Padre”.

Hans Urs von Balthasar

 

“Non dobbiamo essere cristiani timidi. Consapevoli del dono ricevuto, dobbiamo parlare di Gesù e della Chiesa con franchezza e senza impedimenti. Siate sempre fedeli a questa missione, che è la natura stessa della Chiesa, e che deve tormentare il cuore di ogni discepolo del Signore”.

Cardinale Angelo Bagnasco, Messa in Piazza San Pietro, 26 maggio 2012

 

“Nell’Antico Testamento troviamo una densa espressione sulla fede, che Dio affida al profeta Isaia affinché la comunichi al re di Giuda, Acaz. Dio afferma: ‘Se non crederete - cioè se non vi manterrete fedeli a Dio - non resterete saldi’ (Is 7,9b). Esiste quindi un legame tra lo stare e il comprendere, che esprime bene come la fede sia un accogliere nella vita la visione di Dio sulla realtà, lasciare che sia Dio a guidarci con la sua Parola e i Sacramenti nel capire che cosa dobbiamo fare, qual è il cammino che dobbiamo percorrere, come vivere. Nello stesso tempo, però, è proprio il comprendere secondo Dio, il vedere con i suoi occhi che rende salda la vita, che ci permette di ‘stare in piedi’”, di non cadere”.

Benedetto XVI, Udienza del 5 dicembre 2012

 

“La sollecitudine di accostare i fratelli non deve tradursi in una attenuazione, in una diminuzione della verità. Il nostro dialogo non può essere una debolezza rispetto all’impegno verso la nostra fede”.

Paolo VI

 

“Le persone innamorate di Gesù non invecchiano mai”.

Michelangelo Buonarroti 

 

“Ogni azione di Cristo è nostra istruzione”.

San Tommaso d’Aquino

 

“Se il mondo invecchia, Cristo è perpetuamente giovane. Da qui l’invito di Agostino: “Non rifiutare di ringiovanire unito a Cristo, anche nel mondo vecchio. Egli ti dice: Non temere, la tua gioventù si rinnoverà come quella dell’aquila” (cfr Sermoni 81,8)”

Benedetto XVI, Udienza generale del 16 gennaio 2008 

 

“Non c’è personalità veramente perfetta che nei santi. Ma come? I santi si sono forse proposti di sviluppare la propria personalità? No. L’hanno trovata senza cercarla, perché non cercavano questa, ma Dio solo”.

Jacques  Maritain

 

“Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli:  se avete amore gli uni per gli altri”

Giovanni (13, 35)

 

“Contempli la Trinità, se vedi la carità”.

 Sant’Agostino, De Trinitate (VIII, 8, 12)

 

“Anche se noi non crediamo, Egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso”.

San Paolo (2 Tim 2, 13)

 

“Io credo che Dio, in ogni situazione difficile, ci concederà tanta forza di resistenza quanta ne avremo bisogno. Egli però non la concede in anticipo, affinché ci abbandoniamo interamente in lui e non in noi stessi. Ogni paura per il futuro dovrebbe essere superata con questa fede”. 

 Dietrich Bonhoeffer 

 

“Solo chi dà se stesso crea futuro. Chi vuol semplicemente insegnare, cambiare solo gli altri, rimane sterile”.

Joseph Ratzinger, Fede e Futuro

 

“Siamo certi che chi fa il broncio alla bellezza non è più in grado di pregare, e tra poco non sarà più in grado di amare”.

Hans Urs Von Balthasar

 

“Questa sarà l’alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo”.

Ger (31,33)

 

“La risurrezione svela definitivamente qual è l’autentica identità e la straordinaria statura del Crocifisso. Una dignità incomparabile e altissima: Gesù è Dio!”.

Benedetto XVI

 

“O Signore, chi potrà dimorare nella tua tenda,chi potrà abitare sul santo tuo monte? Chi cammina nell’integrità, pratica la giustizia e dice il vero dal cuor suo. Chi non calunnia con la sua lingua, non fa del male al suo prossimo e non pronuncia infamia contro il suo vicino. Chi disprezza l’uomo abietto, ma onora i timorati del Signore, e, giurando a suo danno, non muta. Chi non dà il suo denaro ad usura e non accetta doni contro l’innocente. Chi fa questo giammai vacillerà”.

Salmo 15 (14)

 

“I laici siano sempre più consapevoli della loro vocazione, come membra vive della Chiesa ed autentici discepoli e missionari di Cristo in tutte le cose”.

Gaudium et spes, n. 43.

 

“Non è l’uomo a trovare la Verità, ma la Verità a trovare l’uomo. E la Verità è una persona: Gesù Cristo”.

Sant’Agostino

 

“L’Avvento, il tempo liturgico che ci prepara al Santo Natale, ci pone di fronte al luminoso mistero della venuta del Figlio di Dio, al grande ‘disegno di benevolenza’ con il quale Egli vuole attirarci a Sé, per farci vivere in piena comunione di gioia e di pace con Lui. L’Avvento ci invita ancora una volta, in mezzo a tante difficoltà, a rinnovare la certezza che Dio è presente: Egli è entrato nel mondo, facendosi uomo come noi, per portare a pienezza il suo piano di amore. E Dio chiede che anche noi diventiamo segno della sua azione nel mondo. Attraverso la nostra fede, la nostra speranza, la nostra carità, Egli vuole entrare nel mondo sempre di nuovo e vuol sempre di nuovo far risplendere la sua luce nella nostra notte”.

Benedetto XVI, Udienza del 5 dicembre 2012

 

“La sacra Scrittura è […] il libro nel quale sono scritte parole di vita eterna perché, non solo crediamo, ma anche possediamo la vita eterna, in cui vedremo, ameremo e saranno realizzati tutti i nostri desideri”.

San Bonaventura da Bagnoregio, Breviloquium, Prol.  (Opera Omnia V, 201s.).

 

“La prova della vostra fede produce costanza. Beato l’uomo che sostiene la prova; perché, essendosi reso approvato, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che l’amano”.

Giacomo (1:3, 12)

 

“Se il buon Dio vuole prolungare l’ora della prova, non investigarne il perché”.

Padre Pio

 

SDG “Soli Deo Gloria”; J.J. “Jesu Juva”.

Johan Sebastian Bach

 

“Il tesoro che ci viene procurato dalla fede è la completezza dell’uomo, preparata in Dio”.

Hans Urs von Balthasar , Il tutto nel frammento

 

“Narrano i cieli la gloria del Signore, gli spazi annunziano l’opera delle sue mani. Un giorno all’altro ne dà notizia, una notte all’'altra lo racconta, senza discorsi e senza parole. Non è voce che si possa udire”.

Salmo (19, 1-4)

 

“Dio non dispera dell’uomo. Cristiani, neppure noi possiamo disperare dell’uomo, perché sappiamo che egli è sempre più grande dei suoi errori e delle sue colpe”. 

Giovanni Paolo II, Mi hai gettato nella fossa profonda - Indirizzo ai cattolici, Lettera apostolica in occasione del 50° anniversario dell’inizio della seconda guerra mondiale.


“È Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. È Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro. È Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società. È Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale. È Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. È Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri”.

Madre Teresa di Calcutta

 

“Non cedete alla tentazione della mediocrità e dell’abitudine! Coltivate nell’animo desideri alti e generosi! Fate vostri i pensieri, i sentimenti, le azioni di Gesù! Sì, il Signore chiama ciascuno di voi ad essere collaboratore infaticabile del suo disegno di salvezza, che cambia i cuori; ha bisogno anche di voi per fare delle vostre famiglie, delle vostre comunità e delle vostre città, luoghi di amore e di speranza”.

Benedetto XVI, Udienza in Piazza San Pietro, 26 maggio 2012

 

“Dio ti vuole riempire di miele, ma se tu sei pieno di aceto, il miele dove lo metti?”.

Sant’Agostino

 

“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”.

Giovanni (1,14)

 

“Così grande è il potere del bene che anche i malvagi lo cercano”.

Sant’Agostino, Sermo (29, 1)

 

“L’amnesia dell’eterno è il male del nostro secolo”.

Charles Peguy

 

“Dio non guarda alle molteplicità delle azioni, ma al modo in cui si fanno”.

Papa Giovanni XXIII

 

Amor ipse intellectus est” - “Gà in se stesso l'amore è principio di conoscenza”.

Guglielmo di Saint-Thierry

 

‎“Vale più una lacrima sparsa meditando Gesù Crocifisso che un anno di digiuno a pane ed acqua, ed un pellegrinaggio, a piedi scalzi, fino a Gerusalemme”.

Sant’Agostino

 

“Noi esistiamo, fin dall’eternità nella mente di Dio, in un grande progetto che Dio ha custodito in se stesso e che ha deciso di attuare e di rivelare ‘nella pienezza dei tempi’ (cfr Ef 1,10). San Paolo ci fa comprendere come tutta la creazione e, in particolare, l’uomo e la donna non siano frutto del caso, ma rispondano ad un disegno di benevolenza della ragione eterna di Dio che con la potenza creatrice e redentrice della sua Parola dà origine al mondo. Questa prima affermazione ci ricorda che la nostra vocazione non è semplicemente esistere nel mondo, essere inseriti in una storia, e neppure soltanto essere creature di Dio; è qualcosa di più grande: è l’essere scelti da Dio, ancora prima della creazione del mondo, nel Figlio, Gesù Cristo. In Lui, quindi, noi esistiamo, per così dire, già da sempre. Dio ci contempla in Cristo, come figli adottivi. (Ef 1,5), è definito ‘il mistero’ della volontà divina (v. 9), nascosto e ora manifestato nella Persona e nell’opera di Cristo. L’iniziativa divina precede ogni risposta umana: è un dono gratuito del suo amore che ci avvolge e ci trasforma”.

Benedetto XVI, Udienza del 5 dicembre 2012


“L’uomo diventa per grazia ciò che Dio è per natura”.

Guglielmo di Saint-Thierry (Epistola aurea 262-263, SC 223, pp. 353-355)

 

“Tutta la legge trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso. Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!”. 

San Paolo

 

“La gloria di colui che tutto move per l’universo penetra e risplende in una parte più e meno altrove. Nel ciel che più della sua luce prende fu’ io, e vidi cose che ridire né sa né può chi di là su discende”.

Dante Alighieri, Divina Commedia (Paradiso, Canto I)

 

Gesù al pescatore Pietro: “A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”.

Matteo (16, 19)

 

“Dove Dio diventa grande, diventa grande anche l’uomo e luminoso il mondo”.

Benedetto XVI

 

“La parola del Signore resta in eterno”.

Sal (116.2)

 

“Mediante la persecuzione del popolo, da cui ‘proviene Cristo secondo la carne’ (Romani, 9, 5), il messaggio evangelico della pari dignità di tutti i figli di Dio veniva schernito”.   

Giovanni Paolo II, Mi hai gettato nella fossa profonda - Indirizzo ai cattolici, Lettera apostolica in occasione del 50° anniversario dell’inizio della seconda guerra mondiale.

 

“Non temere quello che avrai da soffrire;… Sii fedele fino alla morte ed Io ti darò la corona della vita”.

Apocalisse (2:10)

 

“Che cosa ti manca? Sei divenuto immortale, sei divenuto libero, sei divenuto figlio, sei divenuto giusto, sei divenuto fratello, sei divenuto coerede, con Cristo regni, con Cristo sei glorificato. Tutto ci è stato donato e – come sta scritto – ‘come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?’ (Rm 8,32). La tua primizia (cfr 1 Cor 15,20.23) è adorata dagli angeli […]: che cosa ti manca?” (PG 62,11).

Giovanni Crisostomo, Commento dell’inizio della Lettera agli Efesini (invita a gustare tutta la bellezza del questo “disegno di benevolenza” di Dio rivelato in Cristo)

 

“Che io osi parlare al mio Signore, pure essendo polvere e cenere”.

Giovanni (18, 27)

 

“Il regno di Dio è dentro di voi”.

Luca (17, 21)

 

“La Chiesa Cattolica, città di Dio ha, per re, la Verità, per legge, la Carità, per misura, l’Eternità”.

Sant’Agostino (Epistola 138)

 

“Dio fa la differenza... Di più! Dio ci fa differenti, ci fa nuovi... “Osate decisioni definitive, perché in verità queste sono le sole che non distruggono la libertà, ma ne creano la giusta direzione, consentendo di andare avanti e di raggiungere qualcosa di grande nella vita”.

Benedetto XVI, Stadio dos Coqueiros di Luanda, rivolgendosi ai giovani angolani, Angola, 21 marzo 2009

 

“Getta sull’Eterno il tuo peso, ed egli ti sosterrà; Egli non permetterà mai che il giusto sia smosso”.

Salmo (55:22)

 

L’universo “non è caos o risultato del caos, ma anzi appare sempre più chiaramente come complessità ordinata” che “ha origine nella Parola creatrice di Dio”; dalle scienze si ottengono risultati per “una comprensione più profonda dell'ordine naturale”: l’invito è ad approfondire la ricerca “di una visione complessiva di questo universo in cui gli esseri umani, dotati di intelligenza e di libertà, sono chiamati a capire, amare, vivere e lavorare”.

Benedetto XVI, Discorso alla plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze su “Complessità e analogia nella scienza: aspetti teoretici, metodologici ed epistemologici”, 8 novembre 2012

 

“Non colui che raccomanda se stesso è approvato, ma colui che il Signore raccomanda”.

San Paolo, Seconda Lettera ai Corinzi (10:18)

 

“L’uomo non è stato creato come un animale irrazionale piegato verso la terra, ma, eretto di statura, un richiamo a guardare in alto”.

Sant’Agostino,  De Civitate Dei (XXII, 24, 4)

 

“Quando penso ai focolari cristiani, mi piace immaginarli luminosi e lieti come quello della Sacra Famiglia”.

San Josemaría Julián Mariano Escrivá de Balaguer y Albás

 

“Il Concilio Ecumenico Vaticano II nella Costituzione dogmatica Dei Verbum dice: ‘Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelare se stesso [non solo qualcosa di sé, ma se stesso] e far conoscere il mistero della sua volontà, mediante il quale gli uomini, per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, nello Spirito Santo hanno accesso al Padre e sono così resi partecipi della divina natura’ (n. 2). Dio non solo dice qualcosa, ma Si comunica, ci attira nella divina natura così che noi siamo coinvolti in essa, divinizzati. Dio rivela il suo grande disegno di amore entrando in relazione con l’uomo, avvicinandosi a lui fino al punto di farsi Egli stesso uomo. Il Concilio continua: ‘Il Dio invisibile nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici (cfr Es 33,11; Gv 15,14-15) e vive tra essi (cfr Bar 3,38) per invitarli e ammetterli alla comunione con Sé’ (ibidem). Con la sola intelligenza e le sue capacità l’uomo non avrebbe potuto raggiungere questa rivelazione così luminosa dell’amore di Dio; è Dio che ha aperto il suo Cielo e si è abbassato per guidare l’uomo nell’abisso del suo amore”.

Benedetto XVI, Udienza del 5 dicembre 2012

 

“Voi conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. 

Giovanni (8, 32)

 

“Come un cieco avverte il sole senza vederlo, così l’anima Dio”.  

Hans Urs Von Balthasar

 

“Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi”.

Giovanni (13, 13-15)

 

“Credo ut intelligam, intelligo ut credam”. - “Credo per comprendere, comprendo per credere”.

Sant’Agostino, Sermones (43, 9)

 

“Non c’è amore senza sofferenza, senza la sofferenza della rinuncia a se stessi”.

Benedetto XVI

 

“Non la scienza, ma la carità ha trasformato il mondo, in alcuni periodi; e solo pochissimi uomini son passati alla storia per la scienza; ma tutti potranno rimanere imperituri, simbolo dell’eternità della vita, in cui la morte non è che una tappa, una metamorfosi per un più alto ascenso, se si dedicheranno al bene”. 

San Giuseppe Moscati

 

“Un neonato rappresenta il convincimento di Dio che il mondo deve continuare”.

Carl Sandburg

 

“Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!”.

Luca, Canto al Vangelo (3, 4.6)

 

“Maria è Madre di Dio e ottiene tutto; è madre degli uomini e tutto concede”.

San Francesco di Sales

 

Il desiderio di Dio è inscritto nel cuore dell’uomo, perché l’uomo è stato creato da Dio e per Dio.

Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 27).

 

“Io sono la vite, voi i tralci”.

Giovanni (15, 5)

 

“Se il disimpegno è sempre stato inaccettabile, il tempo presente lo rende ancora più colpevole. Non è lecito a nessuno rimanere in ozio. (…) Non c’è posto per l’ozio, tanto è il lavoro nella vigna del Signore”.

Christifideles laici, Introduzione (3)

 

“Adulto, secondo il Vangelo, non è colui che non è sottoposto a nessuno e non ha bisogno di nessuno. Adulto, cioè maturo e responsabile, può essere solo colui che si fa piccolo, umile e servo davanti a Dio. È necessario, perciò, formare le coscienze alla luce della Parola di Dio, da cui trae senso e spinta ogni progetto ecclesiale e umano, anche per quanto concerne l’edificazione della città terrena (cfr Sal 127,1). Occorre rinnovare l’anima delle istituzioni e fecondare la storia con semi di vita nuova”.

Benedetto XVI, Udienza in Piazza San Pietro, 26 maggio 2012

 

Abitiamo nel Signore quando siamo il suo corpo e lui abita in noi quando siamo il suo tempio.

Sant’Agostino

 

“Cercate di comprendere quali siano le risposte di Dio alle vostre domande. Quando è il cuore che prega, Egli risponde”.

Santa Teresa d’Avila

 

“Tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compie nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio”.

Col (3, 17)

 

“La preghiera è un dialogo che la parola di Dio conduce e dove noi non possiamo essere che gli ascoltatori”.

Hans Urs von Balthasar


“Il Signore non ci abbandona mai, se noi non lo abbandoniamo per primi”.

Sant’Agostino

 

“Volere ciò che Dio vuole è la sola scienza che ci mette in tranquillità”.

François Malherbe

 

“Ecco, è l’ora di andar via: io a morire e voi a vivere. Chi di noi vada verso una condizione migliore è ignoto a tutti, fuorché a Dio”.

Platone

 

“Ateismo: indizio di forza intellettuale, ma fino a un certo punto”.

Blaise Pascal

 

“Io ho vinto il mondo!”.

Giovanni (16, 33)

 

“Cristo ti libera perché ti ama, perché ha dato se stesso per te (cf. Gal 2, 20), perché ha vinto per te e per tutti. Cristo ha restituito il mondo e te a Dio. Ha restituito Dio a te e al mondo. Per sempre!”.

Giovanni Paolo II, Messaggio Urbi et Orbi, Domenica di Pasqua, 15 aprile 1990.

 

“Mi sono fatto tutto a tutti”.

Corinzi, I libro (9, 2)

 

“Le lacrime sono lo sciogliersi del ghiaccio dell’anima. E a chi piange, tutti gli angeli sono vicini”.

Hermann Hesse

 

“La falsità è il marchio del diavolo”.

Benedetto XVI

 

“Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna”.

Matteo (20, 1-2)

 

“Dio è carità”.

Giovanni (1 - 4, 8)

 

“Ecco io vengo presto e porto con me il premio per retribuire ciascuno secondo le sue opere. Io sono l’Alfa e l’Omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine”.

Apocalisse (22, 13)

 

“La prima libertà è non aver peccati gravi”.

Sant’Agostino

 

“Siete i miei discepoli, se vi onorerete gli uni agli altri”.

Giovanni (13, 35)

  

“Domanderò conto della vita dell’uomo all’uomo, a ognuno di suo fratello”.

Genesi (9, 5)

 

“Maria è così buona che non smette di mandare uno sguardo di compassione al peccatore. Aspetta sempre che egli la invochi”.

San Giovanni Maria Vianney, “Curato d'Ars”

 

“Dio non è il concorrente della nostra esistenza, ma piuttosto ne è il vero garante, il garante  della grandezza della persona umana”.

Benedetto XVI, Udienza pubblica del 28 novembre 2012

 

“In faccia alla morte l’enigma della condizione umana diventa sommo”.

Gaudium et Spes (I, 18)

 

“Cos’è Dio? Il tutto!”.

Pindaro

 

“Se Dio esiste, chi è? Se non esiste, chi siamo?”.

Gesualdo Bufalino

 

“Andate anche voi nella mia vigna”.

Matteo (20, 1-2)

 

“Il buio veramente minaccioso per l’uomo è il fatto che egli, in verità, è capace di vedere ed indagare le cose tangibili, materiali, ma non vede dove vada il mondo e da dove venga. Dove vada la stessa nostra vita. Che cosa sia il bene e che cosa sia il male. Il buio su Dio e il buio sui valori sono la vera minaccia per la nostra esistenza e per il mondo in generale. Se Dio e i valori, la differenza tra il bene e il male restano nel buio, allora tutte le altre illuminazioni, che ci danno un potere così incredibile, non sono solo progressi, ma al contempo sono anche minacce che mettono in pericolo noi e il mondo. Oggi possiamo illuminare le nostre città in modo così abbagliante che le stelle del cielo non sono più visibili. Non è questa forse un’immagine della problematica del nostro essere illuminati?”. 

Benedetto XVI, Sabato Santo, 7 aprile 2012

 

“L’uomo ha in realtà una legge scritta da Dio dentro il suo cuore: obbedire a questa legge è la dignità stessa dell’uomo, e secondo essa egli sarà giudicato”.

Gaudium et Spes (I, 16; Rom 2, 14-16)

 

“Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”.

Matteo (16, 16-18) 

 

“Si deve essere consapevoli che, se è vero che immensa è la misericordia di Dio, superiore non solo al nostro peccato, ma alla stessa sua giustizia, come già insegnava anche l’Antico Testamento (cf Es 20,5-9; 34,6-7), è altrettanto vero che esiste la libertà umana, presa sul serio da Dio che la rispetta fino alle sue estreme conseguenze, anche quella del rifiuto radicale e totale del bene e dell’amore”. 

Hans Urs von Balthasar 

 

“Non esiste alcun santo, fuorché la beata Vergine Maria, che non abbia conosciuto anche il peccato e che non sia mai caduto. Cari amici, Cristo non si interessa tanto a quante volte nella vita vacilliamo e cadiamo, bensì a quante volte noi, con il suo aiuto, ci rialziamo. Non esige azioni straordinarie, ma vuole che la sua luce splenda in voi. Non vi chiama perché siete buoni e perfetti, ma perché Egli è buono e vuole rendervi suoi amici. Sì, voi siete la luce del mondo, perché Gesù è la vostra luce. Voi siete cristiani - non perché realizzate cose particolari e straordinarie - bensì perché Egli, Cristo, è la vostra, nostra vita. Voi siete santi, noi siamo santi, se lasciamo operare la Sua grazia in noi”.

Benedetto XVI

 

“E quando il rappresentante del ‘mondo’, il governatore della Giudea, Ponzio Pilato, gli chiede:  ‘Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?’, Gesù risponde:  ‘Tu non avresti nessun potere su di me se non ti fosse stato dato dall’alto’”.

Giovanni (19, 11)

 

“Dilettatevi nel Signore ed Egli vi darà ciò che il cuore vostro desidera”.

Salmo (37:4)

 

“La distanza tra il cielo e la terra non potrà mai separare i cuori che Dio ha uniti”.

San Francesco di Sales

 

“I cristiani che stanno sulla terra con un solo piede, staranno con un solo piede pure in paradiso”.

Dietrich Bonhoeffer 

 

“Il futuro della chiesa (...) non verrà da coloro che prescrivono ricette (...) o invece si adeguano al momento che passa (...) o criticano gli altri e ritengono se stessi una misura infallibile (...) o dichiarano sorpassato tutto ciò che impone sacrifici all’uomo (...) Anche questa volta, come sempre, il futuro della chiesa verrà dai nuovi santi”. 

Joseph Ratzinger, Fede e Futuro cap. “Il futuro della Chiesa

 

“Non camminare sulla strada della carità solamente nelle grandi cose, bensì e soprattutto nelle circostanze ordinarie della vita”.

Gaudium et Spes (III, 38)

 

“‘Se crediamo’. Ecco la potenza della fede! Dio ha fatto tutto, ha fatto l’impossibile: si è fatto carne. La sua onnipotenza d’amore ha realizzato ciò che va al di là dell’umana comprensione: l’Infinito si è fatto bambino, è entrato nell’umanità. Eppure, questo stesso Dio non può entrare nel mio cuore se non apro io la porta. Porta fidei! La porta della fede! Potremmo rimanere spaventati, davanti a questa nostra onnipotenza alla rovescia. Questo potere dell’uomo di chiudersi a Dio può farci paura”.

Benedetto XVI, Messaggio Urbi et Orbi di Natale 2012

 

“Può un mortale fare domande che Dio trova senza risposta? Penso che ciò accada abbastanza di frequente, tutte le domande senza senso non hanno risposta”.

Clive Staples Lewis

 

“Vivi la vita. La vita è un’opportunità, coglila. La vita è bellezza, ammirala. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un sogno, fanne una realtà. La vita è una sfida, affrontala. La vita è un dovere, compilo. La vita è un gioco, giocalo. La vita è preziosa, abbine cura. La vita è una ricchezza, conservala. La vita è amore, godine. La vita è un mistero, scoprilo. La vita è promessa, adempila. La vita è tristezza, superala. La vita è un inno, cantalo. La vita è una lotta, accettala. La vita è un’avventura, rischiala. La vita è felicità, meritala. La vita è la vita, difendila”.

Madre Teresa di Calcutta

 

“Dio possiede i poveri e perciò essi possiedono Dio”.

Hans Urs Von Balthasar

 

“Non stancatevi di rivolgervi verso il Cielo: il mondo ha bisogno di preghiera. Servono uomini e donne che sentano l’attrazione del Cielo nella loro vita, che facciano della lode al Signore uno stile di vita nuova. E siate cristiani gioiosi!”-

Benedetto XVI, Udienza in Piazza San Pietro, 26 maggio 2012

 

“Chi segue me non cammina nelle tenebre”.

Giovanni (8, 122)

 

“Ricevete la formula della fede che è detta Simbolo. E quando l’avete ricevuta impegnatela nel cuore e ripetetevela ogni giorno interiorente. Prima di dormire, prima di uscire, munitevi del vostro Simbolo. Nessuno scrive il proprio Simbolo al solo scopo che sia letto, ma perché sia meditato”.

Sant’Agostino

 

Si deve “proporre la genuina dottrina sulla divina Rivelazione e la sua trasmissione, affinché per l’annunzio della salvezza il mondo intero ascoltando creda, credendo speri, sperando ami”.

Concilio Vaticano II, Costituzione dogmatica Dei Verbum (1)

 

“Ricevete la formula della fede che è detta Simbolo. E quando l’avete ricevuta impegnatela nel cuore e ripetetevela ogni giorno interiorente. Prima di dormire, prima di uscire, munitevi del vostro Simbolo. Nessuno scrive il proprio Simbolo al solo scopo che sia letto, ma perché sia meditato”.

Sant’Agostino

 

“Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma era Dio che faceva crescere. Sicché né chi pianta né chi irriga vale qualcosa, ma solo Dio che fa crescere”.

 (1 Cor 3,2s)

 

“Un giusto, nel senso biblico del termine, è colui che si apre al progetto di Dio, che vuole tracciare nella storia un ordine nuovo e ne diventa appassionato collaboratore nell’amore”.

Card. Pio Laghi, Epitaffio del Cardinalis Patronus del Sovrano Militare Ordine di Malta alla solenne Messa funebre di S. A. Em.ma il Principe e Gran Maestro Fra’ Andrew Ninian Bertie

 

“La fede è caratterizzata dalla massima apertura. È una relazione personale con Dio, che porta in sé tutti i tesori della sapienza. Per questo la nostra ragione finita è sempre in movimento verso il Dio infinito. Possiamo imparare sempre qualcosa di nuovo e comprendere con sempre maggiore profondità la ricchezza della Rivelazione. Non potremo mai esaurirla. (…) Il nostro compito principale, che è quello di annunciare il Vangelo e di esporre in modo concreto la dottrina della Chiesa. Siamo convinti che non esista alternativa alla rivelazione di Dio in Gesù Cristo. La Rivelazione risponde alle grandi domande degli uomini di ogni tempo. Qual è il senso della mia vita? Come posso affrontare la sofferenza? Esiste una speranza che va oltre la morte, visto che la vita è breve e difficile? Siamo fondamentalmente convinti che la visione secolare e immanentista non basti. Non possiamo trovare da noi una risposta convincente. Per questo la Rivelazione è un sollievo, giacché non dobbiamo cercare a tutti i costi delle risposte. Le nostre capacità sono però talmente grandi da rendere l’essere umano capax infiniti. In Cristo il Dio infinito si è manifestato a noi. Cristo è la risposta alle nostre domande più profonde. Per questo vogliamo affrontare il futuro con gioia e con forza”.

Arciv. Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Intervista dell’Osservatore Romano del 25 luglio 2012

 

“Il buio veramente minaccioso per l’uomo è il fatto che egli, in verità, è capace di vedere ed indagare le cose tangibili, materiali, ma non vede dove vada il mondo e da dove venga”. “Il buio su Dio e il buio sui valori sono la vera minaccia per la nostra esistenza e per il mondo in generale”.

Benedetto XVI, Omelia della Pasqua 2012

 

“Tu che porti la buona notizia a Sion, sali sopra un alto monte! Tu che porti la buona notizia a Gerusalemme, alza forte la voce! Alzala, non temere! Dì alle città di Giuda: ‘Ecco il vostro Dio!’”.

Isaia (40:9)

 

“Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito”.

Giovanni (3,8)

 

“Dai il meglio di te... Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici non importa, fa’ il bene. Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici non importa realizzali. Il bene che fai verrà domani dimenticato. Non importa fa’ il bene L’onestà e la sincerità ti  rendono vulnerabile non importa, sii franco e onesto.  Dà al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci. Non importa, dà il meglio di te”. 

Madre Teresa di Calcutta

 

“Non solo di pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.

Matteo (4,4)

 

“Inquietum est cor nostrum, donec requiescat in te” - “Inquieto è il nostro cuore, finché non riposa in te”.

Sant’Agostino

 

“Chi si ammala di Gesù non può guarire”.

Ibn Arabi

 

“Dio, perché è grande, ama cose grandi ma, purtroppo, abbiamo cuori piccoli per riceverle”.

Angelus Silesius

 

“Deus est pulchritudo ipsa” - “Dio è di per se stesso bellezza”.

Tommaso d’Aquino, Summa theologiae

 

“Narrano i cieli la gloria del Signore, gli spazi annunziano l'opera delle sue mani. Un giorno all'altro ne dà notizia, una notte all'altra lo racconta, senza discorsi e senza parole. Non è voce che si possa udire”.

Salmo (19, 1-4)

 

“Deus est id quo maius cogitare nequit” - “Dio è l’Essere di cui non si può pensare nulla di più grande”.

Sant’Anselmo d’Aosta

 

“La verità che costituisce la misura della fede è la morte di Dio per amore del mondo… Credente è colui che ha compreso una tale possibilità e la sceglie”.

Hans Urs von Balthasar

 

“Questo, penso, è in qualche modo la prova della verità del cristianesimo: cuore e ragione si incontrano, bellezza e verità si toccano. E quanto più noi stessi riusciamo a vivere nella bellezza della verità, tanto più la fede potrà tornare ad essere creativa anche nel nostro tempo”.

Benedetto XVI, Colloquio con il Clero, Duomo di Bressanone (6 agosto 2006)

 

“Signore, quanto sono grandi le tue azioni, come sono profondi i tuoi pensieri! L’uomo ignorante non se ne accorge. Lo stupido non lo capisce”.

Salmo (92, 6-7)

 

“Beato l’uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano”.

Giacomo (1:12)

 

“La Parola di Dio indica all’uomo i sentieri della vita e gli rivela i segreti della santità”.

Benedetto XVI

 

“La vocazione del custodire è l’aver cura l’uno dell’altro nella famiglia: i coniugi si custodiscono reciprocamente, come genitori si prendono cura dei figli, e col tempo anche i figli diventano custodi dei genitori. Ed è il vivere con sincerità le amicizie, che sono un reciproco custodirsi nella confidenza, nel rispetto e nel bene. In fondo, tutto è affidato alla custodia dell’uomo. Ed è una responsabilità che ci riguarda tutti. Siate custodi dei doni di Dio!” 

Papa Francesco, Prime affermazioni sulla famiglia nel giovedì santo 2013

 

“Dio è luce: ci coinvolge!”.

Giovanni (1,5)

 

“Fides sine operibus mortua est” - “La fede senza opere è morta”. 

San Giacomo

 

“Io credo in uno Dio solo ed etterno, che tutto ‘l ciel move, non moto, con amore e con disio; (…) e credo in tre persone etterne, e queste credo una essenza sì una sì trina, che soffera congiunto ‘sono’ ed ‘este’”.

Dante Alighieri, Divina Commedia, Paradiso (Canto XXIV: 130-132; 139-141)

 

“Chi è il cristiano? Uno che impegna la propria vita per i fratelli, perché egli stesso è debitore della vita al Crocifisso. Ma che cosa può dare seriamente ai fratelli? Non soltanto cose visibili: il suo dono - ciò che è stato dato a lui stesso - affonda nelle cose invisibili di Dio”.

Hans Urs Von Balthasar, Cordula, ovverosia il caso serio

 

“Spira già il soffio di un tempo nuovo in cui il desiderio dello splendore dell’altro mondo è plasmato da un profondo amore per questa terra sulla quale noi viviamo”

Joseph Ratzinger, San Bonavetura. La teologia della storia.

 

“Un libro in cui Dio e l’uomo si incontrano, in cui si ode la parola divina che è “lampada per i passi” nel cammino della vita”.

Salmo (119, 105)

 

“Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a Lui e prenderemo dimora presso di lui”.

Giovanni (14, 23)

 

“Non vi è niente di più bello che essere raggiunti, sorpresi dal Vangelo, da Cristo. Non vi è niente di più bello  che conoscere Lui e comunicare agli altri l’amicizia con Lui. Il compito del pastore, del pescatore di uomini può spesso  apparire faticoso. Ma è bello e grande, perché in definitiva è un servizio alla gioia, alla gioia di Dio che vuol fare il suo ingresso nel mondo”.

Benedetto XVI, Omelia durante la S. Messa per l’inizio del Pontificato (24 aprile 2005)

 

“La fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede”.

San Paolo, Lettera agli Ebrei (11, 1)

 

“Forse che io ho piacere della morte del malvagio, dice il Signore Dio, o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?... Io non godo della morte di chi muore”.

Ezechiele (18, 23-32)

 

“Un ateo è uno che spera che il Signore non faccia nulla per disturbare la sua incredulità”.

Franklin P. Jones

 

“Tu, padrone della forza, giudichi con mitezza, ci governi con molta indulgenza. Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare l’umanità”.

Libro della Sapienza (12, 18-19)

 

“Abbi fede in Dio e Lui ti guiderà nel tuo cammino”.

Salmo

 

“Lo spazio è la statura di Dio”.

Joseph Joubert

 

Per portare la croce è necessario spogliarsi della superbia e rivestirsi di umiltà... tutti i santi che sono andati in cielo, hanno prima piantato la croce nel loro cuore”.

San Giovanni Leonardi

 

“Se noi cristiani ci rassegniamo ad essere una subcultura, in un mondo che guarda dai tetti in giù, niente potrà salvarci. Salvo la Provvidenza”.

Card. Camillo Ruini

 

“Nel nostro mondo, così segnato dall’individualismo, dall’attivismo, dalla fretta e dalla distrazione, il dialogo sincero e costante tra gli sposi è essenziale per evitare che nascano, crescano e si sedimentino le incomprensioni che, sfortunatamente, spesso finiscono in rotture insanabili, che nessuno più aiuta a ricomporre”.

Benedetto XVI, Messaggio all’XI Incontro Internazionale delle “Equipes Nôtre Dame” (Brasilia, 23 luglio 2012)

 

“Come popolo pellegrinante, popolo della vita e per la vita, camminiamo fiduciosi verso « un nuovo cielo e una nuova terra » (Ap 21, 1)”.

S.S. Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae (101)

 

“Gareggiate nello stimarvi a vicenda”.

San Paolo, Lettera ai romani

 

“Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre ma avrà la luce della vita»”.

Giovanni (8:12)

 

“Mettimi come sigillo sul tuo cuore… Perché forte come la morte è l’amore”.

Ct. (8,6)

 

“Dio valorizza quanto di vero, di buono e di bello c’è nell’uomo”.

Benedetto XVI, Udienza Generale, 21 novembre 2012

 

“Compito del cristiano è annegare il male nella sovrabbondanza del bene”.

San Josemaría Escrivá de Balaguer, Fondatore dell’Opus Dei

 

“I poveri li avete sempre con voi”.

Giovanni (12, 7)

 

“Se Egli (il Signore) richiamasse a sé il suo spirito e a sé ritirasse il suo soffio, ogni carne morirebbe all’istante e l’uomo tornerebbe in polvere”.

Giobbe (34, 14-15).

 

“Preti conducono una vita spirituale esemplare, con un’esigenza intellettuale. Da questo punto di vista, per me non ci sono mai state contraddizioni tra l’essere sacerdote e lo studio. Sono sempre stato convinto che la fede cattolica corrisponda alle esigenze intellettuali più elevate e che non dobbiamo nasconderci. La Chiesa può vantare molte grandi figure nella storia della cultura. Per questo possiamo rispondere con sicurezza alle grandi sfide delle scienze naturali, della storia, della sociologia e della politica”.

Arciv. Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, “Intervista dell’Osservatore Romano del 25 luglio 2012)

 

“La formazione di una coscienza vera, perché fondata sulla verità, e retta, perché determinata a seguirne i dettami, senza contraddizioni, senza tradimenti e senza compromessi, è oggi un’impresa difficile e delicata, ma imprescindibile”.

Benedetto XVI, Discorso ai partecipanti alla XIII Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita (24/2/2007)

 

“Diventare cristiani è qualcosa di molto semplice, ma anche di profondamente rivoluzionario. Significa compiere una rivoluzione copernicana. Considerare noi stessi non più come il centro attorno a cui devono ruotare gli altri, ma cominciare invece a riconoscere di essere una delle tante creature di Dio che si muovono tutte insieme intorno a Lui, che è il vero centro”. 

Joseph Ratzinger, Il senso dell’esistenza cristiana

 

“Ricordalo: è più vicino a Dio il malfattore che si vergogna di operare il male che l’uomo onesto il quale arrossisce di operare il bene”.

San Padre Pio di Pietrelcina

 

“Chi può salire sul monte del Signore? Chi può restare nel suo santo luogo? Chi è innocente di mani e puro di cuore, chi non eleva a vanità la sua anima e non fa giuramenti a scopo d’inganno, costui riceverà la benedizione del Signore e giustizia dal Dio della sua salvezza”.

Salmo 24 (23)

 

“Ognuno secondo i propri doni e uffici deve senza indugi avanzare per la via della fede viva, la quale accende la speranza e opera per mezzo della carità”.

Lumen Gentium (41); Christifideles laici (55-56)

 

“Il dono più grande dei comandamenti della legge è amare Dio con tutto il cuore e il prossimo come se stessi”.

Matteo (22, 37-40)

 

“Se cerchi Dio troverai ogni bene. In effetti quale bellezza potresti trovare in un braccio tutto coperto di gioielli, ma staccato dal corpo? Nessuna. Così avviene quando ti separi da Dio.”

San Giovanni Leonardi

 

“Vorrei ricordare (...) che l’iniziativa di Dio precede sempre ogni iniziativa dell’uomo e, anche nel cammino verso di Lui, è Lui per primo che ci illumina, ci orienta e ci guida, rispettando sempre la nostra libertà. (...) Dio (...) non si stanca di cercarci, è fedele all’uomo che ha creato e redento, rimane vicino alla nostra vita, perché ci ama. È questa una certezza che ci deve accompagnare ogni giorno (...)”.

Benedetto XVI, Udienza del 14 novembre 2012

 

“Tu credi che c’è un solo Dio, e fai bene; anche i demoni credono e tremano”.

Giacomo (2:19)

 

“La legge del Signore è perfetta: rinfranca l’anima. (...) I giudizi del Signore sono veri: sono giusti tutti insieme; essi sono preziosi più che l’oro, più che un’abbondanza di oro purissimo; sono dolci più che miele, assai più che i favi stillanti. Sebbene il suo servo si lasci guidare da essi e nella loro osservanza trovi una gran ricompensa”.

Salmo 19 (18)

 

“Omnes cum Petro ad Iesum per Mariam!”  - “Tutti, uniti al Papa, andiamo a Gesù, per mezzo di Maria”.

Forgia (647)

 

“Dio ci ha amati per primo”.

Giovanni (15, 16)

 

“Ogni forma di apostolato nasce e attinge il suo vigore dalla carità, ma alcune opere, per natura propria, sono più fortemente espressioni della stessa carità; e Cristo Signore volle che esse fossero segni della sua missione”.

Matteo (11,  4-5).

 

“Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio: è questo il vostro culto spirituale”. 

San Paolo, Lettera ai Romani

 

“Nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi, perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare”. 

Pietro, Prima Lettera

 

Famiglia

“La grande gioia con cui a Milano si sono incontrate famiglie provenienti da tutto il mondo ha mostrato che, nonostante tutte le impressioni contrarie, la famiglia è forte e viva anche oggi. È incontestabile, però, anche la crisi che - particolarmente nel mondo occidentale - la minaccia fino nelle basi. (...) Le sfide in questo contesto sono complesse. C’è anzitutto la questione della capacità dell’uomo di legarsi oppure della sua mancanza di legami. (...) Il rifiuto del legame umano, che si diffonde sempre più a causa di un’errata comprensione della libertà e dell’autorealizzazione, come anche a motivo della fuga davanti alla paziente sopportazione della sofferenza, significa che l’uomo rimane chiuso in se stesso e, in ultima analisi, conserva il proprio ‘io’ per se stesso, non lo supera veramente. (...) Con il rifiuto di questo legame scompaiono anche le figure fondamentali dell’esistenza umana: il padre, la madre, il figlio; cadono dimensioni essenziali dell’esperienza dell’essere persona umana”. “Il Gran Rabbino di Francia, Gilles Bernheim, in un trattato accuratamente documentato e profondamente toccante, ha mostrato che l’attentato, al quale oggi ci troviamo esposti, all’autentica forma della famiglia, costituita da padre, madre e figlio, giunge ad una dimensione ancora più profonda. Se finora avevamo visto come causa della crisi della famiglia un fraintendimento dell’essenza della libertà umana, ora diventa chiaro che qui è in gioco la visione dell’essere stesso, di ciò che in realtà significa l’essere uomini. Egli cita l’affermazione, diventata famosa, di Simone de Beauvoir: ‘Donna non si nasce, lo si diventa’ (‘On ne naît pas femme, on le devient’). In queste parole è dato il fondamento di ciò che oggi, sotto il lemma ‘gender’, viene presentato come nuova filosofia della sessualità. Il sesso, secondo tale filosofia, non è più un dato originario della natura che l’uomo deve accettare e riempire personalmente di senso, bensì un ruolo sociale del quale si decide autonomamente, mentre finora era la società a decidervi. (...) L’uomo contesta la propria natura. Egli è ormai solo spirito e volontà. La manipolazione della natura, che oggi deploriamo per quanto riguarda l’ambiente, diventa qui la scelta di fondo dell’uomo nei confronti di se stesso. (...) Maschio e femmina vengono contestati nella loro esigenza creazionale di forme della persona umana che si integrano a vicenda. Se, però, non esiste la dualità di maschio e femmina come dato della creazione, allora non esiste neppure più la famiglia come realtà prestabilita dalla creazione. Ma in tal caso anche la prole ha perso il luogo che finora le spettava e la particolare dignità che le è propria. Bernheim mostra come essa, da soggetto giuridico a sé stante, diventi ora necessariamente un oggetto, a cui si ha diritto e che, come oggetto di un diritto, ci si può procurare. Dove la libertà del fare diventa libertà di farsi da sé, si giunge necessariamente a negare il Creatore stesso e con ciò, infine, anche l’uomo quale creatura di Dio, quale immagine di Dio viene avvilito nell’essenza del suo essere”.

 

Dialogo

“Con ciò vorrei giungere al secondo grande tema (...): la questione cioè del dialogo e dell’annuncio. Parliamo anzitutto del dialogo. Vedo per la Chiesa nel nostro tempo soprattutto tre campi di dialogo nei quali essa deve essere presente, nella lotta per l’uomo e per che cosa significhi essere persona umana: il dialogo con gli Stati, il dialogo con la società - in esso incluso il dialogo con le culture e con la scienza - e, infine, il dialogo con le religioni. In tutti questi dialoghi, la Chiesa parla a partire da quella luce che le offre la fede. Essa, però, incarna al tempo stesso la memoria dell’umanità che, fin dagli inizi e attraverso i tempi, è memoria delle esperienze e delle sofferenze dell’umanità (...). La cultura dell’umano, di cui essa si fa garante, è nata e si è sviluppata dall’incontro tra la rivelazione di Dio e l’esistenza umana. La Chiesa rappresenta la memoria dell’essere uomini di fronte a una civiltà dell’oblio, che ormai conosce soltanto se stessa e il proprio criterio di misure. Ma come una persona senza memoria ha perso la propria identità, così anche un’umanità senza memoria perderebbe la propria identità. (...) Nel dialogo con lo Stato e con la società, la Chiesa certamente non ha soluzioni pronte per le singole questioni. Insieme con le altre forze sociali, essa lotterà per le risposte che maggiormente corrispondano alla giusta misura dell’essere umano. Ciò che essa ha individuato come valori fondamentali, costitutivi e non negoziabili dell’esistenza umana, lo deve difendere con la massima chiarezza. Deve fare tutto il possibile per creare una convinzione che poi possa tradursi in azione politica”. “Nella situazione attuale dell’umanità, il dialogo delle religioni è una condizione necessaria per la pace nel mondo, e pertanto è un dovere per i cristiani come pure per le altre comunità religiose. Questo dialogo delle religioni ha diverse dimensioni. Esso sarà innanzi tutto semplicemente un dialogo della vita, un dialogo della condivisione pratica. In esso non si parlerà dei grandi temi della fede - se Dio sia trinitario o come sia da intendere l’ispirazione delle Sacre Scritture ecc. Si tratta dei problemi concreti della convivenza e della responsabilità comune per la società, per lo Stato, per l’umanità. In ciò bisogna imparare ad accettare l’altro nel suo essere e pensare in modo diverso. A questo scopo è necessario fare della responsabilità comune per la giustizia e per la pace il criterio di fondo del colloquio. Un dialogo in cui si tratta di pace e di giustizia diventa da sé, al di là di ciò che è semplicemente pragmatico, una lotta etica circa la verità e circa l'essere umano; un dialogo circa le valutazioni che sono presupposte al tutto. (...) Così questi sforzi possono avere anche il significato di passi comuni verso l’unica verità, senza che le scelte di fondo vengano cambiate. Se ambedue le parti muovono da un’ermeneutica di giustizia e di pace, la differenza di fondo non scomparirà, crescerà tuttavia anche una vicinanza più profonda tra loro”. “Per l’essenza del dialogo interreligioso, oggi in genere si considerano fondamentali due regole: 1. Il dialogo non ha di mira la conversione, bensì la comprensione. In questo si distingue dall’evangelizzazione, dalla missione. 2. Conformemente a ciò, in questo dialogo ambedue le parti restano consapevolmente nella loro identità, che, nel dialogo, non mettono in questione né per sé né per gli altri”. “Sì, il dialogo non ha di mira la conversione, ma una migliore comprensione reciproca: ciò è corretto. La ricerca di conoscenza e di comprensione, però, vuole sempre essere anche un avvicinamento alla verità. Così, ambedue le parti, avvicinandosi passo passo alla verità, vanno in avanti e sono in cammino verso una più grande condivisione, che si fonda sull’unità della verità. (...) Rispetto a questo direi che il cristiano ha la grande fiducia di fondo, anzi, la grande certezza di fondo di poter prendere tranquillamente il largo nel vasto mare della verità, senza dover temere per la sua identità di cristiano. Certo, non siamo noi a possedere la verità, ma è essa a possedere noi: Cristo, che è la Verità, ci ha presi per mano, e sulla via della nostra ricerca appassionata di conoscenza sappiamo che la sua mano ci tiene saldamente”.

 

Nuova evangelizzazione

“Alla fine, è doverosa ancora una breve annotazione sull’annuncio, sull’evangelizzazione (...). La parola dell’annuncio diventa efficace là dove nell’uomo esiste la disponibilità docile per la vicinanza di Dio; dove l’uomo è interiormente in ricerca e così in cammino verso il Signore. Allora, l’attenzione di Gesù per lui lo colpisce al cuore e poi l’impatto con l’annuncio suscita la santa curiosità di conoscere Gesù più da vicino. Questo andare con Lui conduce al luogo dove Gesù abita, nella comunità della Chiesa, che è il suo Corpo. Significa entrare nella comunione itinerante dei catecumeni, che è una comunione di approfondimento e, insieme, di vita, in cui il camminare con Gesù ci fa diventare vedenti”. “‘Venite e vedrete!’ Questa parola che Gesù rivolge ai due discepoli in ricerca, la rivolge anche alle persone di oggi che sono in ricerca. Alla fine dell’anno vogliamo pregare il Signore, affinché la Chiesa, nonostante le proprie povertà, diventi sempre più riconoscibile come sua dimora. Lo preghiamo perché, nel cammino verso la sua casa, renda anche noi sempre più vedenti, affinché possiamo dire sempre meglio e in modo sempre più convincente: Abbiamo trovato Colui, del quale è in attesa tutto il mondo, Gesù Cristo, vero Figlio di Dio e vero uomo”.

Abs. da: Discorso pronunciato dal Santo Padre Benedetto XVI ai Cardinali, ai Rappresentanti della Curia Romana e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano ricevuti per il tradizionale scambio di auguri natalizi (Città del Vaticano, 21 dicembre 2012)

 

“Siate dunque perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste”

Matteo (5, 48)

 

“È necessario che il sacerdote esca, prima di tutto da se stesso, e raggiunga il suo gregge laddove c’è ‘sofferenza, sangue versato, cecità che desidera vedere’; dove ci sono ‘prigionieri di tanti cattivi padroni’ (…) non è precisamente nelle autoesperienze o nelle introspezioni reiterate che incontriamo il Signore”. In questo modo si rischia, infatti, di “minimizzare il potere della grazia, che si attiva e cresce nella misura in cui, con fede, usciamo a dare noi stessi e a dare il Vangelo agli altri, a dare la poca unzione che abbiamo a coloro che non hanno niente di niente”.

Papa Francesco, messa crismale del 29 marzo 2013

 

“Ora vi lodo perché vi ricordate di me in ogni cosa, e conservate le mie istruzioni come ve le ho trasmesse. Ogni uomo che prega o profetizza a capo coperto fa disonore al suo capo; (…) né la donna è senza l’uomo, né l’uomo senza la donna. Infatti, come la donna viene dall’uomo, così anche l’uomo esiste per mezzo della donna e ogni cosa è da Dio”.

San Paolo, Prima Lettera ai Corinzi (11:1-4,11,12)

 

“Siccome in forza della sua missione e della sua natura non è legata ad alcuna particolare forma di cultura umana o sistema politico, economico o sociale, la Chiesa per questa sua universalità può costituire un legame strettissimo tra le diverse comunità umane…”.

Gaudium et Spes (42)

 

“Non venne per essere servito, ma per servire”.

Marco (10, 45)

 

“La lezione più difficile, o mio Dio, è prendere su di me il dolore che m’imponi tu e non quello che mi sono scelto io”.

Etty Hillesum, Diario (1941-1943)

 

“Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà mai più fame”.

Giovanni (6:35)

 

“Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà”.

San Paolo Apostolo, Lettera ai Romani (12:2)

 

“Il Signore rispose a Mosè: ‘La mano del Signore è forse accorciata? Ora vedrai se la parola che ti ho detto si adempirà o no’. (…) Il Signore è lo stesso ieri , oggi e in eterno e ciò che ha fatto in passato lo può fare per te anche in questo momento. Le sue promesse sono per tutti e la lunghezza del suo braccio è la stessa che permise al popolo di circa duemilioni di persone di mangiare carne per un mese intero”.

Bibbia, Antico Testamento, Numeri (11:23)

 

“Dio sarà tutto in tutti”.

1 Cor. (15, 28)

 

“Ma se uno soffre come cristiano, non ne arrossisca; glorifichi anzi Dio per questo nome”.

Pietro, Prima Lettera

 

“Lasciamoci avvolgere dalla misericordia di Dio; confidiamo nella sua pazienza che sempre ci dà tempo; abbiamo il coraggio di tornare nella sua casa, di dimorare nelle ferite del suo amore, lasciandoci amare da Lui, di incontrare la sua misericordia nei Sacramenti. Sentiremo la sua tenerezza, sentiremo il suo abbraccio e saremo anche noi più capaci di misericordia, di pazienza, di perdono, di amore”.

Papa Francesco, Omelia (pronunciata nella Messa nella Basilica di San Giovanni in Laterano, in occasione dell’insediamento sulla Cattedra di Vescovo di Roma).

 

“Solo da Dio viene la vera rivoluzione, il cambiamento decisivo per il mondo”.

Benedetto XVI (2005)

 

“Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo”.

Paolo, II Lettera ai Corinzi

 

“Oportet Illum crescere me autem minui” - “Occorre che Egli cresca e di contro io mi sminuisca”.

Giovanni (3, 30)

 

“Non come voglio io, ma come vuoi Tu”.

Matteo (26, 39)

 

“Ognuno di noi, ogni uomo e ogni donna è un miracolo di Dio, è voluto da Lui ed è conosciuto personalmente da Lui. Per Lui non siamo esseri anonimi, impersonali, ma abbiamo un nome. Lo Spirito Santo, che parla in noi e dice 'Abbà! Padre!', ci fa entrare in questa verità, la comunica alla sfera più intima di noi stessi e riempie la nostra preghiera di serenità e di gioia”.

Benedetto XVI, Udienza Generale, 23 maggio 2012

 

“Tutto posso in colui che mi dà la forza”. 

Paolo, Lettera ai Filippesi

 

“Ciò che avrete fatto al più piccolo dei miei fratelli lo avrete fatto a Me”.

Matteo (25, 40)

 

“L’esercizio della carità è [per la Chiesa] uno dei suoi ambiti essenziali, insieme con l’amministrazione dei Sacramenti e l’annuncio della Parola… La carità non è per la Chiesa una specie di attività di assistenza sociale che si potrebbe anche lasciare ad altri, ma appartiene alla sua natura, è espressione irrinunciabile della sua stessa essenza”.

Benedetto XVI, Deus Caritas Est (22, 25)

 

“Fin dal principio, questa Chiesa ‘una’ si presenta tuttavia con una grande diversità, che proviene sia dalla varietà dei toni di Dio sia dalla molteplicità delle persone che li ricevono. Nell’unità del Popolo di Dio si radunano le diversità dei popoli e delle culture. Tra i membri della Chiesa esiste una diversità di doni, di funzioni, di condizioni e modi di vita”.

Catechismo della Chiesa Cattolica (814)

 

“Rivolgiamo ... particolare cura a quelle Istituzioni che, nell’osservanza degli obblighi della vita religiosa, militano sotto il vessillo del Divin Salvatore, e ad essi volentieri apportiamo maggior sviluppo, affinché grandissimi benefici ne derivino alla Chiesa e alla famiglia umana”.

Pio XII, Breve (21 novembre 1956)

 

“La carità è paziente, è benigna la carità:  non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto,  non cerca il suo interesse”.

Paolo, I Lettera ai Corinzi (13, 4)

 

“Perché il dono non umili l’altro, devo dargli non soltanto qualcosa di mio, ma me stesso, devo essere presente nel dono come persona”.

Benedetto XVI, Deus Caritas Est (34)

 

“Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dappertutto nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre, infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale..., convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù”.

San Paolo, II Lettera ai Corinzi

 

“È meglio essere cristiano senza dirlo, che proclamarlo senza esserlo”.

Sant’Ignazio di Antiochia

 

“Oscurando il riferimento a Dio, si oscura anche l’orizzonte etico”.

Benedetto XVI, Udienza del 14 novembre 2012

 

Operi Dei nihil praeponatur” - “Non si anteponga nulla all’opera di Dio”.

Regola benedettina

 

“La fede ‘è compagna di vita che permette di percepire con sguardo sempre nuovo le meraviglie che Dio compie per noi. Intenta a cogliere i segni dei tempi nell’oggi della storia, la fede impegna ognuno di noi a diventare segno vivo della presenza del Risorto nel mondo’(37). La fede è un atto personale ed insieme comunitario: è un dono di Dio, che viene vissuto nella grande comunione della Chiesa e deve essere comunicato al mondo. Ogni iniziativa per l’Anno della fede vuole favorire la gioiosa riscoperta e la rinnovata testimonianza della fede. Le indicazioni qui offerte hanno lo scopo di invitare tutti i membri della Chiesa ad impegnarsi perché quest’Anno sia occasione privilegiata per condividere quello che il cristiano ha di più caro: Cristo Gesù, Redentore dell’uomo, Re dell’Universo, ‘autore e perfezionatore della fede’ (Ebrei, 12, 2)”.

Roma, dalla Sede della Congregazione per la Dottrina della Fede, 6 gennaio 2012, Solennità dell’Epifania del Signore.

 

“Dio è più forte del male, colma i vuoti che l’egoismo provoca nella storia delle persone e del mondo”.

Benedetto XVI, Atto di venerazione del 2012 all’Immacolata Concezione in piazza di Spagna a Roma

 

“Anche allorché essi levavano la spada dal fodero, si rammentavano di essere veri religiosi e, come tali, innanzi tutto discepoli del Dio di amore e di carità”.

Pio XII (15 gennaio 1940)

 

“Dimentico del cammino che mi sta dietro  e proteso verso il futuro,  corro verso la meta per arrivare al premio...  in Gesù Cristo”.

Paolo, Lettera ai Filippesi (3, 13-14)

 

“Da cristiani abbiamo il futuro, il futuro è di Dio, e così noi sappiamo che l’albero della Chiesa non è un albero morente, ma cresce sempre e di nuovo. Abbiamo motivo di non lasciarci impressionare, come ha detto Papa Giovanni, dai profeti di sventura, che dicono: si va bene un albero cresciuto per due millenni, ma adesso è tempo in cui muore. No! La Chiesa rinasce sempre si rinnova sempre. Il futuro è nostro. (…) C’è un falso pessimismo e un falso ottimismo. Il pessimismo che dice: il tempo del cristianesimo è finito: no! Incomincia di nuovo. Il falso ottimismo, come quello dopo il Concilio, quando i conventi chiudevano, i seminari chiudevano: no niente, è tutto bene! No non è tutto bene.  (…) Ci sono anche cadute gravi, pericolose, e dobbiamo riconoscere con un sano realismo che così non va dove si fanno cose sbagliate”. Ma dobbiamo anche “essere sicuri che nello stesso tempo se qua e là la Chiesa muore a causa dei peccati degli uomini” e della loro poca fede, “nello stesso tempo nasce di nuovo. Il futuro è realmente di Dio, questa è la grande certezza della nostra vita, il grande vero ottimismo”.

Benedetto XVI, Lectio Divina sulla Prima Lettera di San Pietro Apostolo (Visita al Pontificio Seminario Romano Maggiore, 8 feb 2013)

 

“Io sono la Via”.

Giovanni (14, 6)

 

“Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non adagiarti al primo posto, perché potrebbe esserci un invitato più importante di te”.

Luca (14, 7-8)

 

“I poveri li avete sempre con voi”.

Giovanni (12, 7)

 

“Se Egli (il Signore) richiamasse a sé il suo spirito e a sé ritirasse il suo soffio, ogni carne morirebbe all'istante e l'uomo tornerebbe in polvere”.

Giobbe, 34, 14-15.

 

“Rinnovo a tutti l’augurio pasquale con le parole stesse di Gesù Risorto: «Pace a voi!» (Gv 20,19.21.26). Non è un saluto, e nemmeno un semplice augurio: è un dono, anzi, il dono prezioso che Cristo offre ai suoi discepoli dopo essere passato attraverso la morte e gli inferi. Dona la pace, come aveva promesso: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi» (Gv 14,27). Questa pace è il frutto della vittoria dell’amore di Dio sul male, è il frutto del perdono. Ed è proprio così: la vera pace, quella profonda, viene dal fare esperienza della misericordia di Dio”. (…) La vera pace, quella profonda, viene dal fare esperienza della misericordia di Dio. In ogni tempo e in ogni luogo sono beati coloro che, attraverso la Parola di Dio, proclamata nella Chiesa e testimoniata dai cristiani, credono che Gesù Cristo è l’amore di Dio incarnato, la Misericordia incarnata. E questo vale per ciascuno di noi! (..) Agli Apostoli Gesù donò, insieme con la sua pace, lo Spirito Santo, perché potessero diffondere nel mondo il perdono dei peccati, quel perdono che solo Dio può dare, e che è costato il Sangue del Figlio (cfr Gv20,21-23). 

Papa Francesco, Regina coeli, domenica conclusiva dell’Ottava di Pasqua

 

La fede “è la libera risposta dell’uomo all’iniziativa di Dio, che si rivela”.

Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 166)

 

“È vero che, nella storia, il monoteismo è servito di pretesto per l’intolleranza e la violenza. È vero che una religione può ammalarsi e giungere così ad opporsi alla sua natura più profonda, quando l’uomo pensa di dover egli stesso prendere in mano la causa di Dio, facendo così di Dio una sua proprietà privata. Contro questi travisamenti del sacro dobbiamo essere vigilanti. Se un qualche uso indebito della religione nella storia è incontestabile, non è tuttavia vero che il ‘no’ a Dio ristabilirebbe la pace. Se la luce di Dio si spegne, si spegne anche la dignità divina dell’uomo. Allora egli non è più l’immagine di Dio, che dobbiamo onorare in ciascuno, nel debole, nello straniero, nel povero. Allora non siamo più tutti fratelli e sorelle, figli dell’unico Padre che, a partire dal Padre, sono in correlazione vicendevole. (…) E nel corso di tutti questi secoli davvero non ci sono stati soltanto casi di uso indebito della religione, ma dalla fede in quel Dio che si è fatto uomo sono venute sempre di nuovo forze di riconciliazione e di bontà. Nel buio del peccato e della violenza, questa fede ha inserito un raggio luminoso di pace e di bontà che continua a brillare”.

Benedetto XVI, Omelia nella notte di Natale 2012

 

“La Tua parola è una lampada al mio piede ed una luce sul mio sentiero”.

Salmo (119:105)

 

“Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi”.

Gv (20, 21)

 

“Dobbiamo avere fiducia nella potenza della misericordia di Dio. Noi siamo tutti peccatori, ma la Sua grazia ci trasforma e ci rende nuovi”.

Benedetto XVI

 

“In Cristo ogni uomo diventa la via della Chiesa”.

Enciclica Redemptor hominis (4)

 

“Io sono una  voce che chiama  nel deserto: preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia”.

Giovanni

 

“Il cielo è il pane quotidiano degli occhi”.

Ralph Waldo Emerson

 

“La morte conserva ciò che la vita non può trattenere”.

Le tombe dei nostri cari defunti “ci interpellano e ci inducono a riannodare un dialogo che la morte ha messo in crisi”. Ogni cimitero, tomba o catacomba conduce l’uomo oltre una “soglia immateriale” che lo porta a cercare “uno spiraglio di luce che faccia sperare, che parli ancora di vita”. Di fronte alla questione della morte, i cristiani rispondono “con la fede in Dio, con uno sguardo di solida speranza che si fonda sulla Morte e Risurrezione di Gesù Cristo”, ha sottolineato Benedetto XVI. La morte, quindi, apre alla vita eterna “che non è un infinito doppione del tempo presente, ma qualcosa di completamente nuovo”. L’immortalità non è “un’idea, un concetto, ma una relazione di comunione piena con il Dio vivente: è lo stare nelle sue mani, nel suo amore, e diventare in Lui una cosa sola con tutti i fratelli e le sorelle che Egli ha creato e redento, con l’intera creazione”. Con la certezza che Gesù ci offre per mezzo delle parole rivolte al buon ladrone («Oggi con me sarai nel paradiso» Lc 23,43), Dio ci dona una vita “giunta alla sua pienezza”; una vita che noi ora “possiamo soltanto intravedere come si scorge il cielo sereno attraverso la nebbia”.

Abs. rimaneggiato da: Benedetto XVI, Messa di suffragio in memoria dei Cardinali e Vescovi deceduti nel 2012 (Città del Vaticano 3 novembre 2012)

 

“Sii benedetta , o Madre del bell’amore, del timore salutare, della scienza divina e della santa speranza. Senza di Te i nostri pensieri rimangono sparsi e fluttuanti. Tu dissipi le tenebre nelle quali ciascuno si intorpidisce o si dispera o , miseramente, ‘si costituisce a modo suo il romanzo dell’infinito’. Pur senza dissuaderci da nessuna iniziativa, Tu ci proteggi dai miti ingannatori. Tu ci risparmi gli errori e il disgusto di tutte le ‘chiese’ fatte da mano d’uomo. Tu ci salvi dalla rovina al cospetto del nostro Dio. Il tuo soprannaturale splendore, anche nelle ore più oscure, non si offusca mai! La nostra notte è, grazie a Te, fasciata di luce. Tu ci doni ogni giorno, Colui che solo è la via, la verità. Per te noi abbiamo in Lui la speranza della vita. Madre santa, Madre unica, Madre Immacolata. O gran Madre, Chiesa Santa, sola vera Madre dei viventi”.

Henri de Lubac

 

“Dio non è colpevole del male privo di senso che ci causiamo, siamo noi i colpevoli. Ho già sofferto mille morti e mille campi di concentramento. In un modo o nell’altro so tutto, eppure ritengo la vita bella, densa di significato di minuto in minuto. Come un bambino, sento sempre che la vita è bella. E questo mi aiuta a sopportare ogni cosa. Sì, vedi, io credo in Dio!”.

Etty Hillesum, Diario (1941-1943)

 

“La ragione è esigenza di infinito e culmina nel sospiro e nel presentimento che questo infinito si manifesti”.

Comunione e Liberazione,  Tema Meeting per l’amicizia dei popoli (Rimini, 2006)

 

“Il mese di novembre inizia avvolgendoti nella nostalgia. La visita ai cimiteri risveglia ricordi unici e incancellabili, fa riemergere rimpianti e rammarichi, riporta alle radici dolci e amare del tuo passato. Il passato riprende la sua forza sul presente, rivivendo di luce intensa, coprendo persone e avvenimenti col manto della nostalgia, di quell'intenso desiderio di rivivere con i tuoi cari. Eppure l'oggi, mentre ti immerge nella memoria del passato, ti proietta anche nell'attesa del futuro. Perché, e tu lo sai, se i tuoi cari non possono ritornare a te, tu andrai a loro. Tu li ricordi, loro ti attendono. Tu pensi al tuo passato con loro, essi pensano al futuro assieme a te. Tu li vedi come ombre, loro dalla Luce, ti vedono nell'ombra del tempo. E mentre tu hai nostalgia di loro, essi hanno nostalgia di te. Una nostalgia di te, un desiderio di rivederti, che ti induce a orientare diversamente la tua nostalgia, la quale dal passato si affaccia sul futuro, da rimpianto diventa attesa, da timore diventa speranza”.

Pier Giordano Cabra, Nel mese di novembre. Le tue nostalgie, L’Osservatore Romano 2-3 novembre 2012

 

“La fede non è un impegno solo dei credenti. Essa esprime l’esigenza dell’uomo di saper guardare dentro se stesso per cogliere quel desiderio di Dio che è impresso nel cuore di ogni persona. Il momento culturale che viviamo è fortemente caratterizzato da movimenti che si alternano e che lasciano intravedere le contraddizioni di questi anni. Da una parte, sembra verificarsi un generale senso di stanchezza e indifferenza che tocca anche la fede. Come se questa si limitasse a un gruppo minoritario di persone, spesso anziane, e come se non avesse più alcun appeal per le nuove generazioni. Dall’altra, si nota un entusiasmo eccessivo nei confronti del progresso scientifico e di nuove forme di vita come fossero la soluzione dei gravi problemi odierni. In questo caso, non raramente si giunge a sostenere che è bene ridurre lo spazio della fede dentro i confini privati e senza alcuna incidenza sociale e culturale. Eppure, è facile verificare come nello stesso tempo sia in costante crescita il desiderio per godere sia della bellezza della natura sia delle opere che l’arte ha creato. (...) Oggi, per fortuna, si ricerca ancora qualcosa di più importante e di più profondo, perché l’animo è mosso dal desiderio di conoscere e di ammirare (...) per andare alla ricerca di una contemplazione della bellezza nell’arte che non può essere effimera, perché ha creato cultura e si prolunga nel corso dei secoli suscitando sempre stupore e meraviglia per il genio dell’artista e per quanto ha saputo creare mosso dalla sua fede e dalla sua capacità interpretativa”.

Rino Fisichella, Presentazione Mostra a Castel S. Angelo su “Il Cammino di Pietro”

 

“Datevi a Gesù senza riserva: Egli si darà a voi senza misura”.

San Francesco di Sales

 

“Soltanto attraverso uomini che sono toccati da Dio, Dio può far ritorno presso gli uomini”.

Card. Joseph Ratzinger, Conferenza di Subiaco sull’Europa (2005)

 

Si deve “proporre la genuina dottrina sulla divina Rivelazione e la sua trasmissione, affinché per l’annunzio della salvezza il mondo intero ascoltando creda, credendo speri, sperando ami”.

Concilio Vaticano II, Costituzione dogmatica Dei Verbum (1)

 

“Il matrimonio, costituisce in se stesso un Vangelo, una Buona Notizia per il mondo di oggi, in particolare per il mondo scristianizzato. L’unione dell’uomo e della donna, il loro diventare «un’unica carne» nella carità, nell’amore fecondo e indissolubile, è segno che parla di Dio con forza, con una eloquenza che ai nostri giorni diventata maggiore, perché purtroppo, per diverse cause, il matrimonio, proprio nelle regioni di antica evangelizzazione, sta attraversando una crisi profonda. E non è un caso. Il matrimonio è legato alla fede, non in senso generico. Il matrimonio, come unione d’amore fedele e indissolubile, si fonda sulla grazia che viene dal Dio Uno e Trino, che in Cristo ci ha amati d’amore fedele fino alla Croce”.

Benedetto XVI, Apertura del Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione (7 ottobre 2012)

 

“Ricevete la formula della fede che è detta Simbolo. E quando l’avete ricevuta impegnatela nel cuore e ripetetevela ogni giorno interiorente. Prima di dormire, prima di uscire, munitevi del vostro Simbolo. Nessuno scrive il proprio Simbolo al solo scopo che sia letto, ma perché sia meditato”.

Sant’Agostino

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